~47 Diego ~

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Mi sveglio nel cuore della notte con una sete da lupi, la pizza mi fa sempre venire voglia di bere litri d'acqua, ecco perché odio mangiarla di sera.
Mi alzo dal letto e vedo una sagoma accanto alla finestra, Victor dorme beato nel suo letto, quindi non può che essere lui.
Mi avvicino e gli appoggio una mano sulla spalla.
<<Come va?>> Lui scuote la testa, ma continua a guardare fuori.
<<Come la risolvo questa situazione? Come cazzo la proteggo se stiamo insieme?>> Come se non bastasse la notizia bomba che gli ha appena dato Sofia.

<<Non dovevi andare all'evento organizzato in occasione della morte di tuo padre?>> Mi pare avesse detto così Michael.
<<La soluzione sarebbe tirarmi indietro, ma come faccio a farlo se stanno distruggendo il nome di mio padre? Ho scoperto che stanno rifornendo un gruppo di ribelli che sta sterminato un'intera popolazione, donne e bambini compresi. Come cazzo faccio a fingere che ciò non stia accadendo?>>
Questo spiega perché questo burbero biondo sia il mio migliore amico da che ho memoria.
<<Un modo lo troveremo, deve esserci un modo per incastrarlo...>> Gli sfilo la sigaretta dalla bocca, la centesima della giornata, e faccio un tiro.
<<Non mi hai ancora detto come ti senti per la storia del bambino...>>
<<O bambina.>> Aggiungo, beccandomi un'occhiataccia.
Cristo, ma chi ce lo vede questo paranoico-possessivo con una figlia?
Fa che sia maschio, Dio salvaci tu.

David si incupisce, ulteriormente di quanto non lo sia già.
<<Non vuole tenerlo, pensa che io la abbandonarei...>>
<<Tu invece vorresti che lo tenesse?>> Lui sospira e mi guarda.
<<È tanto sbagliato a volerlo?>>
Mi fa quasi tenerezza quando me lo chiede, vedo tutta la sua debolezza che nasconde dietro quella corazza con cui cerca di difendersi da quando aveva dieci anni.

<<Non è sbagliato, anzi, ti fa onore pensarlo.>>
<<Inizialmente me la stavo facendo sotto, cioè anche adesso me la sto facendo sotto al pensiero che lei sia incinta. Ma allo stesso momento, ho questo improvviso senso di protezione che si è moltiplicato per due, non riesco più a pensare solo a lei, ma a loro due.>> Si riprende la sigaretta, ma resta con la mano a mezz'aria e guarda fuori.
<<A noi tre insieme.>> Aggiunge senza alcun dubbio.

<<Ma perché dovete farmi piangere alle quattro del mattino...>> La voce di Victor si fa strada alle nostre spalle.
<<La smetti di origliare?>> Ribatte pronto David.
<<Non fare il solito coglione, vieni qui e fatti abbracciare, devo scusarmi con te.>> Victor allarga le braccia e le avvolge intorno alla sagoma di David, perché sa che lui non è uno che ricambia.
Ma almeno una pacca sulla spalla gliel'ha data, questo è un passo avanti.

<<Ma se lei lo tenesse, come fareste a mantenervi? Ad ntrambi mancano due anni alla laurea triennale.>> Ecco Victor che inizia con le sue ansie.

<<Tecnicamente, lui sarebbe così ricco da non dover neanche lavorare.>> Indico David con il pollice.

<<Il problema è che vogliono liquidarmi con una sommetta del cazzo. Che ora come ora, possono anche infilarsela nel culo.>> Sputa con rabbia, quasi stritolando la sigaretta che ha in mano.
<<Andiamo a dormire è tardi.>>
Senza fare storie, ci rimettiamo tutti e tre a letto.

<<Unghè>>
Per poco non soffoco quando il coglione di Victor inizia a prendere in giro David.

<<Ma tu sei proprio una testa di cazzo>> neanche David riesce a trattenere le risate, prende un cuscino e glielo lancia, non so se lo colpisce perché siamo al buio.

<<Volevo vedere se avessi l'udito dei papà. Prova superata, bravo Martinez.>> Risponde risoluto l'altro.
<<Sempre se cambia idea...>>
Mormora con una nota malinconica, facendoci smettere di ridere all'istante.
<<Ehi...>> Sento i passi di Victor muoversi sul pavimento, si sta avvivinando al letto di David.

<<Io ci sono, sia per te che per lei.>>
E così accade qualcosa di inaspettato, David ricambia l'abbraccio di Victor.
<<Ti voglio bene, stronzo biondo.>> Gli dice Vic, quasi commosso.
<<Solo lei puoi chiamarmi così...>>
<<... ma te ne voglio anche io, best friend.>>
David è sempre stato restio a mostrare i suoi sentimenti, non perché fosse realmente stronzo, ma perché ha sempre avuto paura di essere fatto a pezzi, ancora una volta. Perdere la sua famiglia in quel modo l'ha segnato a vita. C' è stato un tempo in cui ho temuto che per lui non ci fosse speranza, era quasi senza umanità, non gli importava di nessuno, neanche di sé.
Sofia gli ha stravolto la vita, è stata la sua salvezza.
<<Ti voglio bene anche io, caramello.>>
Lo sento ridere di gusto, un'altra cosa che ha iniziato a fare da quando c'è lei nella sua vita.


◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora