~32 David~

816 42 12
                                        

Non sono mai stato uno con tutte le rotelle a posto, ma in questo periodo gli ingranaggi della mia mente stanno davvero facendo una fatica immane.
Sono sempre stato contrario alle relazioni proprio per questo motivo.
Non volevo rotture di coglioni.
La cosa divertente?
Che io neanche ce l'ho una relazione, perché di fatto ha ragione lei: noi due non stiamo insieme.
Quindi non capisco per quale motivo continuiamo a litigare in questo modo.
Neanche Soleil e Diego litigano come noi, considerato quanto sia pazza e schizzata quella ragazza, non serve che aggiunga altro.
<<Sveglia, bello>> Diego arrotola un paio di calzini e me li lancia in faccia.
<<Ho cambiato idea, non vengo >> mi sistemo il cuscino dietro alla testa.
Nel frattempo, Victor esce dal bagno e si avvicina alla sua valigia per prendere un paio di boxer.

<<Avete deciso di ignorarvi ancora a lungo voi due?>> Diego guarda entrambi, ma lo ignoriamo.

<<È lui che ha la luna storta>> sbotto dal letto alzando la voce per sovrastare la musica assordante che proviene dal cellulare di Diego.
Victor si infila i boxer e mi guarda minaccioso.
<<Io avrei la luna storta? Cazzo, non fai altro che massacrare Sofia!>>
Mi ha sempre fatto incazzare la sua apprensione verso Sofia.
<<Ci risiamo>> mormora Diego.

<<Ce la fai a farti i cazzo tuoi o no?>>
<<No.>> Ribatte piccato.
<<Allora dimmi cosa mi nasconde >>
<<Ti basta sapere che non se la passa bene.>>
<<No, non mi basta>>
Lui allarga un braccio e mi indica la porta.
<<La sua stanza la conosci, vai da lei e chiediglielo.>>
David mantieni la calma.
<<Hai la vaga idea di quante cazzo di volte io glielo abbia chiesto? Nonostante lei si sia scopato...>>
<<Non l'ha fatto.>>
Entrambi ci voltiamo verso Diego.
<<Come scusa?>>
<<Non ci è andata a letto.>> Appoggia la schiena contro la scrivania e sospira.
<<E tu cosa cazzo ne sai?>> Mi alzo dal letto, direi più salto giù dal letto.

<<Me l'ha detto lei, ma non chiedermi altro.>>
<<Diego ma che cazzo, come fai a dirmi così.>> Mi agito un bel po' e inizio a camminare nervosamente al centro della stanza.

<<Dovevi tenertelo per te.>> Lo ammonisce Victor.
Oh, adesso mi girano davvero le palle.

<<Voi sapete che io non sono uno razionale, che non sono uno di quelli che ponderano le parole prima di parlare. Quindi mi chiedo per quale stracazzo di motivo state facendo di tutto per farmi girare le palle!>>
<<Non posso dirtelo.>> Victor guarda fuori dalla finestra con uno sguardo cupo.
Troppo cupo.

<<Chi è stato?>>
Lui mi guarda sbattendo gli occhi ripetutamente, chiaramente sorpreso.
<<A fare cosa?>>
<<Chi cazzo ha abusato di Sofia?>> Tuono facendolo trasalire.

<<Come...>>
<<Ho unito i punti, " best friend".>> Mimo le virgolette in aria.
Lui mi rivolge uno sguardo quasi colpevole che non preannuncia nulla di buono.
<<David, non posso dirti nulla. Gliel'ho promesso, non posso tradirla così.>>
<<E tu?>> Mi rivolgo al mio migliore amico che assiste in silenzio.

<<Prima che iniziassero a parlare, sono andato via. Mi ha chiesto di non parlartene, ma lo sai che...>>
<<Lo so.>>
Diego pur di non mentirmi ha preferito non ascoltare, a volte penso che non me lo merito un amico come lui.
Ho appena avuto la conferma di ciò che temevo: qualcuno ha fatto del male a Sofia.
<<Cazzo!>> Sgancio un pugno contro la porta del bagno, poi mi volto verso Victor che mi guarda con una faccia anemica.
<<È per questo che hai vomitato ieri sera?>> Abbassa lo sguardo e non mi risponde.
<<Victor, quanto cazzo è grave?>> Gli sbraito contro fuori di me, lui solleva lo sguardo su di me per qualche secondo, poi torna a guardare un punto nel vuoto.
<<David, ti prego...>> Mormora con gli occhi arrossati e una mano all'altezza dello stomaco.
<<L'hanno violentata?>>
Non urlo, non ce la faccio.
Mi esce come un sussurro.
Victor socchiude gli occhi e reclina la testa contro il muro alle sue spalle, mentre io mi siedo sul letto con le mani in faccia.
Mi sembra di rivivere quel maledetto giorno.
Sento tutto il dolore che provava mia mamma mentre quei bastardi la violentavano.
Sento tutto il dolore che ho provato nel guardarla soffrire.
Sento di nuovo tutto.
Ho di nuovo dieci anni, sono rinchiuso in quel divano maledetto e piango.
Piango.
Mi porto una mano sulla guancia e la guardo.
È bagnata, non è un ricordo.
Sto piangendo davvero.
Mi sale un conato di vomito, mi alzo dal letto e corro a vomitare.
Sgancio un pugno contro le mattonelle del bagno, mi chino di nuovo e vomito ancora.
Diego e Victor si fermano sotto l' uscio della porta del bagno e mi guardano preoccupati.
<<Ehi...>> Victor si asciuga le lacrime con il dorso della mano.
<<Le ho promesso di non dirti niente...>> Aggiunge preoccupato.
Sollevo la testa e appoggio un palmo contro le mattonelle.
<<Non mi hai detto niente, l'ho capito da solo>> lo rassicuro, lui mi guarda e annuisce.

<<A te ha raccontato tutto?>> Premo lo sciacquone e mi lavo le mani, lui mi guarda attraverso lo specchio.

<<Tutto quanto, tutti i particolari...>> <<Cristo >> scuoto la testa e la chino sul lavabo.

<<È per questo che lei mi ha chiesto della mia prima volta...>> Mormoro guardando il riflesso dei miei amici allo specchio che ho davanti.

<<Lei ha...>>
Non ci riesco a dirlo.
Poi, mi ricordo di un particolare.
<< A quando risale la prima serie di The Witcher?>>
<<Eh?>> Mi dice Diego senza capire, a differenza di Victor che deglutisce.
Lui ha capito.
<<2019>> si limita a dire.
Non serve un genio della matematica per fare un rapido calcolo della sua età.
<<Era una bambina...>>
Fatico a crederci.
<<Stai scherzando?>> Gli domanda sbalordito Diego, e lui scuote la testa.
<<Purtroppo no.>>

<<Chi è stato?>>
<<Non posso dirtelo, lo sai >>
Batto entrambi i palmi sul lavandino.
<<Chiunque lui sia, io lo uccido.>>
<<David, so quello che stai provan...>> Prova a dire a Victor, ma si zittisce quando poso lo sguardo sulla sua sagoma.
<<No, non lo sai>> rispondo gelido.

<<Hai ragione, non volevo essere indelicato. Volevo solo dirti che lei non ne ha mai parlato con nessuno, non ha mai denunciato, addirittura pensa che sia colpa sua. Quindi non forzarla in alcun modo...>>

<<Non lo farò >> Acconsento andando contro la mia indole ribelle.
Ma stavolta non si tratta di me, si tratta di lei.
Birba.
Ho bisogno di vederla.
Non domani.
Ma adesso.
Ho bisogno di vederla, adesso.

Approfitto che Diego e Victor si distraggano per vestirsi, e corro fuori dalla nostra camera.
Salgo in fretta le scale, prima che bussi alla porte di Sofia, noto con la coda dell'occhio una sagoma alla mia destra.
<<David>> Sussurra Sofia, palesemente sorpresa di vedermi.
<<Ti cercavo...>> Lo sguardo mi ricade sulla chiavi che stringe in mano.

<<Com-e mai?>> Mi domanda titubante.
<<Dovevo...>>
<<Io...>> Non trovo le parole, mi ero pure preparato un bel cazzo di discorso, ma al momento non ricordo neanche l'inizio.
<<Posso abbracciarti?>>
<<Sei venuto fin qui per abbracciarmi?>> Corruccia la fronte e mi scruta con attenzione, si avvicina e mi appoggia una mano sul braccio e mi osserva dal basso.

<<David, hai preso qualcosa?>>
<<Secondo te mi drogo la sera prima della partita di campionato?>>
Sono coglione, ma non fino a quel punto.

<<E allora cosa ci fai qui?>> Mi supera e prova ad aprire la porta.
<<Volevo chiederti scusa per oggi, ho esagerato>>
Si ferma con le chiavi a mezz'aria e spalanca la bocca.
<<Hai cambiato idea all'improvviso?>>
<<Sì, no...>>
<<David>> mi ammonisce alzando un sopracciglio.
Appoggio la mano al lato della sua testa premendo il palmo contro la porta, lei gira il mento all'indietro.
<<Mi dispiace, sul serio.>> Le confesso guardandola negli occhi.

<<Okay...>> Mormora stringendosi nelle spalle.
<<Io entro, le ragazze sono uscite. Ne approfitto per leggere un po'...>>
<<Chiuditi a chiave, se hai bisogno chiamami. Okay?>>
<<Va bene...>> Abbassa la maniglia della porta ed entra dentro.
Resto a fissare la porta come un ebete, mi costringo ad andarmene solo perché tutti quelli che passano si voltano a guardarmi come se fossi un cazzo di serial killer.
Avrei voluto dirle tante cose, ma dalla mia bocca non è uscito niente di sensato, come sempre del resto.
In fondo non sono mai stato uno da grandi discorsi, non ne sono capace.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora