121. Cloe

67 8 2
                                    

Mi siedo sul divano accanto a lui, con l'accappatoio ed i capelli ancora bagnati, avvolti da un asciugamano. Mi sembra una scena così talmente quotidiana e semplice da essere surreale. Ho sempre pensato che per accorgersi dell'amore ci fosse bisogno di atmosfere e gesti plateali, inusuali. Invece bastano un divano e dei pezzi di sushi.

«Buon appetito, Cloe», dice prendendo con le bacchette un nigiri al salmone e pistacchio.

«Buon appetito a te, Daniel», rispondo provando lo stesso nigiri. Wow. Delizioso.

«È buonissimo», dico ancora masticando e coprendomi la bocca con la mano.

Lui scoppia a ridere.

«Sapevo ti sarebbe piaciuto, e ancora non hai provato gli altri». Questa volta afferra un hosomaki che mi sembra contenere mango, philadelphia e tonno. Lo seguo. Ogni volta prendo i pezzi che sceglie per primo lui. Sono uno più buono dell'altro.

In neanche dieci minuti ci spazzoliamo l'intero cartone di sushi. La giornata non poteva concludersi meglio di così. Appoggio le bacchette sul tavolo, piena e soddisfatta di tutto quel cibo. E mi sdraio sul divano, lasciandomi andare ad un sorriso appagato e sentendo la sua risata mentre si sdraia accanto a me.

«Allora, me lo merito il dopo cena?», sposta l'accappatoio dalle gambe e inizia ad accarezzarle.

«Vedo che ormai ci hai preso gusto», lo provoco ridendo ed alzandomi dal divano. «Credo sia il caso di asciugarmi i capelli, un esperto mi ha detto che potrebbe farmi male alla cervicale»

Ride, mordendosi le labbra.

«Ma se ti va nel frattempo potresti aspettarmi a letto»

«Il phon è nel cassetto sotto il lavabo», risponde mentre si slaccia l'accappatoio e nudo si sdraia sul letto. «Quando vuoi io sono già pronto»

Scoppio a ridere e chiudo la porta del bagno. 

LA LUNA SA ASPETTAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora