107. Cloe

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Mi sembra di essere in paradiso, senza ancora avere la minima idea di come possa essere fatto.

Mi aggrappo ai suoi fianchi chiudendogli intorno le mie gambe. E lo stringo. Stringo il suo corpo come se non volessi più lasciarlo andare. Sento la sua calda lingua che sfiora la mia, donandomi un retrogusto di salsedine. Mentre le nostre mani si accarezzano reciprocamente la pelle bagnata di mare.

Chi l'avrebbe mai detto, io felice come una bambina tra le braccia di un uomo di trent'anni più grande di me. La vita è folle, ma nella sua follia questo preciso istante è il più bello che io abbia mai vissuto.

«Ci pensi che la prima sera che mi hai vista mi hai cacciata via senza neanche toccarmi?» sussurro staccando le mie labbra dalle sue e cercando di riprendere fiato. Se ripenso a quella maledettissima sera adesso mi viene da ridere.

«Sono stato proprio un coglione...», ammette prendendomi il viso tra le mani e inchiodando i suoi occhi dritti nei miei. Hanno lo stesso colore del mare.

Di nuovo quel tremore alla bocca dello stomaco.

«...ma non ero nelle condizioni di poter ragionare in quel momento. Mi sono sembrato un uomo di mezza età che per dimenticare la sua solitudine contatta la prima ragazza disponibile...e così giovane poi», continua spostandomi alcuni capelli che mi sono rimasti incollati all'angolo della bocca.

«E cosa ti sembri adesso?». Voglio sapere cosa pensa di me, di tutto quello che stiamo facendo. Che ci sta accadendo.

«Adesso non mi sembro niente. Sono sempre lo stesso uomo di mezza età a cui però è capitata una cosa meravigliosa...»

«Cosa?»

«Cloe...io mi sono...», ha il respiro affannato. Mi accarezza la guancia con il palmo della mano mentre con il pollice mi sfiora le labbra.

Io mi sono cosa? Innamorato? Sta per dire che si è innamorato di me?

Non dirlo, ti prego non dirlo.

Maledizione.

Non sono pronta.

Non so come si risponde ad una tale frase. E non so ancora se mi sono innamorata perché non so cosa sia l'amore.

Devo fare qualcosa, immediatamente.

«Sh...basta parlare», gli afferro il viso con forza e inizio a baciarlo con una passione che mai prima d'ora avevo sentito.

Lo voglio per me, adesso. Voglio sentire il suo amore sulla mia pelle, fino a dentro l'anima. Ho bisogno di sfamare tutte quelle farfalle nello stomaco che ha fatto nascere in me dalla prima volta in cui ho incontrato quei suoi dannati occhi verdi. Sento le sue mani stringermi con forza verso di lui e facendo pressione sui miei fianchi.

Restiamo così, stretti, a baciarci per minuti che sembrano un'eternità. 

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