59. Cloe

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Accompagnarlo nel suo studio.

A quella richiesta le mie guance devono aver preso fuoco.

Io e lui, da soli.

Quell'impulso a scappare via da quella situazione si fa di nuovo sentire. Ma con i suoi occhi nei miei non riesco ad assecondarlo, mi è impossibile.

Prima ancora di ragionare, ascolto la mia voce che acconsente alla sua richiesta, e un attimo dopo mi ritrovo dietro di lui, salendo le scale e seguendolo.

Ad ogni gradino sento i battiti che mi saltano nel petto.

Arrivati di fronte alla porta, mi fermo dietro di lui, aspettando che la apra.

Il cuore sta davvero correndo troppo. Ho quasi paura esca fuori da me.

«Prego», mi dice, aprendomi la porta e facendomi il gesto di entrare.

Wow.

Questa stanza è piena di quadri, su ogni parete. Il muro ne è completamente tappezzato.

Dipinti di ogni genere.

Riconosco alcuni quadri di Van Gogh, di Botticelli e di Magritte.

Devono essere i suoi artisti preferiti, perché sono ovunque.

«Allora? Avevo ragione a dirti che ti sarebbe piaciuto?», sento che mi dice, mentre lo guardo sistemare fogli sul tavolo, a destra della stanza.

«Altroché! Sono meravigliata da tutto questo. Questo studio sa di Arte. Si sente tutta la tua passione!», esclamo mentre mi giro intorno e perlustro ogni angolo di quelle pareti.

«Hai un artista preferito?» mi chiede, ordinando i libri nella piccola libreria accanto alla scrivania.

«Van Gogh, senza ombra di dubbio. Sono innamorata della Luna, e La Notte Stellata credo sia il quadro che le renda più giustizia. E mi sento affine all'anima tormentata del pittore. Più volte, guardando i suoi dipinti, penso che mi sarebbe piaciuto abbracciarlo, mentre era intento a dipingere con i suoi demoni dentro.»

Dio. Ma tutta questa profondità all'improvviso da dove mi è uscita?

Sarà l'Arte, sarà quello studio e lui dietro di me, ma mi sento completamente nuda.

Nuda, ma senza sentire quell'istinto di coprirmi.

Lo sento avvicinarsi a me.

«Mi hai stupito. Anche io sono innamorato della Luna.», lo sento dire, quasi sussurrando.

Sento un brivido partirmi dal centro dello stomaco.

Mi concentro sui quadri e faccio finta di continuare a guardarmi intorno.

Quando al centro noto un dipinto diverso da tutti gli altri, che stranamente prima non avevo visto.

Una bellissima donna bionda dagli occhi azzurri. Un ritratto stupendo. Dei colori così tenui ma brillanti allo stesso tempo, l'espressione di quegli occhi che sembra quasi palpabile. Quelle pennellate così delicate.

«Ma è bellissimo.», dico indicando il dipinto, «Non credo di averlo mai visto da nessuna parte in giro, né in nessun libro di storia dell'arte. Chi è l'artista?»

«Sono io.», mi risponde a bassa voce.

Non è possibile. È così sublime. Ne sono incantata.

«Non so cosa dirti. È meraviglioso. Hai un talento incredibile!»

«Ti ringrazio...» lo sento dire da dietro, con voce quasi imbarazzata.

«Ne hai altri di dipinti tuoi?» chiedo, davvero curiosa di poter vedere tutta la sua Arte.

«Qui ho solo questo, tutti gli altri sono appesi a casa mia. Non amo mostrarli in giro, non mi sono mai creduto un'artista capace. Anzi, non mi definisco neanche tale.»

«E commetti un grande errore nel dire questo, perché per me è spettacolare e mostra tutto il tuo talento!»

«Grazie, mi fa piacere che tu dica questo.»

Chissà chi è quella bellissima donna. E perché solo questo ha appeso nel suo studio.

«Posso chiederti chi è questa donna meravigliosa? Se non sono troppo invadente», chiedo con una punta di imbarazzo e vergogna.

«Era mia moglie.», lo sento dire sottovoce.

Sua moglie.

«Capisco...», non so cosa rispondere.

Era.

Ha usato il passato. Non so se è solo divorziato o se magari lei non c'è più.

Non so come reagire.

LA LUNA SA ASPETTAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora