~chapter 30~

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Sooyoung a wonwoo rimasero sulla panchina fino all'alba, la maggiore ascoltò attentamente ciò che il minore aveva da dire, senza mai interromperlo una volta, e lui le era grato.

Solitamente in una seduta avrebbe cercato di dare dei consigli o di spiegare ai suoi pazienti la ragione dietro ad un attacco di panico, ma doveva ricordarsi che wonwoo non era un paziente e che lei non era nella sua clinica, non voleva farlo sentire come se stesse cercando di obbligarti ad ascoltare le sue teorie, perciò si limitò ad ascoltarlo e dirgli parole di conforto di tanto in tanto come un amico farebbe, non come uno psicologo farebbe.

Anche se sperava che di poter vedere wonwoo nel suo ufficio come paziente in modo da poterli offrire serio aiuto, non solo un paio d'orecchie.

Inaspettatamente wonwoo si sentiva meglio dopo averne parlato, non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma anche se sooyoung non aveva fatto altro che ascoltare era comunque stato utile.

Di solito quando ha un incubo, lo continua a tormentare per tutto il giorno seguente, invece questa volta è come se fosse sparito non appena avesse lasciato la sua bocca, come se si fosse dissolto nell'aria.

Sooyoung era un ottima ascoltatrice, e anche se wonwoo solitamente non si fidava di nessuno, specialmente di lei, per qualche ragione parlare era stato più forte di lui.

Però c'era sempre quella piccola parte nel suo subconscio che immaginava sempre le peggiori possibilità, in questo caso che lei lo deriva in futuro per gli eventi di questa notte.

Dopo che finirono di parlare, o meglio dire wonwoo finí di parlare, sooyoung lo rassicurò per l'ennesima volta dicendogli che era solo un incubo.

Wonwoo apprezzò la sua compagnia e le era grato per aver sprecato il suo tempo con lui.

Dopo di che gli offrì un passaggio a casa, che wonwoo accettò volentieri anche se la sua auto era parcheggiata davanti al cimitero, non si sentiva di guidare in quello stato.

Le diede le indicazioni fino a che in poco tempo non arrivarono davanti al suo condominio e wonwoo scese dall'auto inchinandosi per mostrarle la sua gratitudine, ma lei lo mise a tacere dicendogli che non c'era niente per cui ringraziarla, dato che loro "avevano solo fatto quattro chiacchiere e che a lei piaceva fare conversazione" a parer suo, come se non fosse successo nulla di non ordinario.

Wonwoo le era estremamente grato per non aver riaperto l'argomento, perché si sarebbe sentito estremamente imbarazzato ed in colpa.

Si diedero la buona notte anche se ormai era mattina e le persone intorno a loro cominciavano a svegliarsi per andare a lavoro e a scuola, ma insomma era il pensiero che contava no?

Wonwoo si ritenne fortunato perché non doveva andare all'università quel giorno, se nò sarebbe dovuto uscire adesso in questo stato pietoso e senza sonno.

La decisione migliore che avesse mai preso nella sua vita era quella di non aver scelto nessun corso quotidiano.

Si salutarono e wonwoo entrò dentro il palazzo mentre sooyoung stava già guidando verso casa sperando che se la sarebbe cavata da solo.

Non appena wonwoo mise piede in casa alle sei del mattino, si tolse i vestiti e li buttò da qualche parte sul pavimento, rimanendo solo nei pantaloni della tuta e si buttò sul letto per dormire, e pazzesco ma per la prima volta negli ultimi mesi ci riuscì subito.









WONWOO POV:

Dormivo così pacificamente quando un rumore mi disturbò, cercai di ignorarlo e richiusi gli occhi fino a che non cessò e mi accoccolai di più al mio cuscino, mi sembrava di essere su una nuvola, così comoda e liscia e bianca e- "uh huh! listen boy! My first love story!" Cercai il telefono con il braccio senza aprire gli occhi per metterlo a tacere, e tirai un sospiro di sollievo quando finalmente ci riuscii, lo poggiai vicino al cuscino e cercai di tornare al mio pisolino.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora