32. Cloe

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Il tragitto in autobus oggi mi è sembrato eterno.

Arrivo a casa ormai sfinita.

Mi butto sul letto e non riesco a pensare ad altro.

E adesso cosa farai? Se si presenta di nuovo al bar?

Non puoi evitarlo per sempre.

Lavora a due passi da me. Che situazione di merda, ma perché?

No, di certo non sarò io a farmi avanti. Mi ha cacciata, mi ha trattata di merda.

Come minimo pretendo delle scuse.

Poi non lo so.

Voglio rivedere ancora quegli occhi. Voglio toccare ancora quelle mani.

Vado a farmi una doccia calda, per scrollarmi di dosso quei pensieri che non smettono di tormentarmi.

E poi, con l'odore del suo profumo ancora sotto il mio naso, mi addormento, stranamente in fretta.

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