~chapter 116~

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Soojin aprì gli occhi e se ne pentì subito quando la luce la accecò.

Grugnì per il terribile mal di testa che aveva al momento, tutto il suo corpo pulsava dal dolore, si sentiva come se stesse stata investita da un camion ripetutamente, chiuse gli occhi di nuovo, avrebbe dormito un po' più allungo.

Aspetta, cosa?

Soojin spalancò subito gli occhi in shock quando realizzò con terrore di non essere nella sua stanza da letto, si guardò intorno e non era neanche la casa dei suoi genitori, in preda al panico si mise a sedere con molta fatica portando le mani alle sue tempie.

<<che cazzo?>> sussurrò la sua voce era roca e consumata, la sua gola era secca.

Si girò verso l'altro lato del letto e quasi saltò terrorizzata.

Vicino a lei era sdraiato il suo capo.

Nakamoto yuta.

Nudo.

Con un braccio lanciato sulla sua vita e solo allora soojin notò di essere nuda a sua volta, il suo cuore smise di battere per un secondo, le si congelò il sangue nelle vene, distolse subito lo sguardo dall'uomo.

Le stava per venire un infarto.

Che cosa era successo la notte prima? Non si ricordava niente dopo il club, mingyu che la chiamava e lei che si ubriacava completamente era l'ultima cosa che riusciva a ricordarsi, poi buio.

"O mio dio" soojin aveva cominciato a tremare, si sentiva soffocare, avrebbe pensato dopo a scoprire che cavolata aveva fatto la notte precedente, ora l'unica cosa che voleva era uscire da li, non si sentiva al sicuro, era fuori posto.

Si alzò cercando di non svegliare l'uomo vicino a lei e raccattò i suoi vestiti dal pavimento disgustata da sé stessa, come era potuto succedere qualcosa del genere? Non era mai stata il tipo da ubriacarsi fino a svenire neanche quando era una teenager, che diamine le era passato per la testa?

Si vestì il più in fretta e silenzio possibile ignorando il nodo che le si formò in gola quando notò che uno dei bottoni delle sua camicia era saltato, avrebbe bruciato quei vestiti una volta a casa.

Afferrò il resto dei suoi effetti personali trovando il suo cellulare sul comodino vicino al letto.

Uscì dalla camera da letto cercando di non fare rumore con gambe tremanti raggiunse il salotto dove trovò le sue scarpe e le messe malamente, camminò verso l'ingresso mentre accendeva il suo cellulare per chiamare un taxi, nel momento che mise la sua mano sulla maniglia della porta lo schermo del suo cellulare si accese rivelando un sacco di chiamate e messaggi persi da sua madre da Seungcheol Youngjae e da mingyu.

Oh no, Mingyu.

<<dove pensi di andare principessa?>> soojin saltò in preda al panico come se fosse in trappola e fece cadere il suo cellulare girandosi verso la fonte della voce e si sentì di piangere quando posò gli occhi sull'uomo con cui apparentemente aveva passato la notte precedente.

Yuta era nudo davanti a lei, non si era neanche preoccupato di mettersi un paio di mutande e non sembrava per niente imbarazzato, anzi era in piedi fiero e forte con le mani sui fianchi davanti alla ragazza che voleva coprirsi come se fosse lei quella nuda.

Fece un passo indietro e attaccò la schiena alla superficie in legno dietro di lei.

Soojin era spaventata, per quanto odiasse sè stessa al momento e si incolpasse per tutto ciò che era successo, lui aveva pur sempre portato a letto una ragazza ubriaca fradicia.

"Non avrei dovuto accettare di uscire con lui ieri" pensò la donna mentre pensava ad una scusa per uscire da lì il più presto possibile, era abbastanza intelligente da sapere che non doveva mostrare panico o debolezza perciò rispose.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora