~chapter 98~

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Wonwoo scese dalla sua auto chiudendosi la portiera dietro e prese un respiro profondo.

"Mental health care clinic" i suoi occhi lessero le lettere sul edificio davanti a lui e ciò aumentò semplicemente il suo nervosismo.

Era stato qui tantissime volte negli ultimi 8 mesi, quasi ogni giorno per essere precisi, eppure ogni volta si sentiva un po' imbarazzato al solo pensiero della rossa, soprattutto dopo che aveva cominciato a provare qualcosa per lei; ma oggi era ancora peggio del solito dato che era la prima volta che la vedeva dopo la cena con i signori Choi.

Dopo averla riportata a casa, dopo aver passato la notte insieme al parco, dopo che entrambi avevano confessato cose estremamente private ed intime riguardo ai loro cari defunti, dopo averle confessato che era grato lei non avesse avuto successo nel suo tentato suicidio.

Era davvero imbarazzato per l'improvvisa vulnerabilità che aveva avuto davanti alla maggiore, però allo stesso tempo non se ne pentiva, si era tenuto dentro le sue emozioni per così tanto che era un sollievo finalmente lasciarsi andare un po'.

Entrò nell'edificio, il sorriso cordiale che all'inizio aveva jisoo si era lentamente trasformato in uno genuino, non era più solo di cortesia e persino le occhiatacce che gli mandava jun erano diventate un po' meno cattive.

Bussò alla porta e la psicologa lo accolse, il sorriso brillante sulle sue labbra rosse accompagnato da un po' di rossore sulle sue guance fecero sciogliere wonwoo il quale aveva un sorriso equalmente grande sulle sue labbra.

<<benvenuto>> disse sooyoung con la sua voce gentile, e wonwoo amava terribilmente il tono di voce che usava con lui, gentile, premuroso, soave.

Il rosso sulle guance di sooyoung non calò mai neanche quando la rossa seguì wonwoo alla macchinetta del caffè per dargli le tazze a forma di gatto che lui aveva comprato e altri ingredienti di cui aveva bisogno.

<<grazie>> disse wonwoo afferrando la cannella dalle mani della ragazza.

Ormai bere il caffè insieme era una tradizione, era tutto così domestico che sooyoung debbe contenersi dal arruffargli i capelli affettuosamente.

Così come debbe trattenersi dal sedersi vicino a lui sul divano e andò invece a sedersi sulla poltrona dove era il suo posto da psicologa.

Prese un sorso del suo caffè per distrarsi e il sapore le si sciolse sulla lingua facendola sospirare soddisfatta e si chiese se amasse davvero il caffè così tanto o se fosse perché era wonwoo a prepararlo.

Per essere una psicologa era davvero lenta a capire i suoi propri sentimenti.

Scosse la testa per pensare ad altro e si ricordò che era pur sempre la sua psicologa e che era lì per aiutarlo e non per godersi il panorama che era quel bel imbusto.

Si schiarì la voce appoggiò la sua tazza e prese i suoi appunti ed il suo quadernino.

<<come stai wonwoo?>> cercó di usare il suo tono formale, quello che usava per tutti i suoi altri pazienti ma non potè evitare di aggiungere una punta di affetto in più.

<<bene>> esclamò wonwoo genuinamente, in realtà non si era sentito così in pace e contento in da quando Youngjae era morto.
Sooyoung prese nota.

<<tu invece?>> chiese il ragazzo istintivamente dimenticandosi come dovrebbe essere la dinamica tra loro, che è lui il protagonista della seduta e che come sta la psicologa non è importante.

Però era importante per lui.

<<anch'io sto bene>> rispose comunque lei essendo onesta a sua volta.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora