~18 David~

931 46 19
                                        

Sento chiudere la porta e mi sveglio di soprassalto, abbasso il mento e vedo una chioma bruna dormire sul mio petto.
Non riesco a capire se si tratti di un sogno oppure no.
La mia mente fatica perfino a ricordarsi dove cazzo si trovi il comodino su cui dovrebbe esserci una lampada.
Almeno così ricordo, ma non ne sono certo.
<<Mmh...>> Mormora la bruna facendo scivolare una mano tra le mie gambe che divarico per permetterle di mettersi comoda sulla mia erezione.

<<Stiamo messi bene a quanto pare...>> Biascica con la mano che mi accarezza il cazzo.
Sofia?
<<Sof?>> Le sposto i capelli dal viso, lei solleva il mento e sbatte le ciglia più volte.
<<David>> esclama guardandomi negli occhi, senza togliere la mano dal tessuto rigonfio dei miei boxer.
<<Dio, non capisco niente...>> Socchiudo gli occhi  e mi porto le mani alle tempie a causa di un forte dolore alla testa.
<<Neanche io...>> Mormora lei, mettendosi a cavalcioni su di me.
Non ho più il mal di testa, che strano.
Un istinto primordiale prende il totale controllo del mio corpo quando inizia a strisciare i fianchi contro i miei.
<<Che cazzo ti farei...>> Faccio scorrere lo sguardo sulle sue forme generose, mi mordo il labbro inferiore e avvolgo i palmi intorno al suo culo sodo.
Lei si avvicina alle mie labbra e mi sussurra: <<Fallo.>>
È finita.
Infilo le mani sotto alle bretelle del suo vestito, anziché sfilarglielo come farebbe un ragazzo normale, glielo strappo. È risaputo che io non sono normale neanche per il cazzo.
Si crea una spaccatura proprio al centro del vestito, lo tiro alle due estremità fino a quando non si apre del tutto rivelando un reggiseno di pizzo bianco sexy da togliere il fiato.

<<Stronzo, l'ho pagato un bel po'...>> Si lamenta con la testa china sul vestito ormai ridotto in brandelli, io gli infilo due dita sotto il mento e glielo sollevo per guardarla negli occhi.

<<Giuro che mi farò perdonare, te ne comprerò quanti ne vuoi...>> Avvolgo una mano sulla sua guancia e la tiro contro le mie labbra.
<<... ma adesso fatti scopare come piace a me>> Lei mi sorride e io gli mordo il labbro inferiore strappandole un gemito.
<<No, no, bello. Comando io a letto...>> Mi sussurra sulle labbra spingendo una mano al centro del mio petto, ma non ho intenzione di dargliela vinta.

<<Non stasera, birba.>> Ribalto le posizioni e mi ritrovo tra le sue gambe.
Che poi sarebbe più corretto dire: in paradiso.
<<Sei un dispotico del cazzo.>> Sputa mettendosi sui gomiti con i capelli neri che le ricadono sulle spalle, ma la spingo di nuovo giù.

<<Ormai dovresti saperlo che sono dispotico...>> Faccio scivolare i palmi sui suoi seni tondi e sodi che mi mandano in tilt il cervello, come se non fossi già ridotto male.
Sofia inarca la schiena e intreccia le gambe sul mio fondoschiena.
<<Non torturarmi così...>> Mi sussurra all'orecchio con una voce così sensuale che per poco non mi fa venire nei boxer.
Sofia infila un ginocchio tra le mie gambe e con il piede mi tira giù i pantaloni della tuta.
<<Qualcuno qui ha fretta...>> Abbasso lo sguardo sui miei boxer, nel cui elastico si stanno infilando le dita di Sofia.

<<Molta fretta...>> Si solleva di nuovo sui gomiti e mi succhia il labbro facendomi impazzire.
Adesso sono io che ho "molta fretta".
Infilo la mano nei boxer, stringo l'erezione e la tiro fuori, faccio risalire la mano tra le sue gambe e le tiro giù il tanga.
<<Cristo, quanto mi sei mancata...>> La sua bocca mi è mancata più del suo corpo, non so come sia possibile.
Ma non glielo dico.
Strofino il glande tra le sue labbra morbide che penetro leggermente fino a quando non sfioro il suo clitoride gonfio.
<<Oddio...>> Ansima e aumenta la presa sulla mia schiena.

<<Ma quanto cazzo sei bagnata...>>
<<Penso sia stato tu l'ultimo, ma non sono lucida al momento>> biascica lei, io mi fermo all'istante.
<<Pensi?>> Alzo la voce di due toni, facendola ridere.
<<Sei stato l'ultimo, cretino>> mi dice guardandomi negli occhi.
So che siamo strafatti, ma le credo.

<<Sei proprio una stronza...>> Spingo il cazzo dentro di lei con un solo colpo di reni, facendola urlare forte.
<<Ti stai vendicando, stronzo?>> Ansima per lo sforzo e il suo petto sale e scende continuamente.

<<Non ti azzardare neanche per scherzo ad insinuare di nuovo una cosa del genere, altrimenti rischio di andare fuori di testa...>>
Ansimo sulle sue labbra, lei si limita a sorridermi.
<<Mi hai capito, Sof?>>
<<Quanto sei possessivo, Martinez>> mi bacia sulle labbra che si schiudono per andare alla ricerca della sua lingua che mi era mancata da morire.
<<Tu mi stai fottendo, cazzo>> le dico quasi con un sussurro.
<<Quanto sei romantico...>> Solleva i fianchi verso l'alto, io ne approfitto per sprofondare del tutto dentro di lei.

<<Molto romantico...>> Prendo una ciocca di capelli che le ricade sul viso e gliela sposto dietro l'orecchio, e mi perdo nei suoi occhi.
<<Sof, io...>> Mi blocco all'improvviso.

<<Ehi, stai bene?>> Mi posa un palmo sulla guancia e la accarezza, guardandomi preoccupata, considerato che non mi accingo a riaprire la bocca per risponderle.
<<Sì, molto bene...>> Mormoro continuando a guardarla, premo le labbra sulle sue e la bacio tutto il tempo, mi allontano solo per far respirare lei. Se fosse per me, non mi allontanerei neanche per quello.
Continuiamo a baciarci, a rincorrerci e a divorarci, fino a quando non raggiungiamo entrambi il limite. Esplodere dentro di lei, mi regala di nuovo l'illusione di sentirla mia. Quella sensazione di volerla ogni notte nel letto insieme a me, non solo per farci l'amore, ma anche per guardarla semplicemente dormire. Mi trasmette quella sensazione di tranquillità che solo con lei riesco a provare.
<<Forse non te l'ho mai detto, forse domani neanche te lo ricorderai, forse neanche io me lo ricorderò, ma voglio che tu sappia che quando sono con te, sono in pace con me stesso e perfino con il mondo...>>
<<David...>> Sussurra con gli occhi lucidi.
<<Ti sembrerà una frase buttata lì a caso, una frase di circostanza, ma mi conosci, per me non è così. Per uno che combatte i suoi demoni da più della metà della vita che ha trascorso su questa terra, questo significa tanto. Tu sei l'unica che mi fa sentire in questo modo, nessuno ci è mai riuscito a parte te. Prima di te, non ricordavo come ci si sentisse a provare dei sentimenti diversi dalla rabbia e dall'odio che mi porto costantemente dentro, ma qualcosa dentro di me è cambiato, e lo devo solo a te.>> Le sfioro la guancia con le nocche e premo le labbra sulle sue.
Resto dentro di lei, mentre le nostre lingue si perdono l'una nella bocca dell'altro. Non voglio allontanarmi da lei, non sopporto quel senso di vuoto che sento quando lei non è con me. Non sopporto di doverla tenere lontano da me ad ogni costo, quando vorrei solo tenerla con me, ad ogni costo.
Non lo sopporto più.
《Tu sei la pace nel mio caos.》 Le sussurro sulle sue labbra.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora