~chapter 41~

46 4 1
                                    

Una settimana era passata, il che voleva dire che Wonwoo sarebbe dovuto tornare all'università e al lavoro.

Qualche giorno fa aveva comprato le pillole che sooyoung gli aveva prescritto, e quest'ultima gli consigliò di non cominciare a prenderle fino a lunedì mattina, ovvero quando sarebbe tornato alla sua vita normale, ovvero oggi.

Doveva prendere una pillola ogni mattina, e l'effetto dovrebbe durare per 12 ore.

Si vestì e fece colazione, la prima classe che aveva era alle otto del mattino, e avrebbe finito università alle due, dalle tre alle cinque aveva da fare al coffee shop e alle 6 aveva una seduta alla clinica.

L'idea di incontrare così tante persone, di fare così tante cose gli stava facendo venire un po' l'ansia, soprattutto dopo aver ignorato i suoi amici per così tanto, soprattutto dopo l'attacco di panico che aveva avuto al coffee shop, non voleva che lo considerino pazzo.

All'ultimo secondo prima di uscire di casa l'idea di arrendersi e rimanere sul suo letto per tutto il giorno gli passó per la mente, ma poi si ricordò di aver promesso a sooyoung di provarci.

"non ti preoccupare, sono qui per te, supereremo tutto insieme"

Wonwoo ripensò alle parole che la psicologa gli aveva rivolto e prese la pillola per la gestione dello stress prima di uscire di casa.

Non potè smettere di pensare a quanto gentile fosse la carina ragazza dai capelli rossi, wonwoo sapeva che era il suo lavoro, sapeva che si comportava nella stessa maniera con tutti i suoi pazienti, però comunque ciò non impediva il calore che sentiva al cuore di scaldarlo e farlo sentire un po' meglio.

Anche se era pagata per prendersi cura del minore, wonwoo era stato solo per così tanto tempo senza mai permettere a qualcuno di prendersi cura di lui che si era quasi dimenticato quanto bella fosse la sensazione di avere interesse altrui nei suoi confronti.

"sono qui per te"

La maggiore gli aveva anche dato il suo numero personale, e gli aveva detto di chiamarla in caso succeda qualcosa.

"supereremo tutto insieme"

Era quasi come ricevere affetto materno, però Wonwoo debbe ricordare se stesso per l'ennesima volta che non era "affetto" bensì il suo lavoro.

Arrivò all'università giusto in tempo per la lezione di mitologia, nessuno sembrò interessato al suo ritorno, e come biasimarli dal tronde erano 50 studenti che frequentavano quella classe, non potevano conoscersi tutti, e al contrario, era felice di non aver tutti gli occhi puntati verso di lui.

Ascoltare le prime due lezioni, prendere appunti essendo circondato da così tante persone risultò più facile del previsto, doveva solo tornare alla pari con le materie, ma questo non era un problema per un nerd come wonwoo.

Dopo le classi mattutine, aveva la pausa pranzo, così decise di essere un amico decente e di mandare un messaggio a minghao per avvisarlo della sua presenza e per invitarlo a pranzare con lui, il minore lesse i suoi messaggi ma non rispose, e questo era perché in meno di cinque minuti si trovava già al tavolo.

<<mi hai fatto morire di paura>> disse minghao dandogli uno schiaffetto amichevole sulla nuca prima di sedersi davanti a lui.

<<sei impazzito?! Che ti è passato per il cervello? Cosa ti ha fatto pensare che sparire per più di una settimana fosse una buona idea??>> chiese seriamente e Wonwoo notò quanto fosse preoccupato.

<<mi dispiace>> rispose sorridendo grattandosi il collo, non aveva altra risposta da offrirgli, ma minghao lo ignorò e andò avanti con il suo discorsetto offeso.

<<pensavo ti fosse successo qualcosa! Stai bene? Sei tutto intero? Perché non rispondevi al tuo telefono, sono perfino arrivato al tuo appartamento e non mi hai aperto, pensavo fossi morto!>> andò avanti gesticolando mentre wonwoo si era arreso al suo destino e cominciò ad aprire il suo lunch box, offrendo del cibo al cinese per essere perdonato, ma l'unica cosa che fece minghao fu prendere un boccone del suo riso per continuare a lamentarsi con la bocca piena.

<<mi è anche passato per la mente di chiamare i tuoi genitori per chiedere di te>> disse ancora masticando
<<l'unica cosa che me lo ha impedito è stato seungcheol hyung, un giorno sono andato al coffee shop dove lavori per vedere se eri li, e ho incontrato seungcheol, stava parlando con il tuo collega biondo, e quando gli ho chiesto di te mi ha detto di darti tempo e io.. pensavo ti fosse successo qualcosa>> disse l'ultima parte a voce bassa facendo sentire wonwoo in colpa, non aveva mai sentiti minghao parlare così tanto alla volta che doveva davvero averlo spaventato.

<<mi dispiace davvero tanto minghao non volevo farti preoccupare, non volevo far preoccupare nessuno in realtà, ero solo stanco e->

<<e? È il mio lavoro preoccuparmi per te, così come è il tuo di preoccuparti per me, potevi dirmi che avevi bisogno di una pausa avrei capito, ma sparire dalla faccia della terra così non è giusto>> disse schiaffeggiando la mano del suo amico con gli occhiali quando cercó di avvicinarla al suo proprio lunch box.

Wonwoo sorrise, non aveva mai visto minghao così, e sorrise alla preoccupazione del cinese.

<<mi sei mancato minghao>> lo interruppe e sembrava quasi che l'altro stesse per piangere.

<<anche tu mi sei mancato idiota>>

Era stato più facile del previsto.


Ebbe un'altro momento del genere più tardi quando si presentò al coffee shop, non fu sorpreso di incontrare seungcheol lì, seduto su un tavolino che osservava jeonghan lavorare, il ragazzo dai capelli neri seguiva il biondo con gli occhi ovunque andasse ed infatti gli ci volle un po' per accorgersi della presenza di wonwoo.

A differenza di minghao, quando il maggiore lo vide, non lo rimproverò, semplicemente lo strinse in un abbraccio soffocante, senza sembrare voler mai lasciarlo andare.

<<mi sei mancato>> disse onestamente
<<anche tu hyung>> furono le uniche parole che scambiarono riguardo la settimana di assenza del minore.

Dopodiché saluto jeonghan che sembrava altrettanto preoccupato e lieto di vederlo.

Il biondo gli impedì di lavorare, dicendogli che poteva cominciare domani se voleva, e oggi lui era solo un cliente.

Anche se wonwoo insisté jeonghan era cocciuto, quindi si accontentò di fare merenda con seungcheol mentre jeonghan lavorava, e di tanto in tanto si sedeva a fare due chiacchiere con loro prima di dirigersi verso la clinica di sooyoung un po' più in pace con se stesso.

Era stato troppo facile.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora