~2 Sofia~

131 14 7
                                    

La gola mi stringe così tanto da non riuscire quasi a respirare, i battiti accelerano a dismisura simulando un infarto, le gambe mi tremano al punto da impedirmi di muovermi.
Un altro maledetto attacco di panico.
Ho iniziato a soffrirne quando ho saputo della ricaduta di mia mamma. Durante il soggiorno al resort erano svaniti. 
Come per magia.
Ho iniziato a soffrirne di nuovo da quella notte in ospedale, credevo fosse dovuto ad una di quelle cazzate da stress post traumatico, credevo fosse uno stato temporaneo, ma mi sbagliavo, non sono mai più andati via.
Qui al campus mi sono fatta molti amici, ho ottimi voti, ho un ragazzo che mi ama, seppur mi manchi tanto perché non riusciamo a vederci spesso come vorrei.
Ma non riesco ad essere felice, sono inquieta. C'è qualcosa dentro di me che mi agita costantemente, non riesco più ad essere in pace con me stessa.
Ho sempre passato tanto tempo da sola, io ci sguazzavo nella solitudine.
Adesso no, adesso non riesco a trascorrere neanche più di un'ora da sola con me stessa. Penso di essermi iscritta a qualsiasi corso o attività di questo maledetto campus, in modo da tornare in camera solo per dormire.
<<Ragazzi, ci vediamo domani>> saluto i miei colleghi del corso di giornalismo, uno dei tanti corsi a cui sono iscritta.
Questo però mi piace davvero a differenza degli altri, infatti ne sono a capo.

<<Bel corso, posso iscrivermi anche io?>>
Non è possibile, lui non può essere qui.
Sto sognando, questo è uno di quei maledetti incubi che faccio ogni notte dove lo vedo chiudersi alle sue  spalle la porta della mia camera di ospedale.
Volto lentamente il capo verso la porta per accertarmi che forse la mia sanità mentale è del tutto a pezzi, motivo per cui inizio a sentire le voci.
<<Ciao, birba.>> David è appoggiato con la spalla contro lo stipite della porta, solleva l'angolo della bocca verso l'alto e mi fa l'occhiolino.
Non lo ricordavo così... così... dannatamente bello.
Indossa uno dei suoi smanicati neri e un paio di pantoncini rossi da basket.

<<Tu cosa ci fai qui...>> Dico con un sussurro sbattendo gli occhi come una cretina.

<<Passavo da queste parti e ho pensato di salutarti...>> Fa due passi verso di me, io ne faccio due indietro.
<<Come stai?>> Mi domanda inclinando la testa di lato per guardarmi.
<<Sei dimagrita un bel po'...>> Aggiunge riportando lo sguardo sul mio viso.

<<Sto bene>> rispondo abbassando la testa per infilare i libri nella borsa.

<<Ehi...>> Si avvicina e mi infila due dita sotto il mento, ma mi giro dall'altra parte.

<<Devo andare, ho una lezione tra dieci minuti...>>  Gli dico guardandolo negli occhi.

<<Posso accompagnarti?>>
L'azzurro dei suoi occhi che luccica mi fa vacillare per un attimo.

<<No, non puoi.>> Indietreggio di nuovo.

<<Carino il messaggio che mi hai inviato due mesi fa...>> Appoggia la schiena contro la scrivania e incrocia le braccia al petto.
Deglutisco a fatica, avevo dimenticato quel cazzo di messaggio che gli ho mandato quando ero sconvolta che fosse partito senza salutarmi.
<<Ero ancora sotto l'effetto dei farmaci.>> Ribatto sollevando il mento.

<<Quindi quelle cose non le pensavi?>>
<<Solo alcune parti!>> Ribatto stizzita.
<<Scommetto che tu ti riferisca alla parte in cui mi hai mandato a  "fanculo ".>> Mima le virigolette in aria.

<Oh sì, mi riferisco proprio a quella parte.>> Agito una mano in aria.

<<Come va con Michael?>> Mi domanda inaspettatamente.

<<Va... bene>> rispondo guardandomi le mani.
La verità è che da quando è stato assunto in quel ristorante, lo sento un po' distante. Se riusciamo a vederci una volta a settimana è tanto.

<<Non sembri convinta...>>
Quanto mi conosce questo bastardo.

<<Io adesso devo andare, buon viaggio di ritorno.>> Gli dico voltandomi di spalle, è meglio che vada altrimenti rischio di mettermi ad urlare e non mi sembra il caso di lasciarmi cacciare da qui.

<<Vado via sabato, quindi ci rivedremo...>>
Mi supera ed esce prima di me.
Resta quattro lunghi,  lunghissimi giorni?
Non me ne va bene una, oh.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora