Finalmente la casa si è svuotata, e siamo rimasti noi tre da soli.
Ne avevo davvero bisogno.
Mentre fumo una sigaretta, guardo attraverso la finestra Mia che mette il broncio perché Sofia le ha detto che deve farle il bagnetto, ma lei evidentemente non ne vuole sapere. Suppongo.
Purtroppo mi sono perso così tanto di lei, che mi sento un estraneo. Non so cosa le piace fare, cosa le piace mangiare, che cosa la rende felice, che cosa la fa arrabbiare.
Lei è mia figlia, e io non so nulla di lei.
Vorrei tanto poter tornare indietro di un anno per rivivere tutto quanto insieme a lei.
Sofia alza una mano e mi fa segno di entrare. In realtà, me lo ordina, ma dettagli.
Spengo la sigaretta e mi tolgo le scarpe, prima di rientrare.
«Martinez, hai intenzione di darmi una mano o pensi di restare ancora molto lì fuori?» Mi guarda con Mia sotto un braccio che si agita e una mano sul fianco.
«Ti guardavo e cercavo di capire da dove ca... volo iniziare». Mi gratto la nuca.
«Io inizierei dal bagnetto». Mi mette improvvisamente Mia in braccio, generando in me un vortice d'ansia.
«Bagnetto? Io? Cioè... e se si agita? Lei non mi conosce, lei...»
«David, respira. Va tutto bene, okay?» Mi sussurra con il mio viso stretto tra le mani, mentre Mia scalcia in braccio a me.
«Resto accanto a te, non me ne vado». Aggiunge per rassicurarmi.
«Mia, noi possiamo farcela».
Guardo la mia bambina che annuisce felice, facendomi sorridere come un cretino.
«Tì, papà».
Sofia si incammina in bagno, e noi la seguiamo.
«Allora, questa è la sua vaschetta per il bagnetto». Mi mostra una vaschetta gialla a forma di papera.
«Questa è la sua spugnetta. Il suo suo shampoo e il suo bagnoschiuma. Tutto chiaro, Martinez?» Mi sembra di avere un generale davanti.
Mi ricorda vagamente Diego quando mi trattava come se fossi un suo soldato.
Quel medetto aveva promesso di aiutarmi quando fosse nata. Dio, come mi manca.
«Tutto chiaro, Rodriguez».
«Bene, inizate». Improvvisamente, esce dal bagno.
«Oh ma dove vai? Avevi detto che restavi qui a sorvegliare». Urlo dal bagno, in pieno panico, e lei ritorna.
«A rilassarmi sul divano, Martinez. Sono quattordici mesi che non mi riposo, adesso tocca a te». Mi dà una pacca sul culo e sparisce.
«Sei sempre stata vendicativa». Scuoto la testa, e torno a guardare Mia accanto alla vasca che appena riversato sul pavimento un bel po' di sapone.
«No, no, no. La mamma ci uccide, cioè uccide solo me, ma vorrei evitarlo». Glielo tolgo subito di mano.
Prima lezione, Martinez: mai perderla di vista.
«Tutto bene?» Mi chiede da lontano.
Ma che cazzo di udito ha sviluppato?
«Alla grande». Faccio segno a Mia di non dire niente.
«Mamma, utto porco». Tentativo fallito miseramente, ha proprio la bocca larga come Sofia.
«David!» Sofia ritorna in bagno e mi guarda minacciosa, per poi scoppiare a ridere. «Vorrei farti vedere la tua faccia in questo momento».
Si piega in due con le mani sulla pancia, e Mia inizia a ridere insieme a lei.
Le guardo e mi incanto dinanzi a questa scena che per qualcuno può sembrare nulla di speciale , ma per me è qualcosa di straordinario.
«Mia, facciamo vedere a papà come facciamo il bagnetto, così domani te lo farà lui». Enfatizza l'ultima frase usando un tono leggermente minaccioso.
«Guarda che ci riesco, cretina».
«Non provocarmi, altrimenti esco da quella porta e non torno più fino a quando non finisci».
«Scherzavo, scherzavo». Se va via, sono finito. Non so davvero da dove iniziare.
Sofia sfila il vestitino a Sofia e poi le toglie il pannolino che getta in un contenitore lungo che non ho mai visto prima.
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◇Blue Summer Dreams Parte II & III◇
RomanceLE STRADE DI DAVID E SOFIA SI SONO DIVISE, LUI SI TROVA A BARCELLONA, MENTRE LEI A MADRID. RIUSCIRANNO A RIAVVICINARSI DOPO CIO CHE È SUCCESSO TRA DI LORO? 《Sembriamo l'esatta raffigurazione della dannazione.》 《Dici che finiremo all'inferno per ques...
