Il nostro pullman ci ferma davanti ai dormitori del campus, aspetto che scendano tutti, poi la prendo in braccio e la trascino fino alla sua camera, perché di sicuro lei non ci riesce.
La ragazzina ha leggermente alzato il gomito stasera.
Cercare le chiavi nella sua borsa è davvero un'impresa, capisco perché non le trova mai, sembra uno spazio infinito dove trovi di tutto.
Per tutto intendo: penne, rossetti, tampax, caramelle, uno spazzolino, tre elastici e un libro.
Quel famoso libro che sta leggendo.
Trovate.
Spingo un piede contro la porta per spalancarla, lascio andare Sofia sul letto e le tolgo le scarpe.
Non riesco a fare a meno di sfiorarle il viso mentre dorme, poi le labbra carnose.
Mi fanno impazzire le sue labbra, ho sempre voglia di assaporarle, forse perché hanno un colorito che mi ricorda quello delle ciliegie.
Ma a che cazzo sto pensando, sono davvero fuori di testa.
Se uno come me fa questi pensieri, la cosa è davvero grave.
Sofia alza lentamente il braccio e con la mano blocca il mio polso sulla sua guancia.
Le sue labbra si sollevano in un sorriso da togliere il fiato.
<<Stronzo biondo>> mormora facendomi sorridere.
Mi avvicino alle sue labbra e le sfioro con il pollice.
<<Grazie per il complimento, birba.>>
<<Il mio...>> La guardo senza capire, nel frattempo continua a parlare tenendo gli occhi chiusi. Non riesco a capire se il delirio sia dovuto all'alcol o se stia solo sognando.
<<Il mio?>>
<<Sì, il mio stronzo biondo.>> Quando le sento dire "mio", non riesco a non sorridere. Giuro che mi sto sforzando, ma non ci riesco.
<<Comunque andranno le cose, tu sarai per sempre mia, come io sarò per sempre tuo, non dimenticarlo mai.>>
Mi avvicino per lasciarle un bacio sulla guancia prima di andarmene, ma lei gira il mento verso di me, appoggia il palmo sulla mia guancia e preme delicatamente la bocca sulla mia. Le sue labbra si schiudono e la lingua si fa spazio dentro di me, la muove in un modo così lento e sensuale da farmi girare la testa.
Io glielo lascio fare anche se non dovrei, ma non ci riesco ad allontanarmi.
Ho appena capito di essere fottuto.
Passano i secondi, passano i minuti, ma lei continua a baciarmi.
La situazione precipita quando allarga le gambe e stringe con entrambe le mani il collo della mia maglietta tirandomi su di lei.
È arrivato il momento di intervenire.
<<Birba, fermati>>
<<Mmm...>> Mormora sollevando il bacino verso l'alto.
Sì, ma che fatica.
Lei apre lentamente gli occhi e quando mi vede, li spalanca di scatto.
<<Daviiid>> biascica, considerato che è ancora ubriaca persa.
<<Per fortuna, direi.>> Penso per un attimo a cosa sarebbe successo se ci fosse stato un altro al posto mio, e mi incazzo di brutto.
La prossima volta che la vedo bere un solo sorso, prendo il bicchiere e glielo faccio volare.
<<Cosa stiamo facendo?>> Mi domanda smarrita.
Effettivamente la posizione in cui ci troviamo è piuttosto compromettente.
Lei è sotto di me con le gambe spalancate e quel pezzo di stoffa che chiamano gonna è finito sui suoi fianchi, mentre io sono tra le sue gambe con un erezione piuttosto ingombrante.
Mento per evitare che vada di nuovo da quel coglione a confessargli i segreti.
<<Ti ho solo aiutata a metterti a letto...>> Appoggio i gomiti ai lati della sua testa, e lei mi guarda sbattendo le ciglia.
<<Mi gira la testa e ho tanto caldo...>> Non ho neanche il tempo di ribattere, perché lei alza le braccia verso l'alto e si toglie la canotta, poi con una velocità inspiegabile per una così ubriaca, si toglie anche il reggiseno.
Due enormi tette sono a pochi centimetri dal mio viso.
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◇Blue Summer Dreams Parte II & III◇
RomanceLE STRADE DI DAVID E SOFIA SI SONO DIVISE, LUI SI TROVA A BARCELLONA, MENTRE LEI A MADRID. RIUSCIRANNO A RIAVVICINARSI DOPO CIO CHE È SUCCESSO TRA DI LORO? 《Sembriamo l'esatta raffigurazione della dannazione.》 《Dici che finiremo all'inferno per ques...
