Il cuore mi corre veloce ad ogni san pietrino che ci divide da casa mia. È come se anche i miei battiti volessero correre ad aprire quella porta e tuffarsi nel letto con lei, con quella morbida pelle bianca da ricoprire di baci.
È tutto così assurdo. La vita è assurda.
Rido mentre le tengo la mano.
«Perché ridi?», mi chiede lei con voce euforica.
«Dieci anni Cloe, ma ti rendi conto? Io non riesco a crederci»
«Vero, è assurdo. E ancora non riesco a smettere di pensare che la prima volta che mi hai vista mi hai cacciata via», risponde ridendo.
«Non me lo ricordare, ma come è potuto succedere!», rido anche io.
Che coglione che sono stato. E nonostante tutto lei è ancora qui. Questa notte la tengo stretta a me e non la lascio più.
Lei continua a ridere.
«Diamo la colpa all'alcool dai», mi provoca.
«Già, quel whiskey bastardo. Menomale che ormai ne sono definitivamente fuori».
«Ne sono davvero fiera», mi stringe la mano più forte e mi guarda sorridendo.
«Non mi era mancata affatto questa salita per arrivare al tuo portone», continua con voce affannata.
«Eh, adesso anche tu hai una certa età...», la stuzzico.
«Disse il dodicenne», ribatte.
Il nostro gioco di botta e risposta, quanto mi era mancato.
«Apri questa porta, dai», dice con voce incalzante.
«Perché, hai fretta per caso?», le faccio l'occhiolino.
«Daniel...»
Le stampo un bacio sulle labbra ed infilo le chiavi nella serratura.
«Prego, si accomodi», dico accendendo la luce.
Lei si ferma al centro del piccolo salone e si guarda intorno. Mi avvicino piano da dietro, richiudendomi la porta alle spalle. Le metto le mani intorno ai fianchi.
«È incredibile. È tutto come l'ho lasciato...non è cambiato niente»
«No, non è cambiato niente», rispondo girandola verso di me e baciandola con tutta la passione che ho tenuto in me per tutti questi anni. La sento fremere sotto i miei tocchi e non so come riesca il mio corpo a rimanere in piedi davanti al suo. L'adrenalina mi pervade completamente. Ad ogni tocco di labbra il cuore accelera i battiti. Senza smettere di baciarla la conduco lentamente verso la camera da letto. Le passo una mano tra i capelli mentre con l'altra le tengo stretto un fianco. Poi si stacca da me, per riprendere fiato. Mi guarda sorridendo, con un misto di dolcezza e malizia e mi passa le mani lungo il corpo. Si ferma alla cinta dei pantaloni e si morde le labbra mentre me la sfila lentamente, lasciandola cadere a terra. Poi sale piano verso i bottoni della mia camicia, e li sbottona uno ad uno, baciandomi. Lascio che anche la mia camicia cada a terra. Lei non smette di baciarmi e di accarezzarmi il petto, la schiena.
Cloe.
Non resisto più.
Così è troppo.
La afferro per i fianchi e con una mano tiro giù la zip del vestito, facendolo scivolare delicatamente sulla sua pelle che piano si rivela a me.
Quanto mi era mancata.
La bacio lentamente partendo dal collo, passando per le spalle, le braccia, il petto e scendo giù verso l'addome. Sento la sua reazione ai miei baci, ai miei tocchi. E il mio corpo reagisce di conseguenza, arrivando quasi al limite della sopportazione. Risalendo su le slaccio il reggiseno nero che indossa. Lancio in aria anche i miei pantaloni e mi chino su di lei, adagiandola piano sul letto.
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LA LUNA SA ASPETTARE
Chick-LitQuesta è la tormentata e profonda storia di una giovane ragazza depressa e di un professore d'arte di 30 anni più grande di lei. ❤️🔥📖🌙 . [Trama più dettagliata] Cloe, una giovane poetessa dalla vita spezzata, trova rifugio nelle braccia di scono...