~63 Sofia~

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*Spazio Autrice*

Potrei aver esagerato con questo capitolo. Probabilmente alcune cose che ho descritto, potrebbero infastidire qualcuno.
Se non vi va di proseguire fino alla fine, fermatevi.

Un'ora prima...

<<Sorellina, da quanto tempo...>>
Mi cade la cruccia di mano appena sento la sua voce.
Sono letteralmente terrorizzata, come lo ero da piccola quando entrava nella mia camera e sapevo cosa mi avrebbe obbligato a fare.
<<Mattias, cosa ci fai qui?>>Mi guardo intorno, cercando di capire come muovermi.

<<Non ci provare.>>Tira fuori dalla tasca un coltellino svizzero e me lo punta alla gola.

<<Come hai potuto denunciarmi? Come hai potuto, Sof?>>I suoi occhi sono attraversati da un lampo di pazzia che mi mette i brividi.
Mattias ha diversi disturbi e se non prende i medicinali, può diventare davvero pericolo e capace di qualcasi cosa.
Qualsiasi.

<<Vieni con me e non provare a dire una sola parola perché ti ammazzo qui davanti a tutti.>>
Mi mette un braccio intorno al collo e nella mano chiusa in un pugno mantiene il coltellino con la punta rivolta verso la mia gola, in modo che gli altri non lo vedano ma che io lo senta.
Mi trascina verso l'uscita di sicurezza, apre la porta antipatico e mi spinge giù per la scale.
<<Entriamo qui>> Apre la porta di un deposito e mi tira dentro con lui.

<<Mattias, lasciami andare. Sono tua sorella, tu mi vuoi bene... >>Provo a far leva suoi suoi sentimenti, sempre che ce l'abbia, ma da come mi guarda, capisco che al momento  sente il vuoto totale.

<<E tu non me ne vuoi?È per questo che mi hai denunciato?>>Mi gira intorno battendo   il coltellino nel suo palmo.

<<Mattias, tu ti sei approfittato di me. Tu mi hai fatto del male, mi hai segnata a vita con quello che mi hai fatto. Non lo capisci?>>
Sto iniziando a perdere la mia lucidità.

<<Sofia, a te è sempre piaciuto farti scopare da me e ti piacerà anche oggi>>
Mi sento morire dentro, mi sento come se mi avessero preso a pugni in faccia.

<<Mattias, no...>> Mi guardo indietro e provo ad aprire la porta, ma lui mi prende per i capelli e mi trascina contro la parete.

<<Ti piacerà, vedrai>>
È la stessa frase che mi disse quando mi toccò la prima volta.
La stessa identica frase.

<<Mattias, ti prego...>>Singhiozzo mentre le sue mani si infilano sotto il tessuto della mia maglietta per palparmi il seno.

<<Cazzo, quanto sono arrapato.>>
Mi solleva la maglietta, mi spinge giù il reggiseno e inizia a succhiare i miei capezzoli.

<<Mattias, basta...>>Piango a dirotto mentre provo a spingerlo via, ma lui porta i miei polsi verso l'alto per impedirmi di allontanarlo, così continua a far scivolare la sua lingua viscida tra i miei seni.

<<Cazzo se ti scopo...>> Mi solleva la gonna fin sopra ai fianchi e mi infila una mano tra le gambe.
<<Lasciami stare, non toccarmi >>urlo e mi dimeno mentre la sua mano si insinua sotto il tessuto di cotone.

<<Mattias, no...>>
Singhiozzo ormai senza forze mentre le sue dita mi toccano proprio lì, dove vorrei che mi toccasse solo David e nessun altro.Dove vorrei essere toccata solo e sempre perché lo desidero e non per costrizione.
All'improvviso la porta si schianta contro la parete facendola vibrare.
David compare con una catena di acciaio stretta tra le mani e uno sguardo omicida. Alle sue spalle ci sono Michael, Diego  e Victor con uno sguardo altrettanto cupo. Mi ricordano la Suicide Squad.
David avanza a grandi passi, fa roteare la catena in aria e la avvolge intorno al collo di Mattias.
<<Spero tu abbia detto le tue ultime preghiere, perché oggi morirai.>>Gli ringhia all'orecchio piegando il collo, mentre Mattias prova ad infilare la mano. nella catena per liberarsi.

<<Diego , tienilo un attimo per me.>>
Diego annuisce come un fedele soldato e fa due passi avanti.
<<Con molto piacere.>>
David si toglie la maglietta e me la infila mentre io continuo a piangere a dirotto. Si accovaccia insieme a me e mi stringe tra le sue braccia.
<<Birba, ci sono io con te. È tutto finito, è tutto finito.>>
<<David...>>Singhiozzo sul suo petto nudo.
<<Ti amo anche io.>>Mi interrompe e mi bacia sulle labbra, poi mi mette una mano sulla pancia e socchiude gli occhi.
<<Birba, adesso devi uscire un attimo da qui.>>
Sbatto gli occhi più volte, prima di ritornare in me.
<<David, no...>>

Ma lui non mi ascolta e si gira a guardare Victor alla sua destra.
<<Victor, portala fuori.>> Gli ordina, e anche lui annuisce senza proferire parola.
<<Sof, vieni con me. Va tutto bene. >> Mi aiuta a rialzarmi e mi trascina verso la porta, mentre io mi giro indietro più volte per guardare David che si rialza da terra come un lottatore su un ring.

<<David, ho bisogno di te. Ti prego, non fare nulla di insensato...>> Ho il cuore in gola e il terrore nella voce.

<<Tranquilla birba, ci vediamo fuori.>>
Prima che Michael chiuda la porta, vedo David avvicinarsi a Mattias e sferrargli un pugno in faccia.
Poi non vedo più nulla.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora