«Birba, di cosa hai voglia?» Prendo in mano la cornetta del telefono e mi rigiro il menù in mano.
Sofia si mette un dito davanti alla bocca e dondola i fianchi a destra e a sinistra davanti a me.
«Cattivo segno» mormoro sovrappensiero, facendola accigliare.
«Come scusa?»
«Quando fai così vuoi qualcosa che sicuramente mi farà camminare per mezza città.» Poso la cornetta e incrocio le braccia al petto.
«Allora non te lo dico, anzi, sai cosa faccio? Vado proprio a comprare una confezione extra large di patatine fritte.»
«Le hai già mangiate prima di partire, non esiste.» Se continua di questo passo diventa una patina fritta. « Dai, dimmi cosa vuoi.» Acconsento rassegnato.
«Una semplice baguette con il prosciutto crudo.» Saltella battendo le mani.
«Frena l'entusiasmo, non puoi mangiare il crudo. Possiamo rimediare con il cotto?»
Batto la mano sulla mia gamba per farla sedere.
«E va bene» Si siede sulle mie gambe e sbuffa come una bambina.
«Giuro che quando partorirai ti porterò un prosciutto intero.»
«Cretino»
«Ti amo da morire, birba. Te l'ho detto anche a Parigi.» Le sposto i capelli dietro l'orecchio.
«Ti amo anche io, amore mio» Mi bacia ripetutamente le labbra.
«Mi prometti che se ti vengono in mente brutti pensieri me ne parlerai? Anche se devi svegliarmi di notte, tu fallo. Posso farcela, te lo giuro...»
«Oh, David.» Sofia scoppia in lacrime e mi stringe le braccia al collo.
«Non so come farei senza di te, ti giuro che non riuscirei a sopravvivere neanche mezz'ora senza di te.»
«Una persona sana di mente, ti direbbe che questa è una grossa cavolata, ma sappiamo che non è il mio caso. Quindi ti dico che neanche io riuscirei a vivere senza di te.» Le accarezzo il viso e premo le labbra sulle sue mentre lei mantiene gli occhi chiusi.
«Bambiniiii miei, siete pronti per camminare chilometri e chilometri?» Urla Soleil da fuori alla porta, facendoci ridere.
«Lo sai che quella pazza non la voglio vicino a mio figlio?» La prendo in giro.
«Guarda che se lo dici davanti a lei, ti stacca la testa a morsi.»
«Probabile, sì.» Solo Diego poteva avere una ragazza così fuori di testa come lei.
«Vi muovete o no?» All'allegra brigata si unisce anche Victor.
«Avete rotto il cazzo.» Sbotta Diego.
«Tu perciò sei il mio migliore amico» Urlo per farmi sentire.
«Ehi, e io no?» Ribatte piccato Victor.
«Guarda che è molto permaloso, una volta mi ha tenuto il broncio per una settimana solo perché avevo detto che non era più il mio unico migliore amico, ma lo era anche Soleil. Ovviamente, da quel giorno le ha fatto la guerra.»
«Certo che te li scegli tutti con i problemi.»
«Sono incinta di uno che è una red flag vivente, vedi un po' tu.»
«Io sarei cosa?» Ogni giorno ne tira fuori una. Lei, Sol e Michelle leggono le cagate su tiktok e pretendono che noi sappiamo di cosa cazzo parlino.
«Niente, lascia perdere.»Salta giù dal letto e apre la sua valigia da cui tira fuori un mucchio di vestiti.
Si toglie i pantaloni e li lascia cadere fino a giù le caviglie per poi prenderli e lanciarli su una sedia. Mentre io resto imbambolato a guardarle il perizoma bianco che rende fin troppa giustizia al suo culo sodo. Da quando è incinta, sembra ancora più sexy di prima.
Sofia si infila una gonna molto corta che si apre a campana, penso si dica così. Si toglie la maglietta e si infila una camicia bianca con i pois neri.
Nel frattempo, resto sdraiato sul letto per evitare di avvicinarmi e fare danni. Le sue parole di prima mi hanno toccato profondamente, quindi devo andarci piano e rispettare i suoi tempi.
Che stia facendo una fatica immane, non posso negarlo.
«Come mai sei così silenzioso? Dove hai la testa?» Si chiude il prima bottone della camicia e solleva lo sguardo su di me.
«Si è persa a guardarti.» Sofia arrossisce e abbassa di nuovo il capo per abbottonarsi.
«Comunque se tira un po' di vento, ti si vede tutto il culo.»
«Significa che lo vedranno anche a Parigi.» Mi prende in giro la stronza, io salto giù dal letto e mi avvicino per sollevare il mento.
«Ciò vuol dire che spaccherò la faccia a qualcuno anche a Parigi.»
«Non fare il cretino, Martinez. Ti ricordo che stiamo per diventare genitori, dovremmo essere due persone serie e...» Alzo un sopracciglio e le incolla gli occhi sul soffitto. «Okay, non lo saremo mai»
«Adesso sì che ragioniamo» Scoppia a ridere e si solleva sulle punte per baciarmi, stavolta finalmente cerca la mia lingua e io la assecondo volentieri. Troppo volentieri.
La prendo in braccio e la sostengo mettendo le mani sui suoi glutei, poi la spingo contro la porta alle sue spalle mentre continuo a divorarla.
Cazzo.
«Scusa, Sof. Me ne ero dimenticato...»Dico senza fiato ad un soffio dalle sue labbra.
«Non mi hai infastidito David.»
«Sicura?»
Annuisce più volte con il capo.
«Sicurissima. E se vuoi saperlo, mi è anche venuta voglia di farlo...»
«Sapessi io...»Mormoro sul suo collo facendola ridere. « Ma non voglio affrettare le cose, prenditi il tuo tempo.»
«Grazie, lo sento quanto stai soffrendo...»Si riferisce alla mia erezione che spinge tra le sue cosce.
«Questo non posso negarlo, ma per te farei ogni cosa, lo sai?»
«Lo so, David.» Intreccia le gambe sulla mia schiena e mi stringe il viso tra le mani per baciarmi ancora e ancora. Le nostre lingue si rincorrono di continuo come se volessero divorarsi. Tra tutte le cose, i suoi baci sono la cosa che mi hanno mandato sempre più in tilt.
«Sof, dobbiamo fermarci un attimo...»
«Martinez, stai rifiutando i miei baci?»
«Mmh...» Socchiudo gli occhi per un attimo.
«Ho capito, ti sto torturando...»
«Naah...»
Lei scoppia a ridere davanti alla mia espressione.
«A no?» Si sbottona la camicia guardandomi negli occhi.
«Non fare la stronza con me.»La ammonisco, guardandole il seno racchiuso dal reggiseno a balconcino da cui straborda il seno prosperoso.
«Tanto a te il bianco non piace...»
«Per come sto messo, mi va bene anche quello verde vomito che ti piaceva tanto.»
«Ma che brutto stronzo, avevi detto che era sexy...»Mi colpisce alla spalla ripetutamente.
«Solo perché hai due tette enormi che rendono sexy anche l'impossibile, Rodriguez.»
«Adesso usciamo da qui?»
La sto scongiurando, lo so.
«Che gran soddisfazione, David Martinez che scappa da me perché non riesce a resistermi. E pensare che quella sera quando ci incontrammo alla festa, mi dicesti che non te l'avrei fatto venire duro neanche se fossi stata nuda sopra di te...» La stronza ha una buona memoria, nulla da obiettare.
Quella sera era bellissima, ma io ero troppo incazzato con lei. Quando non mi ha più parlato, ci sono rimasto di merda.
«Ma è ancora così...»
«Oh, ma lo vedo...»Infila una mano nei miei jeans e va dritta lì, sul mio cazzo.
«Sof...» Ansimo dannatamente mentre lei inizia a far scivolare la mano su e giù.
«Fermati, Sof.» Ho capito cosa sta facendo, vuole darmi piacere, perché non ha ancora il coraggio di farlo.
«Credevo che...»
«Sto morendo dalla voglia, non è questo il punto. È solo che voglio aspettare te, lo faremo insieme quando sarai pronta.»
«Okay, David.»
«Pero adesso togli le mani da lì, perché rischio di venirti in mano.» Sofia scoppia a ridere e solleva le mani in aria.
La faccio scivolare con i piedi sul pavimento e lei si sistema la camicia nella gonna.
«Andiamo?» Squittisce prendendo la borsa.
«E la camicia non la finisci di abbottonare?»
«Che cazzo devo andare in chiesa? E poi questo reggiseno di seta sembra quasi un costume» Si guarda allo specchio orgogliosa.
«Sof, mi stai facendo girare le palle.»
Prima di conoscerla avevo tanti problemi, lo ammetto, ma almeno non soffrivo di gelosia.
«Forza, cambiati anche tu e andiamo.» Sospiro e lascio perdere.
Mi tolgo la maglietta e vado in bagno a rinfrescarmi, quando torno, Sofia resta con lo sguardo incollato sul mio petto mentre mi asciugo.
Non sono l'unico che se la sta passando male a quanto pare.
Mi infilo una t-shirt bianca aderente e sopra un giubbino di jeans.
«Pronto»
«È snervante il fatto che senza neanche impegnarti, tu sia così...»Agita una mano verso di me.
«Così?» Le chiedo mentre mi infilo gli occhiali da sole neri.
«Non credo esista un aggettivo che ti renda giustizia, Martinez.» Mi dice addolcendo il tono, guardando il mio riflesso allo specchio.
Dio, come la amo.
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◇Blue Summer Dreams Parte II & III◇
RomansaLE STRADE DI DAVID E SOFIA SI SONO DIVISE, LUI SI TROVA A BARCELLONA, MENTRE LEI A MADRID. RIUSCIRANNO A RIAVVICINARSI DOPO CIO CHE È SUCCESSO TRA DI LORO? 《Sembriamo l'esatta raffigurazione della dannazione.》 《Dici che finiremo all'inferno per ques...
