~54 Diego~

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<<Ma Sofia non era uscita con David?>> Sgancio una gomitata a Victor appena vedo Sofia uscire da un taxi giallo.
Sembra incazzata o sbaglio?

<<Mmh... guai in vista>> borbotta Victor con la sigaretta stretta tra le labbra.
<<Sof, dove l'hai lasciato il nostro capitano?>> Le urlo da lontano, lei mi lancia uno sguardo omicida, sbatte la portiera con forza e si incammina verso di me.

<<Perché cazzo l'hai provocata...>> Mormora Victor guardando Sofia.

<<Non parlarmi mai più di quel bastardo!>> Mi urla contro stringendo i pugni.

<<Cosa ha combinato questa volta?>> Possibile che non sappia comportarsi bene per più di mezz'ora?
Ormai la fase ribelle dell'adolescenza  credevo fosse passata.
Inizio a pensare che non fosse solo una fase.

<<Non ne voglio parlare.>> Sbuffa e si siede accanto a Victor che le avvolge un braccio intorno alle spalle.

Il mio cellulare inizia a vibrare, infilo una mano nella tasca  e guardo il display.
<<Pronto?>>
<<La chiamo per conto del suo amico David Martinez, quando l'hanno portato in ospedale ha fatto il suo nome...>> Scatto in piedi quando sento la parola "ospedale".
<<Ma cosa è successo? Come sta?>>
Sofia mi guarda con il panico negli occhi, si alza in piedi anche lei e inizia a mangiucchiarsi nervosamente le unghie senza staccare lo sguardo da me.

<<Ha avuto un brutto incidente, ma si riprenderà, nulla di irreparabile. Adesso devo staccare, la aspettiamo.>>
Chiude la telefonata  così, alla faccia dell'empatia.

<<Ma cosa è successo?>> Mi domanda Victor.
<<David è in ospedale, ha avuto un incidente.>>  David è tra le persone più esperte che conosca, fatico a credere che abbia avuto un banale incidente con l'auto.
<<Dio mio>> Sofia si mette entrambe le mani sul viso e scoppia in lacrime.
<<Ehi...>> Victor la avvolge in un abbraccio.
<<Devo andare in ospedale,  vuoi venire?>> Domando a Sofia che mi guarda combattuta.

<<Stasera abbiamo litigato di brutto, non credo che abbia voglia di vedermi...>> Mormora abbassando lo sguardo sulle sue mani.
<<Okay...>> Tiro fuori le chiavi dalla tasca e faccio segno a Victor di seguirmi.

<<Diego...>> Mi chiama dal terzo gradino e mi fermo con le chiavi strette in un pugno.
<<Quando lo vedi, fammi sapere come sta, ma ti prego non dirgli che ho chiesto di lui.>> 
<<Credi che il vostro orgoglio vi porterà molto lontano?>> Le chiedo guardandola negli occhi lucidi.

<<Ha scelto lui per entrambi, ha sempre scelto lui. Adesso tocca a me farlo.>> Mi dice tirando su con il naso.

<<Lui ci tiene a te.>> Non riesco a non dirglielo.
Cazzo se ci tiene.
<<Se tenesse davvero a me, le cose non starebbero in questo modo. Se vuoi bene ad una persona, fai di tutto per tenerla stretta a te, non la allontani come ha sempre fatto lui.>> Il vento freddo la fa rabbrividire e si stringe le braccia intorno ai fianchi.

<<Le cose non sempre sono come  sembrano, te lo assicuro.>>
Non posso dirle altro, non ne ho il diritto.

Mi metto in macchina insieme a Victor e sfrecciamo verso l'ospedale.
Sono fottutamente in ansia per quel coglione del mio migliore amico, lui è il fratello che non ho mai avuto.
È vero, il più delle volte ha dei modi di merda, ma è l'unica persona al mondo a cui affiderei la mia stessa vita. Non esiste nessuno al mondo di cui mi fidi più di lui.

Quando arriviamo fuori alla sua camera, la porta è chiusa, ma me ne sbatto completamente i coglioni e la spalanco senza bussare.
È David.
<<Gli stronzi come te, sono duri a morire.>> Gli dico avvicinandomi al suo letto.
Ha il braccio destro completamente fasciato, cazzo.
<<Coglione>>  mi mostra il dito medio con la mano sinistra.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora