162. Daniel

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Ogni giorno è un'agonia.

Ho ripreso a bere.

Lei ci era riuscita, mi aveva guarito.

Seduto alla scrivania non riesco a preparare alcuna lezione. Guardo i fogli sparpagliati. L'eterno caos della mia vita.

L'hai voluto tu. È stata una scelta.

Dannazione.

Mi tengo la testa tra le mani per evitare di guardarlo.

Il suo ritratto. Non gliel'ho più dato.

Sì, l'ho appeso sopra la mia scrivania. In bella vista. Così da poterlo osservare in ogni momento della mia giornata.

Così da ricordarmi quello che ho perso.

Sono masochista, ma lo merito tutto questo dolore che adesso mi sta facendo annegare. Senza le sue labbra non riesco più a respirare. Senza la sua vitale presenza nella mia vita sento di starmi avvicinando velocemente alla morte.

Sarebbe un sollievo.

Invece dovrò restare vivo e imparare a sopravvivere senza di lei. Questa sarà la mia penitenza.

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