~chapter 37~

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"Ahn sooyoung"

Sooyoung lo stava chiamando.

Ovviamente non aveva ancora cambiato "Gee" e se ne pentiva perché adesso gli veniva voglia di distruggere il suo cellulare.

Non lo aveva contattato da quando si erano scambiati i numeri, e lo stesso vale per il minore.

Non che fosse qualcosa di strano, i due non avevano niente da dirsi,non erano esattamente "amici", forse c'era una domanda che attendeva una risposta, ovvero se wonwoo vuole diventare un suo paziente o meno, ma lei gli aveva detto che non gli avrebbe messo pressione e che poteva rispondere quando voleva, allora perché lo stava chiamando adesso?

Cosa voleva da lui?

Wonwoo cercava di pensare ad una possibile risposta mentre il suo cellulare stava ancora squillando mettendogli ansia.

E se gli chiedesse di darle una risposta adesso? Wonwoo non era ancora emotivamente pronto a dirle di no.

Fissò i caratteri sul suo schermo per un altro po' come se potessero aiutarlo a risolvere i suoi problemi, ma ovviamente non fu così.

Lasciò un sospiro e quando finalmente si arrese e avvicinò il dito al tasto verde il telefono smise di squillare.

Oh no.

Adesso dovrà richiamarla lui stesso, se nò penserà che la sta ignorando, ed era stata fin troppo gentile con lui fino ad adesso perché lui la ignorasse.

Non voleva passare per un maleducato, aveva già fatto troppe brutte figure con la psicologa.

Però era decisamente troppo ansioso per essere capace di chiamarla.

Alla fine si arrese ad aspettare che lei richiamasse, in fondo se ha davvero bisogno di qualcosa richiamerà no?

E se fosse qualcosa di importante?

Era combattuto tra il richiamarla e mandarle un messaggio o aspettare semplicemente che lo richiamasse lei stessa.

Rimase lì a fissare il suo schermo per dieci minuti, quasi spaventato che se si muovesse lei lo avrebbe contattato in quel esatto momento, quando il suo citofono suonò.

Wonwoo si alzò con il telefono sempre in mano per controllare chi fosse attraverso il videocitofono, anche se non c'erano molte scelte; non aveva molte persone che sarebbero venute a visitarlo, di sera per di più, e si chiedeva quando minghao e Seungcheol si sarebbero stufati e lo avrebbero lasciato in pace.

Peró invece di vedere un ragazzo muscoloso dai capelli neri, o un magro artista che sembrava un pazzoide, ad accoglierlo sullo schermo c'era una testa rossa, la stessa testa rossa che lo aveva chiamato poco prima.

Il minore si sistemò gli occhiali per essere sicuro di vedere bene.

<<hey Wonwoo, sono sooyoung! Puoi aprirmi?>> gli arrivò la sua voce attraverso l'altoparlante; già questo lo vedeva wonwoo, ma perché era arrivata fino a qui?

Essendosi accorto di essere rimasto imbabolato e che non le aveva ancora dato una risposta, e che lei stava ancora aspettando e che fuori era sera, si mosse e velocemente le aprì dal citofono e corse subito ad aprire la porta per non farla attendere ulteriormente.

Qualche minuto dopo arrivò alla sua soglia con un sorriso stampato in faccia.

Wonwoo la osservò, top nero smanicato infilato ordinatamente nei pantaloni eleganti dello smocking, però ad attirare  la sua attenzione non fu l'outfit estremamente elegante di lei bensì i sacchetti che aveva in mano.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora