Ultimo giorno a Parigi.
Sono distrutta, quella stronza di Sol non ha avuto pietà per nessuno di noi, ci ha fatto visitare ogni angolo della città, praticamente ho bisogno di un altro paio di scarpe, perché queste sono da buttare.
Mentre mi guardo allo specchio, mi libero della minigonna di jeans e mi sbottono la camicia bianca. David che è seduto sul letto per togliersi le scarpe, incolla lo sguardo sulla mia figura soffermarmandosi sulle autoreggenti nere che indosso e schiude appena le labbra.
Un attimo dopo, riporta lo sguardo sui lacci delle sneakers.
«David...» Lo guardo attraverso lo specchio, mentre solleva le braccia verso l'alto per sfilarsi la maglietta bianca, facendo guizzare ogni muscolo del suo corpo perfetto.
«... il problema non sei tu, ci tenevo a dirtelo.» Sussurro con un filo di voce.
Da quando siamo qui, non mi ha sfiorato una sola volta.
«Non sei tenuta a rassicurarmi, Sof.»
Mi avvicino e gli stringo i fianchi nei palmi.
«David tu sei la persona a cui tengo di più in questo mondo, certo che devo rassicurarti. Tu non c'entri niente, voglio che ti sia ben chiaro.»
David sospira profondamente e abbassa il mento per guardarmi.
«Non ci dormo la notte, non faccio che rivedere te lì dentro...»
«Lo so, ti ho sentito quando ti sei alzato dal letto e ti sei messo lì a alla finestra.» Ogni notte, dopo avermi baciato sulla guancia, si è alzato ed è rimasto a guardare fuori per ore. Non l'ho mai seguito e ho finto di dormire, perché so che ha bisogno di stare con sé stesso.
«Non facciamoci rovinare questo momento.» Gli prendo la mano e me la metto sulla pancia.
«Ho paura anche per questo, se succedesse qualcosa a te o a lei, io non me lo perdonerei mai.» Mi confida con una sincerità disarmante.
«David, va tutto bene. Mi hai capito?» Gli prendo il viso tra le mani e mi sollevo sulle punte per baciarlo.
Due colpi alla porta, ci fanno sobbalzare, considerato che è notte fonda.
«David, apri». È la voce di Victor quella che sento.
«Mettiti questa.» David mi lancia la sua maglietta e me la infilo al volo.
«Martinez, apri questa cazzo di porta». Si aggiunge Michael.
«Ma che cazzo succede...»Sbotta David, andando ad aprire.
Sulla soglia della porta ci sono Michael, Victor e Diego con tre facce piuttosto preoccupate.
«Devi venire con noi, devi vedere una cosa.» Gli dice Victor, quasi senza fiato.
Noto che guarda me alle spalle di David con l'espressione di chi non si aspettava di vedermi.
«Cosa mi state nascondendo?»Mi infilo tra David e la porta.
«Niente di importante, ci ha chiamati l'allenatore per dirci una cosa», risponde a bruciapelo Michael.
«Ehi, io e te siamo stati abbastanza tempo insieme per sapere che mi stai mentendo.» Lo ammonisco, puntandogli un dito contro.
«Puoi evitare di ricordarmelo? Grazie.» Risponde David, guardandomi di traverso, facendo ridere gli altri tre.
«Cosa succede?» Domando a Victor ritornando seria, ma lui abbassa lo sguardo per non incrociare il mio, mentre Diego e Michael guardano David.
«È ora che sappia...» Mormora David con una faccia quasi colpevole.
«Mattias ha firmato le dimissioni, si è risvegliato.» Tuona Michael.
«Quindi non è morto?» Gli domanda sbalordito.
«Tu credevi di averlo ucciso e non me l’hai detto?» Alzo la voce di tre toni.
«Dovevo renderti complice di un omicidio?» Sbotta lui allargando le braccia.
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◇Blue Summer Dreams Parte II & III◇
RomanceLE STRADE DI DAVID E SOFIA SI SONO DIVISE, LUI SI TROVA A BARCELLONA, MENTRE LEI A MADRID. RIUSCIRANNO A RIAVVICINARSI DOPO CIO CHE È SUCCESSO TRA DI LORO? 《Sembriamo l'esatta raffigurazione della dannazione.》 《Dici che finiremo all'inferno per ques...
