~78 Victor ~

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Ho sempre visto i funerali come una pura formalità, nient'altro. Forse ho partecipato solo ai funerali di persone di cui non me ne fregava un emerito cazzo.
Ma stavolta è diverso.
Diego, uno dei miei migliori amici, sarà seppellito per sempre sotto metri e metri di terreno.
Solo un giorno fa eravamo nella nostra camera a ridere per una delle mie cavolate, non ricordo neanche quale, so solo che ridevamo spensierati. Mentre adesso, ho un peso enorme sul cuore.
Quando il proiettile l'ha colpito ed è crollato a terra tra le braccia di Sofia, ho pensato che si sarebbe sicuramente rialzato.
Lui è Diego, un ragazzo di due metri forte e robusto, come può un oggetto insulso come un cazzo di proiettile fargli di male.
Ero in preda al delirio, oggi ne sono consapevole.

Nonostante tutto, in quel momento, la mia unica priorità era Soleil.
Mi si è lacerato il cuore quando urlava tra le mie braccia "noi dobbiamo sposarci".
Non ho mai provato un dolore così grande per qualcun altro.
Come se non bastasse, ieri notte siamo rimasti tutti in ospedale, perché Michael è stato gravemente ferito allo stomaco. Michael è stata una rivelazione per noi, non siamo partiti con il piede giusto, ma adesso è parte del gruppo. Da quando lui e David hanno risolto i loro conflitti, ci siamo legati molto anche a lui. Inizialmente David era titubante, ma un giorno Diego gli ha fatto un discorso su come le persone possano cambiare e tutte quelle cose sagge che diceva lui.
Diego era l'unico capace di fargli cambiare idea, di calmarlo o di frenarlo.
Io questa capacità non ce l'ho, voglio un bene dell'anima a David e lui ne vuole a me, ma io non sono Diego.
Diego era l'unico per lui.
Ma adesso?

Busso alla porta della camera di Soleil e Michelle, e attendo nervosamente che mi aprano.
«Vic, fortuna che sei arrivato» Michelle mi stringe le braccia al collo appena apre la porta . «Non ne vuole sapere di vestirsi, non riesce ad alzarsi dal letto, non mangia da ieri. Io non so cosa fare, io non so... non ce la faccio a gestirla, mi sento male...» Michelle scoppia in lacrime.

«Ci penso io, okay? Aspettami fuori»La bacio sulla fronte e le annuisce socchiudendo gli occhi.
«Sol, posso?» Busso alla porta aperta e metto un piede dentro.
«Sol?» La chiamo di nuovo, ma non mi risponde, quindi entro senza attende oltre.

Vedo una sagoma rannicchiata sul pavimento con la schiena contro il sostegno inferiore del letto che stringe tra le braccia un peluche.
È una scimmia rosa e bianca.
Una sera eravamo in giro per la città, Soleil non smetteva di prendere in giro Diego chiamandolo "scimmione", lui per farle un dispetto le regalò proprio quella scimmia, affermando che le assomigliasse.
Mamma quanto litigarono quella sera, mentre noi ridevamo davanti a quella scena surreale, come tutte le loro discussioni.
Sembra passato un secolo da quei momenti felici, invece sono passati solo due mesi.

Mi siedo accanto a lei e tiro le ginocchia al petto anche io.
«Cosa ci fai qui...» Tira su con il naso.
«Non sapevo dove altro andare, quindi ho pensato di venire a infastidirti...» Lei accenna un mezzo sorriso.
«La vedi quella finestra?» La indica con il mento.

«Sì, è sempre stata lì se non erro...»
«Ho pensato almeno dieci volte di aprirla e lanciarmi di sotto...»

Sbarro gli occhi dinanzi a questa affermazione.
«Sol, ma che dici...» Mi esce un filo di voce.
«Voglio raggiungerlo, che ci faccio io qui senza di lui? Almeno in paradiso o non so magari ne ha combinate così tante insieme a David che forse è finito all'inferno, saremo insieme e potremo sposarci...» Scoppia in lacrime e bacia ripetutamente il peluche.
«Sol, quello che è successo a Diego per quanto brutto, non poteva prevederlo, si è trattato di una fatalità. Ma tu puoi decidere di cosa fare della tua vita, e non credo che Diego ti voglia in una bara.»
Solleva gli occhioni verdi che hanno perso ogni tipo di luce.

«Vic, io non ce la faccio».

«Ti giuro che ti sarò per sempre vicino, non ti lascerò mai da sola. Devi chiamarmi ogni volta che farai uno di questi brutti pensieri e ti prometto che io correrò da te, ovunque io sia.» La stringo tra le mie braccia, mentre lei singhiozza senza fermarsi.
Vorrei piangere anche io, sono distrutto da tutto, ma non posso crollare proprio adesso.
I miei amici hanno bisogno di me.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora