120. Daniel💖

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Mi lascio abbracciare senza dire una parola.

Mi sono commosso.

Davanti a lei, nella doccia che per anni ho condiviso solo con il mio corpo ormai vecchio e distrutto dall'alcool. Il mio cuore non ha retto dalla gioia di sentirmi finalmente così bene con una persona. Non devo più fingere di essere quello che non sono. Non devo più vergognarmi per ciò che non sono stato e per ciò che invece, mio malgrado, sono diventato. Non so lei in che modo mi veda, ma sento che mi ama. In questo preciso momento lo percepisco, nelle sue mani che mi accarezzano i capelli. Nel suo cuore che sento correrle nel petto. Ma scelgo di non dire nulla. Per preservare questo momento da ogni superflua parola.

Mi stacco piano da lei, le prendo il viso tra le mani e la bacio. Un bacio che sa di cura e di dolcezza. Un bacio non tra labbra, ma tra anime sole e strappate, che si sono trovate solo per abbracciarsi in silenzio.

Maledizione, di già?

Il suono del campanello mi riporta alla realtà, rovinando quel momento delicato.

Siamo stati in doccia mezz'ora?

Lei scoppia a ridere.

«Andrai ad aprire così?», mi prende in giro.

«Cavolo, tu resta in doccia e finisci di lavarti.», lascio che un getto d'acqua mi ripulisca velocemente da ogni traccia di sapone ed esco dalla doccia, afferrando il mio accappatoio lì di fianco.

«Arrivo», urlo mentre esco dal bagno, affinché il fattorino senta il mio arrivo da dietro la porta.

«Buonasera, ecco a lei», un giovane ragazzo di porge il cartone con il sushi.

«La ringrazio», rispondo prendendo dal portafoglio qualche spiccio da lasciargli come mancia. Lui mi ringrazia nuovamente e chiude la porta.

Poggio il sushi sul tavolo e rientro in bagno.

«La cena è pronta. Prendi anche l'accappatoio che trovi alla tua destra, è pulito.» le dico indicandole il mio accappatoio di riserva. «poi mettiti questo in testa, altrimenti ti verrà la cervicale», le porgo un asciugamano per raccogliervi i capelli.

Ride uscendo dalla doccia.

«Sono ancora giovane...io», risponde provocandomi mentre sorride come solo lei sa fare.

Quel maledetto sorriso che continua a togliermi il respiro e poi a restituirmelo. Ogni volta.

«Non fare la spiritosa o ti lascio senza cena»

«Ah davvero? Saresti così crudele?»

«Vedrai»

«Non ti conviene, o sarò io a lasciarti senza il dopo cena», mi fa l'occhiolino mentre si avvolge l'asciugamano intorno ai capelli.

Questo è quello che amo di lei. La sua capacità di essere dannatamente maliziosa e dolce contemporaneamente. Di investirmi di carica erotica e tenerezza nello stesso momento.

«Allora ti lascio anche i miei pezzi di sushi se la metti così», rido mentre vado a sedermi sul divano e posiziono il cibo sul tavolino di fronte.

«Vedo che impari in fretta», risponde ridendo e sedendosi accanto a me.

Ah, Cloe. Cosa mi hai combinato?

LA LUNA SA ASPETTAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora