LE STRADE DI DAVID E SOFIA SI SONO DIVISE, LUI SI TROVA A BARCELLONA, MENTRE LEI A MADRID. RIUSCIRANNO A RIAVVICINARSI DOPO CIO CHE È SUCCESSO TRA DI LORO?
《Sembriamo l'esatta raffigurazione della dannazione.》
《Dici che finiremo all'inferno per ques...
Victor mi ha costretta ad alzarmi da terra, poi a lavarmi, poi a mangiare qualcosa e poi ha anche scelto per me un vestito blu che non ricordavo neanche di avere. Mi ha raccontato che quando l'ho indossato una sera, Diego è rimasto incantato per qualche minuto, fino a quando David con gli ha sganciato un pugno sulla spalla per farlo svegliare, ovviamente lui ha ricambiato con altrettanto affetto. Era il loro modo di dimostrarsi che si volevano bene, lo sappiamo tutti e lo sanno anche loro. Lo sapeva anche lui, mi correggo.
Questa è la cosa più brutta di quando perdi qualcuno, il dover usare il passato mentre solo poche ore prima usavi il presente e magari anche il futuro. Futuro che non avrà mai un noi. Noi apparteniamo al passato, noi non viviamo neanche più nel presente e non vivremo mai più nel futuro.
Guardo l'anello al dito e scoppio in lacrime di nuovo, rovinando per la terza volta la maschera di trucco che mi ero fatta. «Sol...» Victor mi guarda attraverso lo specchio del bagno. «Mi abbracci, Vic?» Gli chiedo disperata. «Ho bisogno di sentire qualcuno che mi abbracci come faceva lui, ne ho bisogno...» Singhiozzo disperata.
«Ehi, ehi...» Victor mi stringe al suo petto e mi massaggia la nuca. «La cerimonia sta per iniziare, dobbiamo uscire da qui se vuoi assistere. Ma se non te la senti, non devi sentirti obbligata...»
«Voglio esserci, glielo devo.» Annuisce e mi mette una mano sulla spalla per spingermi fuori dal bagno del bar in cui sono scappata. A ogni passo verso il cimitero, mi manca sempre di più l'aria. Mi sento come qualcuno stringesse sempre di più un sacco di plastica intorno al mio collo. «Respira, Sol» la mano di Victor si intreccia alla mia. «Respira» mi ripete. È assurdo come noi due che ci siamo sempre poco sopportati e presi in giro, siamo qui mano nella mano a farci forza. «Grazie, Vic» Gli sono grata per essermi vicino in questo giorno. «Non dirlo neanche per scherzo.»
Inizio ad intravedere alcune sagome riunite dinanzi a quella che sarà la sua tomba da qui all'eternità e mi tremano le gambe. E pensare che aveva tutta la vita da vivere, che rabbia. I ragazzi della squadra indossano tutti le casacche da basket con scritto "Diego 8", la stessa canotta che si trova anche sulla bara infilata in una fossa profonda. Ci sono i suoi genitori, sua sorella e anche i suoi parenti. Gli ultimi ad arrivare a parte noi, sono David e Sofia. David indossa un paio di occhiali neri da sole piuttosto grandi che non lasciano intravedere nulla. Ma tanto lo so che stai soffrendo anche tu.
«C'è Michelle lì , vai da lei» dico a Victor. «Ci andiamo insieme, Sol.» annuisco e ci incamminiamo verso la rossa che mi stringe forte a lei. «Cucciola» mi riempie la faccia di baci, Michelle è una ragazza dolcissima.
Anche David e Sofia si avvicinano a noi, così siamo tutti riuniti. Manca solo lui. «Mi ha detto di dirti che ti amerà per l'eternità.» Mi dice tra i denti David, guardando in avanti. «Che cosa?» Sbarro gli occhi. Si è calato qualche pasticca? «Non guardarmi così, l'ho sognato.» «Voglio sapere ogni cosa, anche i dettagli irrilevanti.»
Perché io non ti ho sognato? Perché sei andato da lui e non da me? Mentre il sacerdote inizia la cerimonia, David mi racconta ogni cosa, strappandomi anche una risata tra le lacrime quando mi dice che Diego è geloso anche da lì. «Ti voleva un mondo di bene, lo sai?» Gli accarezzo il braccio e lui china la testa.
«Come mi manca...» Sospira, sollevando il mento verso il cielo e una lacrima gli riga la guancia. Vedere David soffrire così, mi fa stringere il cuore. Faccio un passo indietro e lascio che Victor gli metta un braccio sulle spalle e lo tiri verso di lui.
«Se qualcuno di voi non ha altro da dire...» Tutti ci giriamo verso il sacerdote davanti alla bara. «Aspetti, io ho una cosa da dargli...» Prende Victor per il braccio. «Vieni, Vic.» David infila una mano in tasca e tira fuori un pacchetto di sigarette, ne prende una per lui, una la offre a Vic e l'altra la lancia sulla bara di Diego.
Victor inizia a torturarsi il labbro inferiore e non riesce più a trattenere le lacrime mentre si infila la sigaretta in bocca. «Scusa David, ci ho provato a resistere ...» Gli dice tra i singhiozzi, mentre prova inutilmente ad asciugarsi le lacrime che scorrono incessantemente sul suo viso.
David scuote la testa e si sfila gli occhiali da sole per mostrargli i suoi occhi azzurri colmi di lacrime, proprio come quelli di Victor. «Fumiamoci l'ultima sigaretta con questo bastardo» David con la mano che trema avvicina l'accendino alla sigaretta di Victor e poi alla sua. Entrambi si voltano verso la bara e sputano il fumo verso il basso, proprio in direzione della fossa.
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«Diego, ti prometto che sarò felice come volevi. Ma ti porterò sempre nel mio cuore, ti amerò per sempre.» Dico ad alta voce, mentre mi sfilo il braccialetto che porto sempre con me e lo lancio sulla bara, poi scoppio in lacrime. David e Victor si avvicinano entrambi e mi abbracciano. Un attimo dopo, si avvicinano anche Sofia e Michelle. Ci abbracciamo tutti.
«Ho portato questa.» Sofia tira fuori dalla sua borsa una foto che ci ritrae tutti insieme e la lancia sulla bara.
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«Tra un po' non resta lo spazio per lui...» Sdramatizza Victor tra le lacrime. «Che cretino» mai come adesso il suo sarcasmo mi serve.
Ci giriamo tutti verso la bara e restiamo a guardare mentre il papà di Diego raccoglie una manciata di terreno e lo lancia dentro. Ognuno di noi lo imita, poi ritorniamo ad abbracciarci e guardiamo fino a quando non viene ricoperta del tutto. «Ciao, scimmione mio.» Lo saluto per prima. Poi tocca a Vic. «Ciao, sergente.» Poi a Michelle. «Ciao, Diego.» Poi a Sofia. «Ciao, amico mio.» Infine guardiamo David che tira su con il naso. «Ciao, fratello mio. Ti voglio bene da qui all'eternità.»