~37 David~

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<<Birba, stai bene?>> Domando a Sofia, che si volta a guardarmi con una patatina stretta tra le labbra.
<<Sì, perché me lo chiedi?>> Mi domanda sottovoce, per evitare che gli altri ci sentano.

<<Sul foglio delle dimissioni...>> Non ho dimenticato che meno di 24 ore fa fosse distesa su un letto d'ospedale.

<<Lo so, devo seguire un percorso con uno psicologo...>> Si stringe nelle spalle.

<<Sof, qualsiasi sia il peso che ti porti dentro di te, parlamene. Conosco quella sensazione e...>>
Non posso dirle che ho capito cosa le è successo dalla faccia di Victor, ma vorrei tanto che fosse lei a parlarmene.

<<Non me la sento...>> La guardo negli occhi e ci vedo il panico dentro, poso il bicchiere di birra sul tavolo e le sfioro la guancia.

<<Sof, a me non interessa. Qualsiasi cosa sia, a me non interessa. Non cambia quello che provo per te, lo capisci?>>
Ho come l'impressione che non mi creda, anzi, ne ho la certezza.
<<Potrai dirlo solo dopo avermi ascoltata.>> Mi dice con uno sguardo malinconico.
<<Birba, non farmi mai più uno scherzo del cazzo come quello di ieri sera...>> Lei abbasso lo sguardo, ma le sollevo il mento all'insù.
<<Promettimelo, Sof>> Aggiungo con il cuore in gola, guardandola negli occhi.
Lei si sporge verso di me e mi bacia.
<<Te lo prometto, David.>>
Il mio sguardo scivola sul suo seno, che proprio stasera doveva mettere in bella mostra.
Ma che tempismo di merda, Sof.

<<Come cazzo sto soffrendo...>> Le dico con il labiale, facendola diventare paonazza.
<<David, la partita>> Mi ammonisce il mio amico che ci osserva dall'altra parte del tavolo con le braccia conserte.
<<Stasera ti chiudiamo a chiave nel bagno, ti avverto.>> Aggiunge l'altro, puntandomi con un coltello.
<<Cazzo, ma sempre me guardate.>>
<<Dobbiamo tenerti sotto controllo, sei pericoloso...>> Victor scuote la testa più volte.
<<Vado un attimo in bagno...>> Mi informa Sofia, alzandosi in piedi.
Mi guardo intorno e vedo gente ubriaca ovunque.
Paranoico, geloso, possessivo.
Come cazzo farà a funzionare tra noi?
<<Ti accompagno>> Faccio strisciare la sedia sul pavimento e mi alzo.
<<Okay...>>
<<David, la partita.>> Mi ricordano in coro Diego e Victor, facendo ridere Michelle e Soleil.
<<Avete rotto il cazzo, tutti e due.>>
Prendo Sofia per mano e ci incamminiamo tra la folla, vorrei sapere perché siamo venuti in questo posto di merda con le ragazze.
La mia ragazza.
Questa è davvero una cosa che non aspettavo mai e poi mai di vedere.
Un coglione ubriaco si scontra con Sofia e il suo drink si riversa sul suo vestito.
<<Ops... scusami>> Solleva le mani in segno di scuse e sparisce tra la folla.
<<Dio, che disastro...>> Sofia stringe la stoffa bagnata con il pollice e l'indice.
<<Andiamo in bagno, così ti infili la mia felpa.>> La accompagno nel bagno delle donne e richiudo la porta a chiave, non curante di chi deve pisciare.
Sofia si guarda allo specchio, si solleva i capelli con una mano e osserva il vestito bagnato appicciato addosso.
<<Sof...>> Mi appoggio con la schiena contro la porta del bagno e incrocio le braccia al petto.
<<Sì?>> Mi domanda, sbattendo le ciglia.
<<Usciamo alla svelta da qui dentro, non penso di riuscire a resistere molto, prima di piegarti a novanta gradi su quel lavandino davanti a te.>> Sofia sbatte le ciglia ripetutamente davanti alle mie parole e spalanca la bocca, come se non mi conoscesse.
È sexy da paura.
<<Mi lavo un attimo, puoi prendermi un po' di carta?>> Mi indica il distributore alla mia destra, mi volto di spalle e prendo un bel po' di carta.
Il problema è che quando torno a guardarla, Sofia ha già tirato giù il vestito e anche il reggiseno di pizzo, e si sta lavando il seno.
Non riesco a restare al mio posto, come dovrei.
Mi muovo verso di lei, come se ne fossi ipnotizzato e mi fermo alle sue spalle.
<<Vuoi proprio mettermi a dura prova stasera...>> Sposto i suoi lunghi capelli neri sulla spalla sinistra e la bacio appena sopra la giugulare.
<<Scusa...>> Sussurra roca sulle mie labbra, ovviamente, gliele mordo senza riflettere sull'effetto che hanno su di me.
Stringo un seno nel mio palmo e con l'altra mano tampono le gocce d'acqua che le accarezzano i capezzoli.
Muovo i fogli di carta lentamente, li faccio scivolare sui suoi seni sodi e li raccolgo nelle mie mani.
Sofia spinge il culo tra le mie gambe divaricate e abbandona il mento sulla mia spalla.
<<Se continui così, non riusciremo più a fermarci...>>
<<Lo so...>>
È più forte di me, non riesco ad allontanarmi da lei.
<<... ma ho bisogno di sentirti.>> Sollevo lentamente il vestito sui suoi fianchi, infilo i pollici nell'elastico del suo tanga e lo spingo giù fino alle caviglie.
<<David, dobbiamo fermarci...>>
<<Ho bisogno di sentire che sei ancora mia...>> Dalla mia bocca escono queste parole senza neanche rendermene conto.
<<David, io sono sempre stata tua.>>
<<Me lo giuri, Sof?>>
<<Te lo giuro, David. Non c'è stato nessuno dopo di te.>> Avevo bisogno che fosse lei a dirmelo, ci sono rimasto troppo di merda con quella storia.
Infilo la mano nei miei pantaloni e tiro fuori l'erezione sofferente.
<<Voglio guardarti, birba>> Con una mano faccio ruotare il suo bacino e mi ritrovo il suo viso ad un palmo dal mio.
<<Ho proprio perso la testa per te...>> Dicono le mie labbra.
<<E questa cosa mi terrorizza.>> aggiungo.
<<Perché?>>
<<Perché ho paura che mi farai soffrire...>> Appoggio la fronte contro la sua e spingo l'erezione tra le sue cosce, senza penetrarla.
<<Ti riferisci alle parole di Michael?>> Quel bastardo ha fatto centro stasera quando ha detto quelle cose.
Ho già sofferto per Sofia, so cosa significa vederla scegliere un altro.
<<David, tu non sei Michael. Tu, sei tu.>> Appoggia le mani sulle mie guance e mi bacia.
<<Nessuno potrà mai sostituirti, te lo posso giurare. Anche se fossi dall'altra parte del mondo, io continuerei a pensare sempre e solo a te. È sempre stato così e questo non cambierà mai.>>
Si porta una mano sul cuore.
<<Tu mi sei entrato qui dentro tanto tempo fa e non te ne sei mai andato. Sei rimasto qui dentro quando sei partito per Madrid senza salutarmi. Sei rimasto qui dentro quando abbiamo fatto l'amore quella sera, ingannandoci che fosse stata l'ultima volta. Sei rimasto qui dentro perfino quando ho perso la memoria, perché anche in quel momento, il mio cuore batteva per te.>>
<<Tu neanche immagini quanto sia dannatamente innamorato di te.>> Le stringo il volto con irruenza, le infilo la lingua in bocca e la bacio intensamente.
Baciarla in questo modo, mentre siamo mezzi nudi, non è un grandissima idea.
Mi ritrovo a spingere il cazzo tra le sue gambe, la penetro lentamente e sento le sua labbra morbide schiudersi per accogliermi.
E ora come cazzo faccio a fermarmi?
<<Martinez, esci da questo cazzo di bagno o ti giuro su Dio che ti rispedisco a Madrid a calci nel culo!>> La voce del coach ci fa sobbalzare entrambi.
<<Porca puttana, quello mi uccide.>>Ansimo sulla bocca di Sofia facendola sorridere.
Ci rivestiamo alla velocità della luce, mi tolgo la felpa e gliela passo, nel frattempo mi guardo allo specchio e provo a darmi una cazzo di calmata.
<<Martineeeez!>>Urla ancora.
Spalanco la porta e mi ritrovo davanti il coach con le guance paonazze.
<<Voglio proprio sentirla la scusa del cazzo che sta partorendo la tua mente.>> Mi dice con le braccia incrociate al petto.
<<Non è successo niente, coach>> mi strofino una mano dietro la nuca e lui alza un sopracciglio.
<<Forse perché sono arrivato in tempo, Martinez?>>
<<Ehm... sì, coach>>
Alle sue spalle arrivano Diego e Victor con l'affanno.
<<Ti ha beccato...>> Mormora Victor facendo una smorfia preoccupata.
<<Riportate il culo nei vostri letti>>
Il coach muove due passi, poi pare ripensarci e torna a guardarmi minaccioso.
<<David, il "tuo letto".>> Enfatizza, giustamente, prima di andarsene.
<<Voi due non servite a un cazzo>> sbotto contro i due coglioni.
<<Sarebbe colpa nostra se non lo riesci a tenerlo nei pantaloni?>> Sentenzia sarcastico Victor, sollevando un sopracciglio.
<<Sì, perché dovevamo aspettarcela da questo coglione>> Rimarca Diego agitando una mano verso di me.
<<Ehi, non è successo niente>> Sofia mi stringe il braccio e appoggia la testa sulla mia spalla.
<<Come se non ti conoscessi, Sof>> La prende in giro Victor.
<<Non voglio sapere un cazzo di niente, okay?>> Sbotto alzando le braccia.
Non ho intenzione di scoprire con quante persone ha scopato la mia ragazza.
<<Ohhh, Martinez siamo gelosi?>> Victor mi scompiglia i capelli con una mano e ride come un cretino.
<<Io vorrei solo informarvi che Sofia è la sua prima ragazza...>> Interviene Diego, attirando l'attenzione di Victor e Sofia.
<<E quindi?>> Domandano all'unisono.
<<Ci divertiremo molto...>> Sentenzia il mio amico, che mi conosce come i suoi calzini preferiti.
<<Torniamo, coglioni>> avvolgo un braccio intorno alle spalle di Sofia e con l'altra mano spingo Diego che continua a sghignazzare insieme a Victor.
E pensare che noi tre ci odiavamo sul serio, non so come sia nato questo rapporto con Victor.
Da quando siamo in camera insieme ci siamo uniti davvero tanto, potrei dire che adesso formiamo un bel trio di teste gloriose.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora