~43 Sofia~

114 13 11
                                    

Ho un mal di testa terribile, senza considerare che mi sento come se mi mancasse qualcosa. Mi sono toccata più volte le gambe, poi le braccia, perfino la faccia, ma tutto è dove dovrebbe essere.
Nonostante ciò, mi sento come se avessi perso un pezzo di me, è una sensazione davvero strana da spiegare. Mi hanno detto che quando mi hanno sparato ho perso tanto sangue e ho avuto una brutta emorragia, questo potrebbe causarmi dei vuoti di memoria, magari è per questo che mi sento così strana. Ho avvertito Michael di non dire niente a mio padre, non voglio che si preoccupi per me, abbiamo perso da poco mamma, non reggerebbe un altro brutto colpo.
Guardo fuori dalla finestra e penso a cosa diavolo ci facesse David qui, considerato che siamo nel pieno delle lezioni e lui vive a Barcellona.

David si inginocchia davanti a me durante un mio attico di panico nel bel mezzo di una festa alla confraternita.
Ma cosa diavolo significa? David non è mai venuto alla confraternita, perché ricordo questa cosa se non è mai successa?
Mi porto le dita alle tempie e chiudo gli occhi per scacciare via questo pensiero.
Io odio David, quello stronzo biondo è partito per Barcellona senza neanche salutarmi.
Stronzo biondo? Ma da dove mi è uscito?

<<Signorina Rodriguez,  se la sente di essere dimessa?>> Una dottoressa picchietta due dita contro la porta della mia stanza, io mi metto subito seduta.

<<Sì, la prego.>> Metto le mani in segno di preghiera. Non ce la faccio più a stare qui, è una settimana che sono chiusa qui dentro.
<<Va bene, ma il tuo percorso non finisce qui. Lo sai che hai dei vuoti di memoria, dobbiamo lavorarci un bel po', come ti ho già detto potrebbe non ritornare mai più indietro come invece potresti recuperarla del tutto. >> Fortuna che mi mancano solo gli ultimi due mesi e non dieci anni, quanti nomi ed eventi avrei dovuto recuperare?
<<Ci vedremo ogni lunedì, okay?>> Aggiunge,  io mi limito ad annuire con il capo, direi qualsiasi cosa pur di uscire da qui dentro alla svelta.

<<La caviglia come va?>>

<<Va meglio, ma ho ancora difficoltà ad appoggiarla a terra.>>
Lei si avvicina al letto, prende tra le mani la mia caviglia e la controlla.
Un militare che torna da una missione,  sta messo meglio di me.

<<Ancora una settimana e inizierai a stare meglio. Faccio entrare il tuo ragazzo per aiutarti?>> Le dico di sì con la testa e lei va a chiamare Michael.

<<Ehi, mi hanno detto che ti liberano...>> Michael ha le spalle più larghe rispetto a quando l'ho conosciuto, si sarà allenato?
Indossa una maglietta bianca e un paio di pantaloni della tuta neri che gli calzano a pennello, ha attirato un bel po' di sguardi da parte delle specializzande.
Si avvicina e mi bacia sulle labbra.
<<Ti andrebbe di aiutarmi?>> Gli domando incerta, poi mi ricordo che indosso il camice e se mi aiuta mi vedrà nuda.
Considerato che non ricordo nulla degli ultimi mesi, mi viene in mente una cosa.

<<Perché sei arrossita?>> Mi domanda divertito mentre si gira di spalle per prendere la mia borsa, io mi metto seduta con le gambe penzoloni.
<<Ehm... noi abbiamo...>> Provo a chiedergli, lui si piega sulle ginocchia davanti a me.

<<Sì, noi l'abbiamo fatto a casa mia.>> Mi dice guardandomi negli occhi, con una strana scintilla che gli attraversa lo sguardo.

<<Perché mi guardi così? È stato deludente?>> Gli domando come una stupida.
Nessuno mai si è mai lamentato delle mie prestazioni, ma mai dire mai.
Micheal scuote la testa e mi sorride dolcemente.
<<Tutt'altro,  è stato bellissimo...>> Mi stringe la mano e preme le labbra sul dorso.
<<Mi dispiace solo che non tu non ricorda niente di quella notte...>> Aggiunge guardandomi negli occhi.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora