~55 David~

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Sofia si agita sul sedile, si lega i capelli, poi li scioglie, poi si infila l'elastico al polso, per poi riprenderlo di nuovo per legarsi i capelli.
Le blocco entrambe le mani, e lei socchiude gli occhi.
<<Sof, non voglio che ti agiti così. Va tutto bene, okay?>>

<<Non sai cosa sto per dirti. >>

<<Ma so che non è una bella cosa, quindi calmati.>>
<<David, però devi promettermi che non alzerai un dito. >>Le trema la voce, come le tremano anche le mani.

<<Sof, non chiedermi questo. Sai quanto tengo a te...>>
Fremo da tempo di saperlo per spaccare la faccia a chi le ha fatto del male.
<<Allora non ti dirò nulla.>>
Ritorna sul suo sedile, sospiro e le stringo la mano.
<<Te lo prometto.>>
Quanto mi costa dire queste tre parole.
So cosa le è successo, dovrei essere preparato, ma adesso non so come cazzo gestire la mia rabbia.
Ma devo farlo.
Sofia sospira profondamente e si stringe nelle spalle.
<<Birba, vieni qui.>>La prendo per i fianchi e la trascino sulle mie gambe.
Mi sembra tremendamente fragile in questo momento.
<<Ti ricordi quando ti ho chiesto della tua prima volta?>>
<<Sì, Sof...>> Sussurro con il cuore in gola.
<<La mia prima volta non è stata come dovrebbe es-sere...>> Inizia a balbettare, mi fa troppo male vederla soffrire così.
<<Birba, se non riesci a parlarmene, non fa nulla. Non devi farlo per forza.>>
Non voglio che si senta in obbligo di farlo. Voglio saperlo, ma non a costo di farla stare male.
<<È giusto che tu sappia tutto di me, stiamo per avere un figlio e non voglio iniziare la nostra relazione mentendoti.>>
<<Okay, ti ascolto.>> Le metto una ciocca nera dietro l'orecchio e con il pollice traccio del cerchi sulla sua guancia.
<<Una sera di tanti anni fa, una persona venne da me... e non era la prima volta che lui... >>
Deglutisco a fatica, la rabbia spinge per uscire fuori e inizio a lottare contro me stesso per non esplodere.
Non posso deluderla, continuo a ripetermi.

<<Ti aveva già toccata?>>Le chiedo con il petto ansimante.
<<Sì, la prima volta che l'ha fatto lui mi aveva rassicurata che fosse normale ciò che mi faceva, ma io ero troppo piccola per rendermi conto che... lo so che sembra che io... >>
<<Sof, non azzardarti a colpevolizzarti.>>
Lei sbatte ripetutamente le ciglia e butta fuori l'aria, come se si fosse tolta un peso.
<<Dopo quella volta, io non volevo più farlo, ma lui mi convinceva ogni volta. Mi ricattava, diceva che se non l'avessi assecondato, lo avrebbe detto in giro. Quindi lui ha continuato a farlo...>>
<<Cristo>> mi strofino una mano sulla faccia.

<<Quella notte era tutto buio perché c'era un blackout, e questo è il motivo per cui ho la fobia del buio.
Avevo dimenticato di chiudere a chiave, così lui entró nella mia camera con cattive intenzioni. Non gli importava che io scalciassi o che piangessi. A lui non importava che mi stesse portando via qualcosa che non avrei mai e poi mai riavuto indietro. A lui non importava di infrangere i sogni di una bambina. A lui non importava niente...>>
<<Birba...>> Mi mordo il labbro inferiore mentre la guardo piangere.
<<Dopo quella notte, lui ha continuato a farlo per mesi e io glielo permettevo. Quando poi è tornata mia sorella, ha smesso per forza di cose e ha iniziato a drogarsi. E io mi sono sentita anche in colpa per questo, ed è il motivo per cui non ho abbandonato Michael quando stava male. Quando è ritornato, mi ha ricattata di dire a tutti che lui fosse stata la mia prima volta. È per questo che ti ho allontanato, avevo paura che tu lo scoprissi e che mi giudicassi per... >>
Singhiozza con le mani sulla pancia, facendomi stringere il cuore.
La avvolgo tutta e la stringo forte a me.
<<Ma davvero pensi che io possa giudicare te per tutto il male che ti è stato fatto?>>
Dio sto impazzendo.
Non si possono spiegare tutte le emozioni che sto provando in questo momento.
<<Sof, devi dirmi il suo nome.>>
<<So che lo sai, a cosa serve che te lo dica?>>
<<Serve a te, non a me.>>
So già la risposta, ma ho bisogno che lei acquisisca consapevolezza.
<<Mattias.>>
Conferma i miei dubbi.
<<Ti dispiace se esco un attimo fuori?>>
<<No...>> Mi guarda stranita.
<<Aspettami qui.>>
Spalanco la portiera ed esco fuori dalla macchina.
Ho bisogno di prendere aria e di darmi una fottuta calmata.
Ho bisogno di non pensare che la ragazza che amo più di qualsiasi cosa al mondo e che porta in grembo mio figlio, abbia subito una violenza sessuale da chi l'avrebbe dovuta proteggere.
La mia mente in questo momento sta elaborando solo un mucchio di torture su come far soffrire quel bastardo che non merita di condividere la stessa aria che respira lei.
Ma gliel'ho promesso.
Avvolgo le mani intorno alla sigaretta per ripararla dal vento e respiro una bella boccata di nicotina per calmarmi.
Abbandono la nuca contro la portiera e guardo il cielo stellato.
<<È proprio bello.>> Esclama Sofia, alzando il naso all'insù.
<<Posso restare?>>
Getto la sigaretta a terra e allargo un braccio.
<<Vieni qui, birba>> Sofia abbandona la schiena sul mio petto e la nuca sulla mia spalla.
<<Non sai quante volte da piccolo mi sono soffermato a guardare le stelle da solo, immaginavo che ci fossero anche loro tre...>> Sofia mi bacia sul collo e mi stringe la mano.
<<Sei stato forte a superare tutto ciò. >>
<<Sì, ma non sai quanto avrei preferito non doverlo essere.>>
<<Hai mai pensato di ritornare in quella casa di vacanza su quella collina?>>
<<No, perché?>>
<<Magari lì potresti trovare dei ricordi della tua famiglia. Perché non ci andiamo?>>
<<Adesso?>>
<<Sì, adesso.>>
<<Ma dobbiamo andare a cena, starai morendo di fame. Sento il tuo stomaco borbottare da un bel po'. >>
<<Uff... si sente così tanto?>> Arrossisce imbarazzata.
<<Qualcuno lì dentro ha fame, non facciamolo aspettare ancora.>>Le accarezzo la pancia.
<<Devi usare il femminile.>> Mi rimbecca indispettita.
<<Ti sei fissata con questa storia.>>
<<Ti dico che è femmina.>>
<<Sarà la mia condanna, se non finisco in galera per te, ci finisco sicuro per lei.>> Sofia scoppia a ridere e si gira per baciarmi.
<<Papà Martinez.>>
<<Un figo di papà...>> Le faccio l'occhiolino, e lei arriccia le labbra pensierosa.

◇Blue Summer Dreams Parte  II & III◇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora