Da quando siamo tornati da Parigi, ho deciso di intraprendere un percorso psicologico per aiutarmi a superare tante cose che non sono mai riuscita a superare da sola, soprattutto l'ultima violenza che ho subito da Mattias. Ho sempre creduto di potercela fare, ma mi sbagliavo. A volte abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti, ma non di uno qualunque, mi riferisco a chi ha le competenze per farlo.
A distanza di un mese e mezzo, mi sento molto meglio con me stessa, anzi, addirittura avrei voluto capirlo prima.
Ma la cosa più sconvolgente è che sia riuscita a convincere anche David a seguire un percorso simile al mio.
Ma cosa dico, la cosa più sconvolgente non è questa, ma un'altra. Io e lo stronzo biondo conviviamo da circa tre settimane in un attico stupendo, seppur di modeste dimensioni. Abbiamo tre camere da letto, due bagni e un open space molto ampio, che è la parte che preferiamo.
«Birba, cosa vuoi per cena?» Mi chiede David dalla camera da letto in cui è appena entrato per cambiarsi, perché è appena tornato dall' allenamento.
«David, puoi venire?» Lo chiamo dal bagno mentre mi guardo allo specchio.
«Che succede?» Mi chiede un secondo dopo con un'espressione preoccupata.
«Avvicinati, forza» agito la mano verso di lui che mi guarda stranito.
Ma quanto è bello a petto nudo con i pantaloni della tuta grigi.
«Voglio farti vedere una cosa.» Gli prendo la mano e me la porto sulla pancia che ormai si inizia vedere.
Lui sgrana gli occhi e spalanca leggermente la bocca mentre mantiene ferma la sua mano calda e rassicurante sulla mia pelle nuda.
«Ma è...» Annuisco ripetutamente, sto scoppiando di gioia.
«Sta scalcialndo, David» saltello felice come non mai.
«La mia mini birba sta scalciando» Si morde il labbro inferiore.
Parliamo al famminile, nonostante nessuno ci abbia ancora confermato il sesso, stiamo aspettando la morfologica per scoprirlo.
«Pensavo di essermi impressionionata quando canticchiavo sotto la doccia e l'ho sentita scalciare.» È stata una sensazione stupenda sentire quel piccolo calcetto contro la mia pancia.
«Avrà pensato ma che voce di merda ha questa, ora la prendo a calci per farla stare zitta.» Scoppia a ridere davanti alla mia faccia offesa.
«Ma ti pare che tu debba rovinare un momento del genere?» Mi metto le mani sui fianchi e giro il mento di lato, ma lui mi stringe le guance e mi bacia a stampo.
«Lo sai che non sono bravo ad esternare ciò che provo, ma sai anche che vado matto per la nostra mini birba, così come sono pazzo di te...» Per un attimo il suo sguardo scivola sul mio seno racchiuso da un reggiseno a balconcino celeste.
Non abbiamo mai più fatto l'amore, lui non mi ha mai sfiorata, nemmeno per sbaglio. Non credevo che uno come lui, riuscisse a sopportare tanto, invece mi ha stupida, ancora una volta.
«Forse è meglio che esca...» Indica la porta con il pollice.
Non ho detto che non fatichi un bel po' a resistermi.
«Voglio fare l'amore con te.»
È già sulla soglia della porta quando glielo dico, lui si blocca e gira mezzo busto.
«Ne sei sicura?»
«Sì, non ce la faccio più. Sto impazzendo, gli ormoni...» Arrossisco e smetto di parlare.
«Lo sai che non vedo l'ora, voglio solo essere certo che tu lo voglia davvero...»
Mi avvicino e gli stringo le braccia al collo.
«Ti voglio, David Martinez» Sussurro sulle sue labbra con voce roca, non perché l'abbia fatto di proposito, ma perché davvero sto impazzendo.
«Come sei bella, Sof...» Il suo sguardo quasi incantato, mi fa tremare le gambe.
«Neanche tu sei male, Martinez» Scivolo con l'indice tra i suoi pettorali fino a giungere agli addominali contratti.
«Puoi anche ammetterlo che sono un figo della Madonna» Solleva l'angolo della bocca in un sorrisetto compiaciuto alla David Martinez.
«Per fartela tirare più di quanto tu non faccia già? Ma non ci penso proprio...» Gli mordo il labbro inferiore e scivolo con entrambi i palmi sul suo petto nudo.
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◇Blue Summer Dreams Parte II & III◇
Любовные романыLE STRADE DI DAVID E SOFIA SI SONO DIVISE, LUI SI TROVA A BARCELLONA, MENTRE LEI A MADRID. RIUSCIRANNO A RIAVVICINARSI DOPO CIO CHE È SUCCESSO TRA DI LORO? 《Sembriamo l'esatta raffigurazione della dannazione.》 《Dici che finiremo all'inferno per ques...
