102. Daniel

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Con i capelli che le danzano intorno al viso la sento canticchiare sottovoce. Mi fa tanta tenerezza e mi piace sempre di più.

«Cosa stai cantando?», le chiedo, curioso di sapere qualcosa di più anche riguardo ai suoi gusti musicali. Le canzoni parlano del mondo interiore delle persone e io voglio sapere quali artisti cantano per lei.

«Niente, niente...», risponde lei imbarazzata. «Posso mettere un po' di musica?», mi chiede.

La dolcezza con cui si pone nei miei confronti mi disarma. Se potessi le darei tutto quello che mi è possibile darle. Non le direi mai di no. Non la priverei mai di nulla.

«Non devi neanche chiedermelo, anzi sono curioso di sapere che musica ascolti».

Prende in mano il telefono e seguono attimi di silenzio.

"Quella sua maglietta fina..."

Non ci credo. Baglioni. Questa piccola ragazza ascolta Baglioni. Uno dei miei preferiti.

E questa canzone. Dio.

«E quell'aria da bambina, che non gliel'ho detto mai, ma io ci andavo matto», la sento cantare e qualcosa si agita alla bocca dello stomaco.

Già. Quell'aria da bambina, mi fa impazzire. Ma prima o poi io glielo dirò.

«Questa è la musica dei tempi miei! Ammetto che mi hai stupito»

«Ho gusti musicali un po' antiquati», risponde ridendo. Mi sta provocando.

«Attenta a quello che dici, signorina».

«Ti amo davvero, ti amo lo giuro, ti amo, ti amo davvero», continua a cantare sorridendomi.

Dio.

Il cuore mi salta un battito.

Sentire la sua voce pronunciare "ti amo" mi fa tremare. Voglio illudermi che l'abbia detto pensando a me, dedicandolo a me.

Sto correndo troppo, ma credo di amarla.

Non so spiegarmi cosa mi sta accadendo. Non riesco a gestirla tutta questa situazione. Lei mi fa perdere la testa. Vorrei continuare a guidare per ore senza mai fermarmi, con la sua voce che canta Baglioni e il vento tra i capelli.

Non voglio nessuna destinazione, ma solo un eterno viaggio con lei.

Le prendo la mano, poggiata sulla sua coscia e continuo a guidare, ascoltandola cantare e ridere.


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