~52 Michael ~

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Tre giorni dopo...

Mi trascino controvoglia fino all'aula, non ho la minima voglia di ascoltare un mucchio di cazzate su centinaia di poeti innamorati.
L'amore fa schifo, punto.
Che poi, non mi pare che a loro andasse così bene.
Ed eccola lì, la fonte dei miei guai.
Sofia Rodriguez.
Radiosa più che mai, bella da mozzare il fiato, sexy da farmi impazzire.
Sto davvero impazzendo da quando ho saputo che è incinta, perché ho acquisito la consapevolezza di averla persa per sempre, e fa male da morire.
<<È l'unico posto libero...>>
Solleva la testa dal quaderno e mi sorride.
<<Non ci sono problemi.>> Si sporge per spostare la giacca e la sua borsa dalla sedia accanto a lei.
<<Aspetta, faccio io.>>
<<Non trattarmi anche tu come se avessi un braccio rotto.>>Mi rimbecca subito.

<<Noto che il caratterino non l'hai perso. >>
Mi ha sempre fatto impazzire il suo modo di tenermi testa.
<<Al massimo posso peggiorare.>> Mi guarda seria, poi solleva le labbra verso l'alto e scoppia a ridere.
<<Come stai?>> Mi siedo e appoggio lo zaino a terra.
<<A parte la nausea costante e la fame perenne, bene. Tu?>>
Una merda.

<<Tra gli esami, l' ufficio e il basket, non ci sto capendo più niente.Mio padre mi sta costantemente con il fiato sul collo.>>

<<Non puoi dirgli di no?>>
Che ingenua.

<<Nessuno dice di no a mio padre, Sofia.>> Ti ricatta fino a toglierti anche le mutande, e sinceramente mi sono rotto di fargli la guerra.
Sofia appoggia la mano sulla mia e la  stringe.
<<Mi dispiace, non è essere facile  vivere con il peso di soddisfare le aspettative di un genitore così esigente. Mia mamma lo era con me, non faceva altro che paragonarmi a mia sorella, e io mi sentivo costantemente inferiore a lei.>> Si stringe nelle spalle mentre lo dice.
Con la coda dell'occhio guardo verso la porta d' ingresso dell'aula e vedo un sagoma con un cappuccio nero.

<<Ma quello non è tuo fratello?>>
Sofia sbianca in volto appena lo vede.
<<Sofia, va tutto bene?>> Le ripeto, vedendo il suo sguardo terrorizzato.

<<Forse è meglio che vada lì da lui.>> Guardo gli occhi maligni di Mattias contornati da profonde occhiaie violacee, e mi alzo anche io.

<<Non senza di me.>>
Non è più la mia ragazza, lo so. Ma non smetterò mai di proteggerla.

<<Non è il caso, Michael.>>
Non mi sfugge il tono della sua voce, ha chiaramente paura di lui.
Perché?
<<Invece credo proprio che sia il caso, pensa un po'. >>
Prendo la borsa e la seguo.

<<Sono dieci giorni che ti chiamo perché non mi rispondi?>> Le sbraita contro Mattias, dinanzi all'intera aula.
Mi infilo tra i due e guardo minaccioso il coglione.
<<Uno: esci da qui dentro. Due: urla di nuovo così e ti spacco la faccia.>>
Lui sposta lo sguardo su di me e piega la testa di lato.

<<Sei ancora tra i piedi tu?>>
Se gli spacco la faccia in fondo ho un bel po' di avvocati pronti a difendermi.

<<Usciamo da qui.>> Sofia mi prende per il braccio e mi spinge fuori.

<<Allora? Perché non mi rispondi più al cellulare?>> Mi basta dargli un rapido sguardo per capire che è strafatto. Il tremolio alle sue mani non mente e neanche le pupille dilatate.
<<Torna in un altro momento.>>
<<Perché non ti fai i cazzi tuoi?>>Mi spintona due due volte.
Non ci metterei molto a spezzargli la mano, ma non posso farlo davanti a Sofia.

<<Ho deciso di denunciarti.>>
Sputa all'improvviso Sofia, guardandolo negli occhi.
Denunciarlo?
Lui reclina la testa indietro e scoppia in una risata degna di uno psicopatico.
<<E per cosa esattamente??>>
Sofia stringe i pugni e lo guarda con rabbia.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora