~chapter 100~

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Sooyoung non si era fermata neanche per un secondo a riflettere su cosa wonwoo provasse per lei, perché nel suo tempo libero scrivesse poesie così dolci, delicate, mozzafiato ed intime riguardo a lei.
Ne cosa lo avesse spinto a leggergliela.

Non aveva dubitato neanche per un secondo la loro amicizia, essendo sicura che fosse tale e niente di più.

Non si era chiesta se lo faceva anche per altre persone, se era il suo modo di mostrare affetto per le persone a lui care o se lei era l'unica fortunata.

Non sapeva neanche se questa era l'unica poesia che avesse scritto per lei o se ce ne fossero delle altre, e l'idea le fece venire le farfalle nello stomaco, anche se erano probabilmente cose importanti da sapere per capire le reali intenzioni di wonwoo nei suoi confronti, ma era troppo occupata a controllare i suoi propri sentimenti.

Sin dal momento in cui lui pronunció l'ultima parola dell'ultima strofa il battito del cuore di sooyoung non rallentò neanche per un secondo, anzi forse dalla prima parola.

Era sopraffatta da così tante sensazioni nello stesso tempo, quasi ubriaca per l'intensità in cui la sua "cotta" l'aveva colpita, le girava la testa solo al pensiero.

Per quanto tempo è andata avanti questa storia? Si chiese la psicologa.

Per quanto tempo aveva provato qualcosa per il minore? Perché non lo aveva mai realizzato prima? Per essere una psicologa esperta che era eccezionale a leggere le altre persone era proprio incapace nel capire sé stessa.

Era davvero ovvia? Che qualcun altro si fosse accorto di ciò che provava per wonwoo? E se fosse wonwoo stesso?

Era sicura che i suoi sentimenti non fossero sbocciati in un istante, però anche se provava qualcosa per wonwoo da prima era certa che il momento intimo che avevano condiviso nel suo ufficio aveva cambiato qualcosa tra di loro, anche se nessuno dei due lo nominò, era ben ovvio che qualcosa si era spostato, e ciò che sooyoung sentiva nei confronti di wonwoo si era tramutato da attrazione ed affetto a qualcosa di più profondo, molto più profondo, quasi pericoloso.

La rossa si trovò a realizzare che solitamente dei sentimenti del genere la terrorizzerebbero, anche se in realtà non ha mai provato niente di simile, ma la vulnerabilità la forzerebbe a prendere le sue distanze, sin dalla morte di seokmin non si era mai azzardata a lasciarsi sopraffare dalle emozioni, eppure non si sentiva come pensava, per niente.
Infatti l'idea che la persona che aveva il suo cuore era qualcuno come wonwoo, wonwoo, la fece rilassare, era solo wonwoo, il carino ragazzo con gli occhiali, amante di gatti che non avrebbe mai fatto male ad una mosca, ma ciò che la faceva sentire su di giri era che adesso non era più solo wonwoo, gentile, divertente, intelligente, innocuo wonwoo, era wonwoo, il ragazzo che la trovava forte, ammirevole, bella, importante e la faceva sentire così speciale.

Anche se non prova lo stesso per lei, non la ferirebbe mai, e il pensiero la rassicurava.

Se c'era qualcuno che si meritava di farla sentire così era wonwoo, pensò.

E la sua prospettiva di tutto cambiò d'un tratto, e tutto ebbe più senso, voleva stare con wonwoo, trascorrere tempo con lui, ridere con lui, bere caffè con lui, osservare il suo bel volto, godersi il suo calore, essere abbracciata da quelle braccia possenti che la facevano sentire così piccola e protetta.

Voleva wonwoo.

Non più wonwoo il suo paziente, ma wonwoo il suo... amico?

Perciò  fu più che contenta quando wonwoo prima di lasciare il suo ufficil e la sua clinica per l'ultima volta la aveva invitata a cenare a casa sua il giorno seguente, però la felicità fu accompagnata da un po' di nervosismo adesso che era conscia dei suoi sentimenti per lui.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora