~6 Sofia~

159 17 17
                                    

Un altro attacco di panico, ormai dovrei essere abituata, invece no.
Ogni volta mi sento di morire, ogni volta è peggio, ogni volta penso che la mia fine si avvicina.
Odio sentirmi così, odio non saper gestire le mie emozioni, io mi odio.
Resto con la schiena contro il muro del corridoio e provo a respirare profondamente.
Uno, due,  tre .
Non passa.
Uno, due, tre.
Il respiro si fa sempre più affannoso.
Uno, due...
<<Sofia, che ci fai qui da sola?>> David è in mezzo al corridoio con il borsone in spalla.

<<Io...>> 
Non riesco a parlare.
Lui se ne accorge, lascia ricadere il borsone a terra, si avvicina e mi prende il viso tra le mani.
<Va tutto bene, è tutto nella tua testa.>> Mi sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra.
<<Siamo i peggiori nemici di noi stessi. Ma ricorda, sei anche l'unica che puoi salvarti da te stessa.>> Aggiunge.
<<Non respiro, David>> Gli confesso con le lacrime agli occhi.

<<Tu respiri fottutamente bene. Mi hai capito?>> Mi scuote il viso più volte, ma io resto imbambolata, non riesco a muovermi.

<<Vieni con me.>> Non ho la forza di di combattere quando mi stringe la mano e glielo lascio fare.
Scendiamo insieme le scale che porta al piano inferiore, spalanca la porta e mi trascina fino alla sua macchina che è parcheggiata poco lontano.
Spalanca la portiera della macchina e mi fa segno di entrare.
<<Dove mi porti?>>

<<In un posto da cui manco da troppo tempo...>>
<<... entra in macchina, birba.>> Mi tiene la portiera aperta, io lo guardo e decido di assecondarlo.

Apre la portiera del guidatore e scivola sul sedile in pelle nero, quando inserisce le chiavi nel lunotto e appoggia la mano sul cambio, il mio occhio ricade sul suo polso.
Il mio elastico.
<<David, è mio quello?>> Gli domando con un sussurro, lui volta il mento verso di me, poi guarda il suo polso.

<<Sì, è il tuo.>> Mi dice senza aggiungere niente guardando in avanti, quindi decido di lasciar correre.

Durante il tragitto, mi accorgo che mi guarda più volte di sottecchi.
<<Sto bene>> interrompo il silenzio.
<<Se lo dici tu...>> Solleva appena le spalle.
La strada diventa sempre più tortuosa a causa delle molteplici curve che ci ritroviamo a percorrere.
<<Non mi vomitare sui sedili, Rodriguez>> mi ammonisce scherzoso appena nota la mia faccia anemica.

<<Tu cerca di farle meglio ste curve...>> Mi porto una mano sulla pancia e lui scoppia a ridere.
Mi era mancata la sua risata, solo ora me ne rendo conto.

Guardando fuori dal finestrino mi accorgo che non c'è più illuminazione, siamo davvero molto in alto.
Accosta all'improvviso e spegne il motore.
<<Siamo arrivati.>>

<<Io non scendo, qui ci mangiano i lupi>> gli dico impaurita stringendomi nelle spalle.

<<Muovi il culo, non te ne pentirai.>>  Mi dice scendendo dalla macchina, io resto seduta sul sedile del passeggero e lo guardo attraverso il finestrino.

<<Dai, vieni.>>  Sento la sua voce ovattata.
Si avvicina al finestrino e mi caccia una linguaccia mostrandomi il piercing.

<<Arrivo, hai vinto.>> Sollevo in aria le mani e mi tolgo la cintura di sicurezza.

<<Finalmente...>> Lo sento battere la mano sul cofano della macchina.
<<Salta su>> mi allunga una mano e mi aiuta a sedermi accanto a lui.

Solo ora mi accorgo della bellezza di questo posto, sopra di noi c'è un cielo stellato così bello da mettere i brividi, davanti a noi si vedono tutte le luci della città.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora