~35 David~

949 54 39
                                        

Seppur visibilmente titubanti, i ragazzi mi danno ascolto e vanno via.
Resto da solo con i miei pensieri, gli stessi che ho cercato di affogare nell' alcol dopo che lei mi ha letteralmente distrutto.
Di nuovo.
Quando le ho confessato i miei sentimenti e ho visto la sua espressione mutare, ho capito di aver fatto una gigantesca cazzata.
Io che non mi innamoro mai, mi sono innamorato di una ragazza che non mi ama.
Che grandissimo scherzo del destino.
Ero incazzato nero, ero deciso a non rivolgerle mai più la parola, ma quando l'ho vista tra le braccia di Michael priva di sensi, tutti i sentimenti che provo per lei mi sono rimbalzati in faccia proprio come una cazzo di palla da basket.
Tutti sanno che le palle da basket sono belle pesanti, quindi non è difficile capire cosa si sia scatenato dentro di me quando Soleil mi ha mostrato quella scatola vuota.
Lei, la mia ragione di vita, ha provato a togliersi la vita.
Che grandissimo paradosso.

<<David?>> Sento la voce di Sofia che mi giunge flebile e apro gli occhi.
Guardo la finestra e intravedo le prime luci dell'alba, immagino di essermi addormentato da un'oretta, considerato che sono stato sveglio fino alle quattro.
<<Come stai?>> Le domando senza alzarmi dalla sedia.

<<Sei arrabbiato o sbaglio?>>
Cristo, salto giù dalla sedia.
<<Arrabbiato, Sofia? Sono incazzato nero, altro che arrabbiato. Come cazzo ti è venuto in mente di fare una cosa del genere? Che razza di incosciente fa una cosa del genere? >>
<<Io, non volevo...>> Mi guarda mortificato, ma la interrompo.

<<Perché non provi a farti un giro qui dentro per vedere con i tuoi occhi quante persone stanno lottando anche solo per vivere un maledetto giorno in più? >> Le indico la porta allargando il braccio.
<<Ho fatto una cazzata, lo so...>>
<<Una cazzata, Sofia?>>
Mi avvicino al suo letto e la guardo.
<<Una cazzata è esagerare un po' con l'alcol una sera, una cazzata è non so...>> Agito una mano in aria.
<<... fare un cazzo di tuffo da un scogliera. Ma questa non è una cazzata, la tua fottuttissima vita non è una cazzata!>> Le urlo contro senza fiato, sono fuori di me.
Non credevo di reagire in questo modo.
<<Mi dispiace...>> Guarda dalla finestra e stringe le lenzuola nei pugni.

<<No, dispiace a me per averti confessato di amarti. Evidentemente quello che provo per te è così sbagliato che hai ben pensato di farla finita!>> Tuono zittendola del tutto, lei mi guarda sbattendo gli occhi ripetutamente.

<<David, non è così...>> Dice con un sussurro.
<<Non me ne frega un cazzo, Sof.>>
Prendo la felpa dalla sedia, ormai deciso ad andarmene. Ma un attimo prima di aprire la porta ci ripenso e mi volto a guardarla.
<<Ora uscirò da questa fottutta porta per tornare in tempo per giocare quella partita di cui al momento non me ne frega un emerito cazzo, ma lo devo ai miei compagni di squadra. Se solo ti azzardi a fare un'altra cazzata del genere, ti giuro su Dio che ti vengo a prendere anche all'inferno e ti riporto qui. Sono stato sufficientemente chiaro?>> Lei annuisce meccanicamente, la guardo un' ultima volta e mi volto di spalle per andarmene.
<<In bocca al lupo, David.>> Le sento sussurrare, mentre mi richiudo la porta alle spalle senza voltarmi.

Sono stanco, affamato e distrutto. Non so minimamente come farò a giocare decentemente la partita che si terrà a mezzogiorno.
Cristo, che rabbia.
Prendo il cellulare e provo a chiamare un uber, ma appena esco fuori, trovo Diego e Victor appoggiati con la schiena contro la portiera di una macchina a noleggio.
<<Cosa ci fate qui?>> Gli domando avvicinandomi a loro.
<<Abbiamo pensato che ti servisse un bel caffè...>> Diego mi allunga un bicchiere di carta.
<< E un po' di zuccheri>> Victor mi lancia un sacchetto bianco con dentro due ciambelle al cioccolato.

<<Ma voi non dovreste essere ancora a dormire?>> Apro il sacchetto e prendo una ciambella che divoro in pochi secondi.

<<Abbiamo dormito abbastanza, ora tocca a te riposare prima della partita.>> Victor mi apre la portiera posteriore e mi fa segno di entrare.
Scivolo sui sedili e reclino la testa all'indietro.Sono distrutto, sia fisicamente che mentalmente.
Forse più mentalmente.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora