19. Cloe

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Appena le sue labbra toccano le mie, una lacrima mi cade sul viso. Mi lascio baciare con estrema dolcezza e passione.

Mi era mancato così tanto. E solo adesso lo realizzo.

Gli accarezzo i folti capelli argentati con le mani mentre le sue mi tengono fermo il viso. Quelle mani caldi, forti. I brividi iniziano a scorrermi lungo tutto il corpo. Ho voglia di ritrovarmi insieme a lui in un mucchio di lenzuola stropicciate, per recuperare tutto il tempo passati lontano. Gli mordo piano il labbro superiore, segno che dentro me sta iniziando a scorrere ogni emozione nascosta e sigillata, convinta di non riprovarla mai più. Si stacca piano da me, e mi guarda dritto negli occhi.

«Cloe...», mi sussurra affannato.

«Daniel...», rispondo con il batticuore.

Continua a guardarmi, con lo sguardo di chi sta implorando qualcosa ma non sa come dirla. E non c'è bisogno che apra bocca. Perché anche i miei occhi stanno chiedendo la stessa cosa.

«Andiamo», gli sussurro passandogli il pollice sulle labbra.

Sorrido.

Mi sorride, mi prende la mano e mi porta via da San Pietro.

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