~43 Michael~

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Ma sì, che bello assistere a questo litigito tra questi due.
Come se io non fossi ancora innamorato di lei.
Ma che vita di merda.
Sofia scappa via piangendo, David resta a guardarla senza muovere un muscolo come se fosse sotto incantesimo.
Sono così coglione che non riesco nemmeno a gioire, perché so quanto  lui tenga a lei.
David gira lentamente il capo verso di me, serrando la mascella e stringendo i pugni tanto da far diventare le nocche bianche.
<<Avverti tuo padre che quando scopro, perché stai certo che lo scopro, che c'è lui dietro a tutto questo, io lo uccido.>>
<<Ti ho detto...>>
Mi ritrovo con un suo braccio in gola.
<<L'hai visto che ci hanno lasciati vivi grazie a te o no?>> Ringhia al mio orecchio.
<<Non mi dire che il pensiero non ti sia nemmeno passato per la testa, Benedict.>>
<< Okay, sì...>> Sbuffo esasperato, e lui mi lascia andare.
<<Stasera mi è venuto il dubbio che ci sia lui, ma...>>

<<Non vuoi credere che tuo padre sia un mostro? Benedict, sapessi quante sono le cose che ho visto con i miei occhi, ma nego a me stesso che siano successe.>>
Penso si riferisca all' assassinio dei suoi.

<<Per colpa sua, io rischio di perderla per sempre, cazzo.>> Sgancia un altro pugno contro il muro, incurante delle nocche insanguinate della mano destra.

<<Lui ha un libro dove segna tutto, c'erano dei pagamenti effettuati...>>
Lui solleva lo sgaurdo cupo.
<<E?>>
<<Penso che non sia qualcosa proprio di lecito...>> Faccio fatica a dire queste cose.
<<Del tipo pagare qualcuno per ucciderci?>> Sbotta allargando le braccia.
<<Probabile...>>
<<Ehi, state bene?>> Ci chiede Victor, raggiungendoci insieme a Diego.
<<Benissimo, guarda>> David scivola a terra e appoggia la fronte sulle ginocchia.
<<Non dirmelo>> mormora Diego.
Victor guarda me e poi David.
<<L'hai lasciata?>> Urla tanto da farlo sobbalzare.

<<Che cazzo dovevo fare?>> David appoggia la nuca contro la parete alle sue spalle, Victor piega le ginocchia davanti a lui e lo guarda minaccioso.
<<Sei. Un. Coglione.>> Gli ripete lentamente, prendendo il colletto della casacca nei pugni.
<<Se le succede qualcosa, ti giuro che stavolta con me hai chiuso.>>
David non si aspettava una reazione del genere, spalanca gli occhi e resta in silenzio per qualche momento.

<<Fai quello che vuoi, non mi interessa. Mi importa solo che la persona a cui tengo di più in questa vita di merda, sia al sicuro. >> David è così distrutto che non reagisce alla provocazione di Victor, lui se ne accorge e lo lascia andare.
Io lo capisco,  avrei fatto lo stesso.
Avrei rinunciato a tutto anche io.

<<Ti aiuterò>>
David apre gli occhi e mi guarda confuso.
<<Cosa?>>
<<A scoprire se dietro tutto questo c'è mio padre, ti aiuterò. Ma voglio che ti sia chiara una cosa, lo faccio solo per Sofia, non per te.>> Ha già sofferto fin troppo, non le servono altri guai.
Lei non mi ha abbandonato quando ne avevo bisogno.
Mi guarda dal basso con le mani sulle ginocchia e si alza in piedi.
<<Voglio che sia chiara a te una cosa, Benedict. Il fatto che io e lei al momento non stiamo insieme, non vuol dire che tu possa provarci con lei, senza che io ti spezzi tutte le dita delle mani. Questo vale per chiunque osi solo ad avvicinarsi alla mia rag...>> Si corregge. <<A lei.>>

<<Non elemosino sentimenti, Martinez.>> Lo vedo come lo guarda, non sono coglione a tal punto.
Ne sono innamorato, ma lo vedo.

La doccia o forse tutto questo stress, mi hanno fatto venire una fame tremenda. Mi infilo la prima maglietta che trovo e scendo giù in cucina per preparmi qualcosa.
Qui nessuno sa cucinare nulla di decente, non mi riferisco a chissà quali cose gourmet, ma neanche la pasta al sugo sono in grado di cucinare.
A parte quel coglione del mio capitano.
La cucina è libera, quindi mi metto all'opera senza che nessuno mi spacchi le palle, non ho voglia di vedere gente.
<<Ci sei tu...>> Sussurra Sofia alle mie spalle.
Indossa una maglietta larga grigia, ha gli occhi gonfi e arrossati, le labbra screpolate e i capelli ancora umidi.
È bellissima.
<<Ti va di mangiare qualcosa?>> Le chiedo voltandomi di nuovo verso la cucina.

<<Se non ti dispiace, sì. Sto morendo di fame.>>
<<Neanche in guerra si nega un piatto di pasta.>> Prendo l'olio e lo verso nella padella insieme all'aglio.

<<Faremo mai pace noi due?>>
Mi domanda malinconica, appoggiando il mento sulle mani.

<<Non è con me che vorresti fare pace, Sofia.>> Incrocio le braccia al petto e la guardo, lei sospira e guarda fuori.
<<Non in quel senso, lo sai.>>
<<Sì, lo so.>> Sospiro profondamente, prima di parlare.

<<Lo fa per te, Sof.>>
<<Con lui è sempre stato così, c'è sempre qualcosa che...>> Sofia cambia repentinamente espressione, salta giù dallo sgabello e corre verso il cestino dei rifiuti.
Vomita di nuovo.

<<Ehi...>> Mi avvicino e le accarezzo la schiena.
Victor entra in cucina con un'aria assonnata e si strofina una mano sulla faccia, ma appena si accorge di Sofia, torna lucido.

<<Cazzo, Sof>> corre accanto a me.
<<Sto bene, ragazzi...>> Mormora lei uscendo dalla cucina.
Victor si porta una mano chiusa in un pugno sulla fronte e socchiude gli occhi.
<<Non dirmelo, ti prego >>
Lui mi guarda e sospira.
Sto svenendo.
Mi sto sentendo male.
Datemi qualcosa per non svegliarmi più, qualsiasi cosa.

<<Lei dice di no.>>
<<Ma?>> Che diavolo è questa voce stridula.
<<"Ma" come cazzo faccio a crederle...>>  Alza la voce di due toni indicando il bidone.

<<Scommetto che lui non ne sa nulla>>
<<Hai vinto la scommessa, Benedict.>>
<<Ma cristo...>> Mi porto una mano sulla fronte.
David entra in cucina e dilata le narici nauseato.
<<Cos'è sta puzza?>>
<<Pensa se dovesse cambiare un pannolino...>> Mormora tra i denti Victor, costringendomi a soffocare una risata.

<<Boh, qualcuno avrà usato il bidone come tazza del cesso.>> Rispondo alzando le spalle.

Compare Sofia con una faccia anemica, non so se per colpa di David o per il vomito.
<<Michael, scusami ma mi è passata la fame.>> Guarda David di traverso e sbatte la porta.

<<Continua così amico...>> Victor batte le mani platealmente.
<<Dille che me ne torno in camera, falla tornare a mangiare.>> David prende un pacco di grissini e una busta di cotto dal frigo.

<<Portati questo.>> Scolo la pasta, la verso nella padella e la faccio saltare con la pasta.
<<Domani abbiamo la finale 2.0, non puoi digiunare.>> Faccio strisciare il piatto sul tavolo.
<<Grazie, Benedict.>> Mi saluta con il capo e mette un piede fuori, ma poi ci ripensa.
<<Fatemi sapere se mangia.>>
<<Okay>> mormoro guardandolo uscire.
<<Vedi come fa? Non dura neanche due ore senza Sofia.>>
<<Victor ascolta, capisco che tu ce l'abbia con lui, ma stavolta ne ha tutti i motivi. Volevano ucciderla davanti ai suoi occhi.>>

<<Hai ragione, sono solo in pensiero per lei...>> Osserva preoccupato Sofia fuori alla vetrata.
<<Lo sono anche io.>>
Fin troppo.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora