~chapter 32~

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I giorni passavano e non molto era cambiato, andava all'università e cercava di evitare minghao il più possibile, e quando arrivava la pausa pranzo, usava quasi sempre stupide scuse per non dover mangiare con lui.

Le poche volte che però non riusciva ad inventarsi qualcosa di abbastanza convincente in tempo ed era obbligato a scorrere la sua pausa con lui, minghao lo tartassava sempre di domande, gli chiedeva come stava, se aveva dormito, se stava mangiando per bene, e la domanda più importante e fastidiosa, se gli andava di parlarne.

Lo stesso valeva per jeonghan e Seungcheol, e wonwoo sapeva che quei due gli stavano nascondendo qualcosa, lo aveva capito dalla maniera in cui seungcheol diventava tenso ogni volta che wonwoo li beccava insieme al coffee shop al di fuori dai suoi turni lavorativi.

Era convinto che Seungcheol usava jeonghan come spia per controllare wonwoo e riferirgli tutto.

Ovviamente non era arrabbiato con nessuno dei tre dato che sapeva che volessero solo il suo benessere, però purtroppo loro non potevano fare nulla per lui, perciò il fatto che continuassero a preoccuparsi per lui lo faceva solo sentire come un peso, il che lo spinse a distanziarsi da loro sempre di più.

Non potevano riportargli Youngjae.

Quando Seungcheol lo chiamava ignorava le chiamate e rispondeva con un messaggio scusandosi e dicendogli che era occupato, quando i signori Choi lo invitavano a pranzo, mentiva dicendo che aveva qualcosa da fare, quando minghao gli proponeva di uscire gli diceva che doveva studiare e che aveva compiti arretrati.

Piano piano cominciarono ad arrendersi e ad infastidirlo sempre meno.

Anche la professoressa Kang si stava cominciando a preoccupare seriamente per via delle sue poesie, e wonwoo non poteva biasimarla dato che erano tutte ispirate dai suoi incubi.

Quindi potete immaginare che non erano un bello spettacolo, anzi stavano diventando un po' difficili da leggere.



Si trovava al coffee shop, il suo turno era appena cominciato, sarebbe dovuto rimanere lì per un altro paio di ore, ed era già troppo stanco.

Non aveva dormito molto per via dei suoi incubi, ed era talmente sfinito che quasi quasi vedeva doppio anche con gli occhiali.

Aveva speso l'ultima mezz'ora tra preparare caffè e portare biscottini ai clienti, abbastanza per finire la sua energia e anche la sua pazienza.

Lui e Jeonghan parlavano giusto il minimo indispensabile per cooperare, non che jeonghan non avesse provato a
fare conversazione, è solo che Wonwoo rispondeva a mono sillabi.

Un cliente arrivò alla cassa e chiese un caffè e Jeonghan si mise subito a prepararlo.

<<hey Wonwoo?>>lo chiamò jeonghan.

<<mhm?>> rispose il minore mentre passava il panno sul ripiano.

<<puoi per favore sfornare la torta alle mele in cucina?>> chiese jeonghan, solitamente questi lavori li faceva lui dato che wonwoo non era dotato in quanto a pasticceria, ma adesso jeonghan era impegnato a preparare il caffè del cliente, ed in fondo era solamente sfornarla, wonwoo lo faceva spesso, jeonghan preparava i dolci e lui li serviva.

<<tagliaci uno spicchio di mela sopra così possiamo metterla in vetrina>>
Aggiunse quando vide il minore muoversi e quest'ultimo annuì.

Wonwoo entrò in cucina e si mise i guanti di forno per tirare la teglia fuori dal forno.

Lo spense e la tirò fuori, appoggiò il dolce sul ripiano sbadigliando, era così stanco.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora