◇Blue Summer Dreams Parte II & III◇

~60 Sofia~

Tre ore prima...

<<Birba, che fai?>> Sento David che sgranocchia qualcosa dall'altro capo del telefono.
<<Mi sto vestendo, vado a fare un giro in centro a Madrid con Michelle e Sol.>>
<<So che è inutile che te lo chieda, ma ci provo lo stesso. Vuoi che ti venga a prendere io al ritorno? Madrid non è sicura di sera e tu mi farai morire d'ansia.>>

<<Non torneremo tardi, facciamo solo un giro per i negozi.>>
<<Sei sicura?>>
<<Non ti starai preoccupando un po' troppo per me?>> Lo prendo in giro per la sua apprensione, ma in realtà amo da morire che si preoccupi per me.
<<Per voi, birba.>>Mi corregge, e mi spunta in sorriso mentre accarezzo l'addome.
<<Perché stai sorridendo?>> Se ne accorge subito.
<<Mi guardavo allo specchio e ho notato che inizia ad intravedersi qualcosina.>>
<<Dai non dirmi così, altrimenti mi fai venire voglia di venire lì da te>>
Sono pazzamente innamorata di lui.
<<Posso dormire da te stasera?>>
<< Vic>> Urla dall'altra parte.
<<Che vuoi?>> Risponde svogliatamente il mio migliore amico, mai visto uno più pigro di lui.
<<Stasera tu e Diego vi togliete dal cazzo. >>
<<Non voglio dormire nella stanza spicy con Vic>> si lamenta Diego, facendomi ridere.
<<Non me ne frega un cazzo di dove dormire, basta che andate fuori dai coglioni>> Sento un bel po' di insulti e schiaffi provenienti da non so chi dei tre e David che sghignazza.

<<Birba devo attaccare, ho una guerra da vincere. Ci sentiamo tra un po'... >>
<<Okay, non vi fate male>> continuo a ridere con una mano sulla bocca, sono terribili quei tre messi insieme.
<<Sof, ci sei ancora?>>
<<Ehm sì, dimmi.>>
<<Ti amo, birba>>
<<Ti amo anche io. >>
Guardo le mie guance arrossate allo specchio e mi sfioro con un palmo.
Non sono mai stata più felice di così, nonostante tutti i casini, io sono felice. E questo solo grazie a David.
Soleil esce dal bagno e si spruzza un bel po' di profumo come al solito, poi  mi dà una sculacciata e una carezza sulla pancia come sempre.
<<Stronzetta incinta, sei pronta per lo shopping?>>
<<Prontissimaaa>>
<<Andiamo a recuperare Michelle, sperando che non sembri ancora  un cadavere. Da quando ha litigato con Victor si trascina come una vagabonda in cerca di soldi>> Alza gli occhi al cielo mentre chiude la porta.
<<E dai, non fare l'insensibile>>
<<Vic sarà pure un coglione, ma io non ci credo a quella storia >>
<<In realtà neanche io, ci metterei la mano sul fuoco. >> Conosco Victor da tutta la vita, so quando mente e quando dice la verità. E potrei scommetterci il culo che non c'è stato niente con quella ragazza del corso.
<<Bene, non ci resta che convincere la vagabonda>> Squittisce Soleil facendomi ridere.
<<Vacci piano, mi raccomando. >> Bussa alla sua porta e aspettiamo che apra.
<<Holaaa, vagabonda>>
È un caso perso.
<<Ah, ti sei vestita>> aggiunge guardando Michelle perfettamente truccata.
<<Sì stronza, dopo che mi hai insultata tutta la giornata, quando sono tornata e mi sono guardata allo specchio, ho gettato un urlo.>>
<<Eri inguardabile. >>
<<Hai reso il concetto, Sol>> Michelle alza gli occhi al cielo, e scoppiamo tutte e tre a ridere.
<<Non farci caso, la delicatezza non è il suo forte. La ragazza ha problemi nel gestire le relazioni... >> Indico con il pollice la mia migliore amica che in quanto a tatto, fa veramente pena.

<<Ma ti vogliamo bene per questo, Sol>>Michelle la abbraccia e io le faccio il solletico facendola ridere.
<<Muovetevi, altrimenti perderemo la metro>>
<<Lo sai che stai diventando dispostica come Diego?>>
<<Più di Diego, grazie.>> Si scompigliai capelli e si incammina sculettando.
<< Povero ragazzo>>pronunciamo all'unisono io e Michelle, e Soleil ci risponde alzando un dito medio in aria.

Tre ore dopo...

<<Ti prego lasciami stare, ti prego non farlo.>> Singhiozzo con le mani che tremano, facendo attenzione a non metterle davanti alla pancia, affinché non scopra che sono incinta.
Ma fatico un bel po' nel non farlo, perché al momento vorrei solo difendere il mio bambino, anche a costo della mia vita. Il problema è che senza di me, non riuscirebbe a sopravvivere, quindi devo cercare di combattere fino alla fine.