87. Cloe💖

81 11 5
                                    

Apro gli occhi e lui è davanti a me. Ha la mano sulla mia guancia e mi sorride. Le farfalle nello stomaco non mi danno pace, già di prima mattina.

Quanto è bello. Che guaio.

Vorrei che ogni giorno fossero quegli occhi verdi e brucianti a darmi il benvenuto nel mondo.

È la prima mattina che sorrido appena sveglia. Non ricordo mi sia mai capitato prima.

«Buongiorno» sussurro piano, ancora frastornata.

«Buongiorno, bella addormentata. Dormito bene?»

Rido.

Da quando lo conosco ho riscoperto la libertà di ridere spontaneamente, così all'improvviso.

Ma cosa mi hai combinato, Daniel?

É possibile che una persona ti cambi in appena due settimane? Con uno sguardo, una carezza. Con l'arte della cura.

«Ho dormito benissimo» rispondo, mentre con una punta di imbarazzo gli stringo le mani intorno al fianco.

So benissimo come portare un uomo a letto, come scoparci in modo disinteressato. Ma non sono abituata alla tenerezza, all'intimità di un dolce risveglio accanto ad una persona che inizia a sconvolgerti il mondo che credevi di conoscere.

Ho dormito benissimo. Sentirmi pronunciare questa frase mi fa quasi sorridere. Da quanto tempo non dormo bene?

«Ma che ore sono?», cavolo, il lavoro.

«Tranquilla, ancora non sono le 8.00. Ho il potere di aprire gli occhi prima del suono della sveglia», dice dolcemente mentre continua ad accarezzarmi i capelli. «Devi lavorare già dalla mattina, oggi?»

«Già...alle 9.00 inizio il turno». Vorrei rimanere tra le sue braccia tutta la mattinata.

«Io ho la prima lezione alle 10.30, ma arrivare prima in studio mi farebbe comodo. Se ti va posso accompagnarti, prenderò la mia macchina», mi propone dolcemente.

«Possiamo andare insieme con l'autobus, senza problemi. So bene che quella zona è maledetta per i parcheggi, non c'è mai posto. Sento i miei clienti al bar lamentarsi ogni mattina, dei minuti persi a cercare parcheggio». Non voglio che si scomodi per me, mi sentirei in imbarazzo.

«Allora andata per l'autobus.», mi sposta una ciocca dietro l'orecchio.

Mi si avvicina piano, e mi bacia delicatamente sulla fronte. Sulla guancia. E poi all'angolo della bocca.

Al contatto con le sue calde labbra i brividi corrono lungo tutto il mio corpo. Ho voglia di sentirlo ancora sulla mia pelle.

Mentre mi sposto piano sopra di lui, gli prendo il viso tra le mani e inizio a baciarlo.

Di nuovo quelle scosse.

Lo bacio con dolcezza, come mai ho fatto prima d'ora. Gli unici baci che ho conosciuto in vita mia sono quelli puramente primitivi, aventi il solo scopo di provocare piacere ad un uomo. Per dovere. Per necessità. Mai per piacere.

Sento le sue mani che si incastrano nei miei ricci ribelli e magicamente riescono a scioglierne i nodi.

«Buongiorno, Daniel...», sussurro alle sue labbra, staccandomi piano da lui.

«Buongiorno, Cloe...» mi risponde, con la voce piena di dolcezza ed eccitazione.

LA LUNA SA ASPETTAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora