~chapter 46~

39 4 0
                                    

Wonwoo ha passato un paio d'ore pacifiche al caffè con jeonghan seungcheol e sooyoung prima che il suo shift finisse e che fosse ora per lui di andare all'università.

Mentre guidava non potè far a meno di pensare alla maggiore e al fatto che non aveva detto a Seungcheol niente riguardo lui.

Wonwoo le era estremamente grato, era davvero rassicurante avere qualcuno dalla tua parte, non che i suoi amici non lo fossero, ma il fatto che sooyoung sapesse più degli altri voleva dire che poteva capirlo meglio.

Inoltre pensò al fatto che le ultime ore erano state quasi rilassanti, aveva chiacchierato con i tre e di in tanto in tanto cercava di farsi una risata mentre lui e Jeonghan facevano a turni per servire i clienti.

Era da così tanto che non gli sembrava di aver speso del tempo con delle altre persone pacificamente.

Arrivò davanti all'università e parcheggiò in uno dei parcheggi appositi per i studenti.

Oggi aveva solo due classi, poesia e filosofia dalle cinque alle otto di sera.

Minghao non aveva nessuna classe oggi  il che voleva dire che wonwoo poteva stare da solo ed in pace.

Poesia era sempre stata rilassante, la sua via di fuga, Wonwoo non era mai stato bravo ad esprimere i suoi sentimenti ad alta voce, preferiva molto di più farlo via carta e penna.

Ed era davvero bravo a farlo.

Amava lasciarsi guidare dalla penna, come se fosse lei a comandare e seguirla per rilasciare i suoi pensieri ed emozioni sotto forma di inchiostro.

I versi che scriveva erano come segreti, e solo colui che apprezza abbastanza la poesia è capace di scoprirli.

Spesso e volentieri le poesie che scriveva erano abbastanza semplici da essere capite e godute da tutti, ma troppo complicate perché capiscano il significato personale che hanno per lui.

Per wonwoo scrivere avvenimenti della sua vita sotto forma di poesia, teatralmente, utilizzando metafore e paroloni, piuttosto che scrivere i suoi pensieri, problemi, emozioni, formalmente, chiari e concisi; è come aggiungere colore alla vita reale, rendere il tutto più magico.

E anche se ultimamente le sue poesie avevano perso il loro tono felice e spensierato, non voleva dire che Wonwoo non lo trovasse più confortevole.

Al contrario, aveva il cuore talmente pesante per via dei cattivi avvenimenti recenti, e dato che wonwoo non riusciva ad aprirsi propriamente con nessuno, si accumulavano piano a piano, quasi a strangolarlo, perciò scrivere era per l'ennesima volta la sua via di fuga preferita.

Perciò quando lasciò poesia, la sua ultima lezione della giornata, si sentiva leggermente meglio.

Era come se avesse parlato dei suoi problemi ad un amico senza essere preoccupato di essere giudicato.

Non essendo troppo tardi, decise di passare un po' di tempo nella biblioteca dell'università, era un po' che non aveva cercato nuovi libri da leggere.

L'ultima volta che ci era andato è stato quando ha letteralmente avuto delle allucinazioni e ha confuso un ragazzo per il suo caro amico defunto.

Scacciò via i brutti ricordi mentre si dirigeva verso la sua destinazione, non voleva permettere a qualcosa del genere di rovinarli la serata.

Entrò attraverso le porte di vetro e si ritrovò nel famigliare covo pieno di libri.

Da topo da biblioteca quale era, si sentiva a casa.

Passó davanti alla scrivania del suo amico bibliotecario, kyungsoo, e si inchinò leggermente per salutarlo e il maggiore ricambiò il saluto.

Wonwoo passó un bel paio d'ore nell'edificio, tra il leggere raccolte di poesie ed il cercare di scegliere un libro da portare a casa a leggere.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora