~chapter 56~

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Passarono giorni e settimane, la sua solita routine, università, coffee shop, mental health care.

Dopo la conversazione che aveva avuto con sooyoung si sentiva un po' meglio.
Seungcheol e jeonghan non avevano ancora parlato della loro relazione, ma wonwoo aveva accettato la situazione, e anche se non era ciò che voleva ma le parole della rossa avevano più effetto si di lui di quanto avesse mai immaginato.

Ciò non voleva dire che stava bene ed era felice, aveva ancora incubi, e i sensi di colpa per la morte di Youngjae e la sete di informazione lo stava ancora mangiando vivo.

Specialmente oggi, il 19 maggio, marcava un'altro mese dalla morte del minore.

Sei mesi esatti senza Choi Youngjae.

Sei mesi senza sonno adeguato.

Sei mesi senza felicità.

Sei mesi senza risposte.

Non ci credeva che era passato così tanto tempo e non aveva fatto nessun progresso, non sapeva ancora se fosse davvero suicidio o un omicidio ben mascherato, e se era suicidio non ne conosceva la ragione.

Sei mesi e wonwoo non sapeva ancora perché Youngjae frequentasse uno psicologo.

Sei mesi e non aveva ancora capito perché il minore non si fosse confidato con lui.

Sei mesi e wonwoo non aveva ancora accettato la morte del minore.

Purtroppo non era potuto andare a visitare il cimitero di mattina dato che aveva uno shift al coffee shop ed è stato occupato per il resto della giornata all'università.

Mentre era al cinnamon coffee jeonghan gli confessò che anche Seungcheol e i Choi sarebbero andati a trovare jae di pomeriggio.

"Per quanto ne so è la prima volta che passano dal suo funerale" pensò Wonwoo, erano passati al cimitero le prime settimane dopo la sua morta, a volte gli portavano dei fiori, delle rose, e se ne andavano, ma mai li aveva visti dopo il primo mese dal decesso.

Perciò decise che sarebbe andato a visitare il suo migliore amico di sera per non rischiare di imbattersi con qualcuno e per lasciare alla famiglia di Jae la privacy che si meritano.

E così fece, alle sette di sera, quando finalmente finí la sua ultima lezione, comprò un enorme mazzo di margherite dal fioraio e si diresse verso il cimitero. 

Non importa quante volte aveva visitato     il suo amico, mettere piede lì dentro era sempre doloroso.

Non importa quanto tempo era passato dalla sua morte, a volte wonwoo si diceva che tutto era solo un grande brutto incubo, e che si sarebbe svegliato presto e che avrebbe trovato Youngjae addormentato sul suo divano come gli piaceva fare spesso.

Veniva a trovare wonwoo, passava la giornata nel suo appartamento e poi finiva per addormentarsi sul suo divano e il maggiore non se la sentiva di svegliarlo e quindi alla fine passava la notte lì.

Purtroppo però se questo era un incubo allora non si era ancora svegliato, perché adesso si trovava per l'ennesima volta all'ingresso del cimitero.

Camminò fino alla tomba del suo migliore amico e notò di non essere solo, sooyoung era lì sulla panchina che osservava la lapide da lontano, quando vide il minore alzò la mano per salutarlo e wonwoo scosse la mano a sua volta.

Non era sorpreso, anche lei visitava il loro amico defunto regolarmente e oggi era un giorno speciale.

Il moro continuò a camminare fino a che non si trovò davanti alla lapide, si inginocchiò e posò le sue margherite vicino a quelle fresche che sooyoung aveva portato.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora