14. Cloe

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Li odio, questi infiniti minuti in mezzo a gente che mi spinge e mi pesta i piedi.

Sembra un carro da bestiame questo lurido autobus.

Finalmente riesco a farmi strada tra questa massa di persone e scendo, respirando a pieni polmoni un po' d'aria fresca.

Svolto a destra e correndo raggiungo il bar in fondo alla via.

Ogni volta che mi trovo davanti alle ampie vetrate, mi chiedo perché il capo non abbia deciso di decorarle e di renderle più appariscenti.

Non è certo questo il primo bar che si nota nella strada e nella zona.

Tutti i clienti migliori ci vengono rubati da un altro locale, nella via di fronte.

Mentre mi perdo in congetture circa l'arredamento di questo posto, i miei occhi si posano sul volto accigliato del capo, e questo basta per riportarmi alla realtà.

Che palle, ci risiamo.

Entro, a testa alta, pronta a scusarmi e a mettermi operosamente al lavoro, per cercare di far durare il meno possibile il suo cattivo umore. Sperando che questa giornata finisca in fretta.

LA LUNA SA ASPETTAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora