Quanto mi girano le palle da uno a un milione che tutti sappiamo qualcosa che io non so?
L'allenamento inizierà tra venti minuti, e io sto correndo per l'intero campus per trovare la mia ragazza.
Mi fermo e penso a dove potrebbe essere.
In mensa.
Considerato che ha costantemente fame, sono certo di trovarla lì.
Cambio direzione e mi incammino verso la mensa.
E quando mai non ho ragione?
La guardo attraverso la vetrata, è seduta da sola con un cucchiaino stretto tra le labbra.
Ogni volta che la vedo tutte le mie paranoie sembrano dissolversi all'istante.
La amo follemente, questa è la verità.
Sofia si porta una mano sulla pancia e sorride con il mento rivolto verso il basso.
Davanti a questo gesto, mi tremano le gambe.
Io che non riuscivo ad essere scalfito neanche da una fiamma ossidrica, mi sto emozionando perché lei si sta semplicemente sfiorando la pancia.
Il fatto è che non riesco a non pensare che sotto la maglietta rosa che indossa, ci sia mio figlio.
All'improvviso un coglione del terzo anno, si avvicina a lei con un vassoio stretto tra le mani. Il suo sguardo ricade sulla scollatura di Sofia tre volte in tre fottuti secondi.
È ora di rientrare in modalità testa di cazzo.
<<Mi chiedevo se qualche volta... >>
Prendo il pane che ha nel vassoio e strappo un pezzo con i denti.
<<Continua pure.>> Lo esorto con la mano, il coglione mi guarda stranito e poi guarda Sofia.
<<David... >> Mi dice con quel tono che usa quando teme che stia per farne una delle mie.
E ha ragione.
<<Dicevo... ti andrebbe di uscire insieme qualche sera?>> Le domanda tutto d'un fiato, e scoppio a ridere fragorosamente.
<<Cosa ti prende?>> Mi chiede quasi smarrito, io lo guardo e smetto di ridere di botto.
<<Vai fuori dal cazzo.>>
<<Cosa?>>
<<Te lo devo ripetere più lentamente o devo aprirti il cranio per farti comprendere cosa ho appena detto? >>
Sofia si guarda intorno con la faccia di una che vorrebbe sprofondare.
<<David, smettila.>>
<<Sto solo parlando con il mio nuovo amico.>>Le sorrido mostrandole tutti i denti.
<<In realtà starei parlando con lei, se magari ti togliessi dal cazzo, mi faresti un gran favore. >>
Il coglione si siede accanto a Sofia e appoggia il vassoio sul tavolo.
<<Come ti chiami?>>
<<Ehm... Charlie. >>
Faccio il giro del tavolo e mi fermo dalla parte opposta, appoggio i palmi sul tavolo e sporgo il busto verso di lui.
<<Charlie, hai dieci secondi per alzarti, prendere il tuo bel vassoio e andartene. Se non lo farai, te lo ficcheró esattamente nel culo.>>
<<Ma questo crede di essere il tuo ragazzo?>> Si rivolge a Sofia che si stringe nelle spalle, chiaramente in difficoltà.
<<Fuori. Dal. Cazzo. >>Gli ripeto lentamente guardandolo dritto negli occhi.
<<Charlie, sono fidanzata. Non posso accettare il tuo invito. >> Sofia si rivolge a lui, ma guarda me mentre lo dice.
Il coglione si decide ad alzarsi, e lo guardo fino a quando non sparisce dal cazzo.
<<David, non devi fare così.>>Mi rimbecca appena restiamo da soli.
<<Non posso continuare così, non posso continuare a fingere che tu non sia la mia ragazza.>> Sbuffo e mi siedo, lei mi stringe la mano sotto il tavolo e traccia dei cerchi con il pollice.
<<Come mai sei qui?>>
<<Ti cercavo.>>
Clicca con il dito sul display del suo cellulare e mi guarda.
<<Non hai gli allenamenti tra un po'?
<<Sof, voglio sapere cosa è successo con Mattias. Trovo assurdo che tutti lo sappiano, mentre io sia all'oscuro di tutto.>>
<<Non ti sei chiesto il motivo?>>
<<Certo, mi sono dato anche più di una risposta. Ma vorrei che fossi tu a dirmelo. >>
<<Non vorrei crescere mio figlio senza suo padre.>> Si accarezza la pancia e mi viene l'istinto di imitarla, così appoggio la mano sulla sua cogliendola di sorpresa.
<<Che fai... >> Sussurra con le guance arrossate.
<<Non posso toccarti?>>
<<Sì che puoi, è solo che non me lo aspettavo...>>
<<Sof, mi addormento tutte le notti con la voglia di abbracciarti e fare quello che sto facendo adesso. Io davvero non ce la faccio più a tenerti distante da me.>>
Sento un vuoto terribile, non riesco più a dormire la notte, proprio ora che avevo iniziato a farlo.
<<Mi manchi anche tu, lo sai. >>
<<Questo sai cosa significa? >> Lei scuote la testa debolmente.
<<Che è arrivato il momento di prendere casa insieme.>>
<<Ma è troppo dispendioso, abbiamo già il college che ci costa parecchio. >>
Ci alziamo, prendo il vassoio da mano a Sofia e lo poso.
<<Sofia, devo ricordarti di chi cazzo è quell'azienda?>>
<<Io e te insieme...>>Si pizzica le labbra e mi guarda da sotto le ciglia.
La spingo in angolo buio sotto la scalinata che porta al secondo piano e la bacio con la lingua.
<<Dio come mi sei mancata.>>
Premo la mano sulla sua nuca e la bacio di nuovo.
<<Martinez, non possiamo farlo nel bello mezzo dei corridoio.>> Mi dice con il fiatone.
<<Rodriguez, con te lo farei anche sulle montagne russe.>>
<<Capitano, devi andare...>>Spinge i fianchi in avanti.
<<Sì, e tu non sei di aiuto. >>
Ho un martello al posto del cazzo.
<<Sto soffrendo anche io, cosa pensi... >>
Da quando siamo tornati non siamo riusciti ancora a ritagliarci un po' di tempo per noi.
Tradotto: non scopiamo da tre giorni.
Per le coppie comuni, questa sarebbe la normalità.
Ma non per noi che non riusciamo a sfiorarci senza saltarci addosso.
<<Stasera usciamo.>>
Le mie mani scivolano sul suo seno coperto dal tessuto di cotone.
<<Ho promesso a Soleil che... >>
<<Non me ne frega un cazzo, ho bisogno di stare con la mia ragazza.>> La bacio sulle labbra, sulla guancia e sul collo.
<<David, non fare così...>> Si lamenta mentre con la mano mi spinge sul suo seno.
<<Birba, dammi due ore di tempo e sono di nuovo da te.>>
<<Buon allenamento...>>
Guarda tra le mie gambe l'erezione che spinge in maniera pietosa contro il tessuto dei pantaloni.
<<Cristo, come mi hai ridotto.>>
Sofia si morde il labbro e si avvicina di nuovo.
<<Ferma, ferma...>> Ripeto appena capisco le sue intenzioni.
<<Conserva queste energie per dopo...>> Mi sussurra all'orecchio, sfiorando il cazzo con il palmo.
Ecco, lo sapevo.
Questa stronza approfitta del potere che ha il suo corpo su di me.
<<Adesso come esco da qui?>> Premo una mano contro il muro e mi guardo tra le gambe.
<<Problemi tuoi, Martinez.>> Mi assesta una pacca sul culo e si allontana sculettando.
Ma che stronza.
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◇Blue Summer Dreams Parte II & III◇
RomantizmLE STRADE DI DAVID E SOFIA SI SONO DIVISE, LUI SI TROVA A BARCELLONA, MENTRE LEI A MADRID. RIUSCIRANNO A RIAVVICINARSI DOPO CIO CHE È SUCCESSO TRA DI LORO? 《Sembriamo l'esatta raffigurazione della dannazione.》 《Dici che finiremo all'inferno per ques...
