~chapter 66~

36 6 0
                                    

<<Youngjae era depresso per via di uno stupro.>>

Silenzio.

Era anche peggio di tutto ciò che si aspettava.

Spalancò gli occhi e si sarebbe sentito male da lì a poco se sooyoung non finí subito la sua frase quando notò che wonwoo era diventato pallido.

<<non è lui ad essere stato stuprato>> disse chiarendo i dubbi del ragazzo che tirò un sospiro di sollievo per quanto fosse.

Infondo qualcosa del genere era terribile chiunque fosse a subirlo, e Youngjae era già morto, ma non poteva sopportare l'idea che qualcosa di così tremendo e traumatico fosse capitato al suo amico.

Wonwoo realizzò finalmente a cosa stava andando incontro, la dura verità.

Quella da cui tutti erano rimasti alla larga, e adesso aveva capito perché.

Adesso aveva capito perché sooyoung lo aveva avvertito e gli aveva chiesto di non farsi influenzare da qualsiasi cosa gli dica, perché sarebbe stata una storia terribile.

<<la prima volta che è venuto a visitare la mia clinica è stato marzo dell'anno scorso, ha chiesto un appuntamento e gliene ho dato uno il prima possibile>> sooyoung disse stringendo la tazza tra le sue mani fissando lo sguardo nel vuoto distante come se si stesse ricordando.

<<in realtà non avevo molto tempo all'ora, ma era così giovane, sembrava così spaventato....

Ho cominciato a fare gli straordinari per garantirgli appuntamenti frequenti, due volte a settimana, tre, quattro, quante ne aveva bisogno.

Lui è stato il primo paziente e al suo tempo unico che aveva il mio numero di cellulare personale, in modo che potesse contattarmi in qualsiasi momento, anche se non ero al lavoro>> disse sooyoung e wonwoo debbe forzarsi a non pensare al fatto che anche lui lo aveva, pensava lo desse a tutti i suoi pazienti, ma se non era il caso allora perché lo aveva dato a Youngjae e a lui?

Si sentì quasi speciale per un momento se non fosse stato per la conversazione seria che stavano avendo.

<<la prima seduta gli ho fatto fare un test, come quello che hai fatto tu, tutti i pazienti lo fanno, mi aiuta a capire con cosa devo lavorare, e fin dall'inizio ho capito che Youngjae aveva bisogno di aiuto serio, non mi ci è voluta neanche una settimana per diagnosticare la sua grave depressione.>>

Wonwoo ascoltò attentamente cercando di non farsi prendere dalle sue emozioni negative.

Youngjae era severamente depresso e lui non se ne era mai accorto, che razza di amico era?

<<wonwoo, io sono una psicologa esperta, non è colpa tua se non te ne sei accorto>> disse sooyoung rompendo il silenzio e Wonwoo alzò lo sguardo ma lei non lo stava neanche guardando.

<<lo so che è dura, ma mi devi promettere di smetterla di darti la colpa di tutto, altrimenti non concluderemo niente, altrimenti non so se posso raccontarti cosa è successo davvero. >>

Non sapeva come facesse a sapere cosa stesse pensando, era come se stesse leggendo i suoi pensieri, ma si costrinse ad annuire, le lo aveva promesso.

<<ci proverò>> rispose e sooyoung alzò gli angoli delle labbra leggermente, non abbastanza per essere chiamato sorriso ma abbastanza per far sentire qualcosa di strano nello stomaco a Wonwoo.

La ragazza prese le sue parole come un segno per continuare.

<<quando ha cominciato ad aprirsi con me, mi ha rivelato che una persona per lui importante era stata stuprata, e che si sentiva terribile e responsabile per non essere stato in grado di difenderla.

Gli ho spiegato come non è colpa sua, e come piangere sul latte versato non avrebbe cambiato niente, ormai quel che è successo è successo e lui non può fare niente a riguardo, oltre che essere presente per la vittima ed aiutarla a recuperare.>>

Wonwoo annuì nuovamente.

<<dato che non mi aveva fornito dettagli riguardo la persona in questione, chi era per lui o come dove e quando fosse capitato tutto ciò all'inizio ho pensato che non fosse importante, e che l'unica cosa che fosse rimasta fosse il trauma causato dallo stupro, e io ero pronta ad aiutarlo a superarlo.>> la presa intorno alla tazza si fece ancora più stretta e il minore non proferì parola.

<<però qualcosa non quadrava, il suo costante stato di paura e ansia, era sempre sul verge di un attacco di panico, era troppo per qualcuno che non era neanche la vittima di qualcosa che era già ipoteticamente nel passato.

Tutto è cambiato è ha finalmente avuto senso quando mi disse una delle cose più terribili che io abbia mai sentito durante la mia carriera tra lacrime e singhiozzi: non era successo solo una volta, la vittima stava essendo molestata in continuazione, era andato avanti per mesi e stava ancora succedendo quando Youngjae aveva cominciato a visitare la mia clinica.>>

A Wonwoo venne la pelle d'oca, e a giudicare dall'espressione della ragazza e dalla presa di ferro che aveva sulla tazza lo stesso valeva per lei.

Fu silenzio per qualche minuto, entrambi ne avevano bisogno, Wonwoo aveva bisogno di apprendere a pieno le informazioni che la ragazza gli stava dando e lei stessa aveva bisogno di tempo per gestire le sue emozioni.

<<c-come puoi immaginare, quella era una situazione totalmente diversa, non era lavoro mio, beh non solo, dovevo coinvolgere la polizia, e l'ho detto a Youngjae, gli ho chiesto di fornirmi i dettagli necessari per porre fine alla situazione, gli dissi che avevo bisogno del nome della vittima e del mostro che stava dietro agli stupri, e che lo avremmo avuto dietro le sbarre in meno di 48 ore ma non mi ascoltò>> continuò a spiegare mantenendo il tono più calmo di sempre, ma Wonwoo in questi mesi aveva imparato a leggerla, certo non bene quanto faceva lei con lui ma abbastanza per sapere che si stava impegnando per mantenere il controllo.

<<mi ha detto che non poteva, mi ha detto che non avevano abbastanza prove, che era totalmente inutile, se no la vittima lo avrebbe fatto da sola molto tempo prima>>

Wonwoo stava per vomitare, le parole che uscivano dalla bocca della ragazza erano degne di un film dell'orrore.

Questo era un incubo.

<<Ho provato a convincerlo, più di una volta ho cercato di spiegargli in maniera matura e usando la logica che non servono troppe prove per provarlo.

Gli ho detto che sapevo bene che era spaventato, e che probabilmente la vittima lo era ancora di più, ma che se si fidava di me saremmo riusciti a porre fine a tutto ciò, capivo come si sentiva davvero, ma non potevo permettere che una persona venisse abusata sessualmente quando potevo fermare tutto ciò, perciò continuavo a insistere che dovevamo andare alla polizia, che potevo aiutarli ma quando andai un po' oltre e diventai insistente ebbe un terribile attacco di panico qui nella mia clinica, non solo debbi assisterlo, ho anche dovuto chiamare un medico perché si assicuri che stesse bene>>

Nessuno dei due aveva bevuto dalla sua bevanda da quando la rossa cominciò a raccontare, infatti wonwoo abbandonò la sua tazza sul tavolino quasi 20 minuti prima mentre sooyoung stringeva la sua tra le mani cercando una fonte di calore dato che l'unica cosa che sentiva al momento era freddo terribile per via dei ricordi atroci.

Ma ormai anche il caffè era freddo.

Così come lo erano le mani di Youngjae.

<<quando si è sentito meglio, mi ha spiegato che il molestatore li ricattava e che se fosse venuto a sapere che la vittima lo aveva detto a qualcuno o peggio, che stavamo cercando di denunciarlo avrebbe fatto male alla persona a lui cara.

Era in trappola>>

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora