91-Victor

520 31 15
                                        

«Con chi delle due dormirai stanotte?» Mi punzecchia  quella stronza di Eva, indicando con l'indice Michelle seduta da una parte e Soleil che sta raggiungendo il suo posto mentre beve dalla bottiglia di vodka.
«Ma voi due non sapete tenere la bocca chiusa?» Sbotto contro i due coglioni che si guardano in faccia.
«Guarda che non le abbiamo detto niente», sbotta offeso Benedict.
«Best friend, credo le sia bastato vedere come l'hai guardata per capirlo...» rilancia il biondo.

«Non l'ho guardata in nessun modo, non mettermi idee del cazzo in testa. Okay?» Sono isterico, porca troia.
«Sta dando di matto o sbaglio?» David piega la testa di lato e alza un sopracciglio.
«Non sbagli», rispondono all'unisono il miliardario e Barbie avvocato.
«Posso andare nella mia stanza o volete continuare a farmi girare le palle?» Sbotto con le braccia incrociate al petto.
Sì, questo jet ha anche le camere da letto.

«Noto che sei piuttosto isterico, nel caso gli assorbenti sono nel bagno in alto a destra...» Mi prende in giro Michael, mentre David sputa l'acqua che stava bevendo.

«Coglioni, vi preferivo quando vi odiavate».

A causa di un forte temporale, siamo stati  costretti a fermarci per qualche ora, quindi siamo costretti a dormire in volo.
Fortuna che Benedict è ricco da far schifo.
Che poi, il vero ricco a conti fatti è Martinez. Peccato che non abbia più firmato, perché da quando Sofia è partita, lui non ha più voluto saperne niente della sua azienda.
Cosa che penso fosse proprio nei piani di quel bastardo di suo zio Alfred.

Dopo mezz'ora che continuo a rigirarmi nel letto senza chiudere gli occhi per un solo minuto, decido di alzarmi. Michelle dorme accanto a me con il cuscino di traverso e una gamba alzata, come sempre.
La guardo e sospiro.
Mi sento una merda da mesi.

Mentre raggiungo il corridoio principale che porta alla zona relax con le poltrone, guardo distrattamente i finestrini contro cui scivolano le gocce di pioggia.
«Vic...»
Su una delle poltrone è seduta Soleil con le gambe al petto e mi guarda sbattendo le ciglia più volte.
«Ehi, cosa ci fai qui?»

«Non riuscivo a dormire, tu invece?»
«Stesso disturbo...»
Indossa una canotta e un paio pantaloncini di raso blu.
Sexy fino al midollo, porca puttana.

«Ieri non ho detto niente...»

«Lo so, ti ho detto io di non farlo». Torna a guardare fuori, ma io mi siedo accanto a lei e avvolgo la sua guancia nel mio palmo caldo.

E così, decido di parlarle con il cuore in mano.
«Ma non sai che ieri avrei voluto dirti di non andartene via. Non sai che avrei voluto rincorrerti fuori. Non sai che avrei voluto abbracciarti. Non sai neanche che avrei voluto baciarti fino a restare senza fiato e lasciare te senza fiato...»
Improvvisamente, sento dei singhiozzi provenire alle mie spalle, e mi si blocca il fiato.
Ho paura di voltarmi, perché so da chi provengono.

«Michelle...» sussurra terrorizzata Soleil, scattando subito in piedi.

«Da quando va avanti?» Guarda entrambi con la delusione dipinta sul volto.

«Noi...» sussurra Soleil con il capo chino.

«Te la sei scopata non è così?» Mi guarda con tutto il disprezzo e l'odio che merito per averla ferita.

«Mi dispiace, non volevo che tu lo scoprissi così...» sussurro.
Lei si avvicina a passi pesanti e mi stampa un bel cinque in faccia.

«Mi fai schifo, sei un bastardo!» Mi guarda nauseata, prima di guardare Sol.
«E tu, come cazzo hai potuto guardarmi negli occhi mentre ti scopavi il mio ragazzo alle mie spalle? Come cazzo hai potuto farmi questo dopo ciò che abbiamo passato insieme?» Urla contro Soleil, attirando l'attenzione del resto del gruppo che appare nel bel mezzo del corridoio.

«Purtroppo ciò che è successo non me lo sarei mai aspettata, mai avrei immaginato una cosa del genere. Ho provato in tutti i modi a reprimere ciò che provavo per lui, te lo giuro. So che non ho alcun diritto ad intromettermi nella vostra storia, lo so. Io mi farò da parte, non mi vedrete più. Soprattutto adesso che forse aspetti...»

«Ho inventato tutto», la interrompe all'improvviso.

«Cosa?» Rispondo sbattendo le ciglia.

«Non sono del tutto cretina, ho visto come la guardavi. Inizialmente pensavo che fosse una mia paranoia, ma il dubbio ormai si era insinuato. Una sera siamo venute alla confraternita per una festa, e quando tu ci hai viste, non hai guardato me, ma lei. Solo lei. Lì ho capito che ti avevo perso, ma non lo accettavo, e mi sono inventata questa storia per averti ancora un po' vicino a me, perché non riuscivo a lasciarti andare...» Michelle piange a dirotto tutto il tempo, nessuno fiata, nessuno si muove. Sembriamo statue.
Mi faccio forza e mi costringo a parlare perché almeno questo, io glielo devo.
«Mi dispiace tanto per il male che ti ho fatto, non lo avevo previsto. Pensavo di voler vivere la vita insieme a te, lo pensavo davvero, invece io...» Abbasso lo sguardo sulle mie mani che tremano.

«Dillo, Vic. Ho bisogno di sentirtelo dire per lasciarti andare per sempre...»
Sollevo il capo e ci guardiamo negli occhi, guardo Soleil al mio fianco, e ritorno a guardare Michelle.
Tiro su con il naso mentre sollevo il mento all'insù, sentendomi colpevole come se avessi commesso un omicidio.
«Mi sono innamorato di lei». Dico tutto d'un fiato.

In fondo dall'aereo tutti spalancano la bocca, mentre Michelle mi guarda con le lacrime che le bagnano le guance.
Alla mia destra, sento i singhiozzi di Soleil.
Mi volto e lei si copre la bocca con una mano, mentre piange a dirotto.
« Benedict, avverti il pilota di fare una sosta prima di arrivare a destinazione, ho bisogno di scendere da qui». Michelle si volta di schiena e si incammina tra i ragazzi che le fanno spazio per farla passare.
«Vi auguro di essere felici». Mi dice da lontano, prima di chiudersi la porta della camera alle spalle.

«Noi che facciamo?» Mi chiede da lontano Martinez.
«Toglietevi dal cazzo». Gli urlo, guardando Soleil.
«È tutto vero, Vic?» Si mordicchia nervosamente il labbro inferiore.
«È tutto vero, Sol».Le accarezzo la guancia con le nocche.
«Allora puoi ripetermelo? Perché sono convinta di averlo solo sognato...»
«Ti amo, ragazza pazza». Sorridiamo entrambi tra le lacrime.

«Dio, non ci credo che sto per dirtelo davvero...» batte entrambi i piedi a terra.
L'ho detto che è pazza.

«Ti amo anche io, ragazzo isterico». Soleil mi prende il viso tra le mani e mi bacia ripetutamente a stampo.
«Quanto mi sei mancato» Mormora tra un bacio e l'altro. «Ed è strano, perché io ti ho sempre odiato, capisci?»
Rido scuotendo la testa.
«Faremo scintille insieme, me lo sento».
Lei si allontana di due passi e sbatte ripetutamente le ciglia.
«Noi stiamo insieme?»
«Io be', ho pensato che...» mi gratto nervosamente la nuca.
Forse ho sbagliato qualcosa?
«Noi stiamo insieme». La sua bocca si apre nel sorriso più bello che le sia mai apparso sul suo viso e mi stringe le braccia al collo.
«So che forse è prematuro, ma sono passati otto mesi e non ce la faccio più a starti lontano.»e dico con il cuore in mano.
So di aver sbagliato con Michelle. So che sono stato uno stronzo egoista.
So tutto quanto.
Ma voglio stare con lei, subito.

«Quindi eri tu il ragazzo di cui mi parlava Diego...» David ci guarda con una spalla appoggiata contro un oblò in fondo.

«Di cosa parli?»
«Quando mesi fa lo sognai, lui mi disse che  qualcuno si sarebbe innamorato di Soleil. Mi sembra chiaro che quel qualcuno sei tu».
Diego.

«Era incazzato?» Gli domando con un tono tra il preoccupato e il divertito.

«Ha detto che non ti avrebbe dato fuoco, ma che aveva pensato di farlo...» Scoppia a ridere, mentre si avvicina a noi.

«L'ho sognato anche io, mi ha detto di essere felice. Inoltre  ha aggiunto “Meglio con quel coglio di Victor che con qualcun altro”». Michelle imita la voce di Diego, facendoci ridere.
Ti prometto che mi prenderò cura di lei ogni giorno della mia vita. 

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora