~55 Sofia ~

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Che gran nottata di merda che ho trascorso, non sono riuscita a chiudere occhio. Ero così agitata, che ad un certo punto Soleil mi ha lanciato un dei suoi peluche in faccia. Mi sono calmata solo quando finalmente Diego mi ha rassicurata sulle condizioni di quel cretino del suo migliore amico.
Quando mi ha sparato in faccia quelle cattiverie, l'avrei volentieri preso a calci nelle palle. Ma quando poi ho saputo del suo incidente, avrei voluto rimangiarmi ogni cattiveria che la mia mente aveva elaborato qualche ora prima.
<<Sofia Carson dei poveri, ti alzi o no?>> Soleil con una mano stringe lo spazzolino e con l'altra fruga nel suo armadio, proprio non ce la fa a comportarsi come le persone normali.

<<Abbi pietà di me, non ho dormito...>> Mi lagno infilando la testa sotto al cuscino.

<<Non tocchiamo questo tasto, ti avrei fatta rotolare giù dal letto. Guarda che occhiaie ho per colpa tua.>> Con lo spazzolino mi indica le finte occhiaie che pensa di avere.
<<Non hai le occhiaie, Sol>> replico scocciata.
<<Proprio oggi, ti rendi conto?>> Muove la testa giù e su, a destra e a sinistra, penso per verificare il gioco di ombre sul suo viso.

<<Cosa sarebbe oggi?>> Mi metto seduta e prendo il cellulare dal comodino, lei si volta lentamente con la bocca spalancata.
<<E adesso cosa ho detto?>> Le domando intimorita.

<<Stasera c'è il ballo d'inverno, l'hai dimenticato?>>
Oh, no, no.
<<Ehm...>> Non riesco a continuare, perché Soleil inizia a scuotere la testa con disapprovazione.

<<Quel ragazzo ti ha fottuto il cervello.>> Si siede sul letto e mi guarda come se fossi un moribondo.

<<Non parli di Michael, vero?>> Le chiedo alzando un sopracciglio.

<<Parlo dello "stronzo biondo">>  mima le virgolette in aria, io la guardo assottigliando lo sguardo.

<<Non voglio sentirne più parlare di quel pezzo di merda, non sai cosa mi ha obbligato a fa...>>
Dio, ma perché non tengo mai la bocca chiusa.

<<Cosa hai fatto, brutta sporcacciona?>> Si sfrega le mani divertita.

<<Mi dovresti far sentire in colpa, non dovresti...>> Lei agita una  mano in aria con fare scioccato.

<<La tensione sessuale tra due persone che si odiano come voi, può raggiungere picchi che noi coppie normali ci possiamo solo sognare.>>
Chissà chi gliele racconta queste cazzate.

<<Sol, ma ti sei bevuta il cervello per caso?>> Mi metto un cuscino davanti alla faccia e inizio ad emettere dei versi simili a quelli di un bambino capriccioso che non accetta un no come risposta.
<<Vuoi dirmi cosa avete fatto o no?>>
<<Mi ha... insomma... mentre eravamo a tavola.>> È davvero assurdo raccontarlo, solo adesso mi rendo conto della cazzata che ho fatto.

<<Porca miseriaccia, ti sei fatta masturbare a tavola davanti al tuo ragazzo?>> Non riesco a vedere la sua espressione perché ho ancora la faccia coperta dal cuscino, ma posso immaginarla dal suo tono divertito.

<<E sono anche venuta, se proprio devo confessarti tutto...>>
<<Devi confessarti prima della messa di Natale. Hai peccato di brutto, signorina.>> Mi redarguisce imitando il tono del nostro parroco.

<<Quando ha litigato con il padre di Michael, si è trasformato nel David "cattivo" e abbiamo litigato...>> Le dico sollevando le spalle, lei sembra cambiare espressione.

<<Cosa è successo?>> Mi chiede ritornando seria.
<<L'azienda di Michael vende armi, mentre i genitori di David erano contrari. Hanno discusso e poi lo conosci... è scappato via, io ho fatto l'errore di seguirlo e lui mi ha sparato così tante cattiverie che sembrava avesse una mitragliatrice tra le mani.>> Più o meno mi sono sentita così.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora