~2 Sofia~

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Il taxi ci ferma alla confraternita di David, poiché ha la stanza libera, ha voluto portarmi qui.
Sto iniziando a riprendermi un pochino, era devastata fino a poco fa, ho davvero esagerato a bere così tanto. Fortuna che abbia trovata David, poteva andarmi molto peggio.
Bevi responsabilmente, mi diceva sempre mia mamma.
Penso di dover ripetere la lezioncina.

David intreccia la mano alla mia appena mettoamo piede nella sala comune. Ci sono circa cinque o sei amici di squadra, penso che gli altri siano tutti partiti per le feste.
<<Vuoi mangiare qualcosa?>> Con il capo mi indica la cucina.
<<Posso fare prima una doccia? Sono in giro da stamattina, mi sento una barbona...>> Ho la camicia che puzza di fumo e patatine fritte.
<<Sbaglio o questo non è il tuo stile?>> Mi osserva di traverso, mentre raggiungiamo la sua camera al piano di sopra.
<<Mia sorella è fissata con quella roba dell' eleganza e tutto quanto...>> Sospiro pensando a quella stronza di Eva.

<<Devi smetterla di fare le cose solo per compiacere gli altri, inizia a pensare un po' a te stessa. Questa non è un' esercitazione, è l'unica vita che hai a disposizione. Non potrai chiederne di averne un'altra. >> Apre a chiave la porta della sua camera e mi fa segno con il capo di entrare.
<<Tu fai sempre quello che vuoi?>> Gli domando fermandomi al centro della stanza, mentre lui si sfila la felpa e se la rigira tra le mani.

<<Fatico un bel po' a non fare sempre quello che vorrei...>> Gira mezzo busto verso di me, io mi avvicino di due passi.

<<E perché non lo fai?>> Adagia la felpa sulle mie spalle e stringe nei palmi le maniche per tirarmi contro di lui.
<<È più complicato di una gonna sexy e una camicetta che urla "scopami subito".>> Sento il calore espandersi sulle mie guance, spero di avere ancora un po' di fondotinta che copra il rossore.

<<Non...>> Sono così imbarazzata che non riesco a spiccicare una sola parola.
<<Quindi la sicurezza di prima era dovuta all'alcol, Rodriguez?>> Intreccia le maniche della felpa sul mio petto, come se volesse coprirmi, non ne capisco il motivo, non è da lui.

<<Posso farmi la doccia?>> Gli chiedo abbassando la voce di due toni.
<<Ti prendo un accappatoio, non voglio che ti vedano mezza nuda nei corridoi. Dopo averti vista con quel vestito trasparente, la loro immaginazione è volata alla grande.>>
<<Che imbarazzo, non esco da qui>> mormoro con la mani in faccia, ma lui le sposta e le stringe tra le sue.

<<Ti accompagno io, nessuno dirà nulla, sanno che non gli conviene. >> Dice con un tono di voce minaccioso.

<<Mi serve qualcosa da mettere, quale è il cassetto di Victor?>> Mi giro intorno, lui mi guarda accigliato.
<<Che ti prende?>>
<<Pensi davvero che ti faccia indossare i boxer e la maglietta di Victor?>> Mi domanda con un tono di voce sarcastico.
<<Perché non dovrei?>> Mi avvicino al cassetto di Victor e lo apro, ma lui lo richiude.

<<Prendi questi>> mi lancia tra le mani un paio di boxer neri e una maglietta grigia.
<<Non la voglio la tua roba, chissà quanta gente l'avrà indossata...>> Ribatto incrociando le braccia al petto.

<<Nessuno indossa le mie cose, cretina>> sbuffa allungandomi di nuovo le sue cose, ma io non mollo.

<<Se non le hanno indossate, te le sei comunque scopate con quei boxer.>> Lui si morde il labbro inferiore per trattenere una risata.

<<Cosa devo fare, comprarmi il guardaroba nuovo?>> Si siede sul letto e mi fa segno di sedermi sulle sue gambe, ma non mi avvicino.

<<Il guardaroba? Ma quante te ne sei scopate?>>
<<Ehm...>> Si strofina una mano dietro alla testa, facendomi girare ancora di più le scatole.
<<Prendo le cose di Victor!>>
Mi giro di spalle, ma lui si alza dal letto e mi trascina tra le sue gambe.
<<La smetti di fare il capricci?>>

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora