~chapter 55~

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Leggete la nota a fine capitolo è importante.

Nei giorni seguenti wonwoo si sentì parecchio a disagio e lasciato fuori.

Non importa quanto provava ad ignorare la nuova informazione acquisita, lo disturbava parecchio.

Era felice per seungcheol e Jeonghan, lo era davvero, poteva vedere che erano felici insieme, ed entrambi se lo meritavano, ma ciò non cambiava il fatto che si sentisse tradito.

Per qualche ragione la situazione lo stava facendo riflettere, se Seungcheol non si fida di lui per qualcosa così semplice come la sua relazione, magari wonwoo non è una persona degna di fiducia.

Magari era colpa sua se la coppia non se la sentisse di aprirsi con lui, la prova è che non avevano avuto problemi a dirlo a sooyoung.

"Già probabilmente sono io il problema" pensò wonwoo.

Il solo pensiero gli lasciava l'amaro in bocca.

Dejavu.

Neanche Youngjae si era fidato di lui, in un anno intero in cui soffriva di depressione mai una volta ne aveva parlato con lui.

Già il problema era ovviamente lui.

I sensi di colpa avevano cominciato ad aumentare con il tempo e la solitudine sembrava sempre più concreta.

Tutti quanti intorno a lui avevano qualcuno, tutti tranne lui.

Nessuno aveva bisogno di lui.

La sua condizione mentale stava peggiorando e non ci volle molto perché sooyoung se ne accorga.

<<c'è qualcosa che ti da fastidio>> disse caldamente la rossa una volta durante la loro seduta, non era una domanda ma un dato di fatto.

<<già, è per questo che vedo una psicologa>> disse Wonwoo senza alzare lo sguardo dal suo caffè.

Sooyoung per qualche ragione fu al quanto infastidita dal commento del minore ma rimase professionale e prese nota del suo comportamento segnando le cose più importanti sul suo taccuino.

<<hai preso i tuoi farmaci nell'ultimo periodo?>> chiese lei rimanendo composta ed il minore annuì soltanto.

Prese nota di nuovo.

<<ti va di parlare di cosa sta succedendo?>> chiese sooyoung un po' preoccupata, è vero che wonwoo non era mai stato felice da quando aveva cominciato a frequentare la clinica, ma piano piano stavano facendo passi sull'aspetto sociale, ma ultimamente sembravano di essere tornati al punto di partenza.

Wonwoo stava per mentire e dirle che andava tutto bene, che non c'era niente di nuovo, nessun problema, ma si fermò quando notò lo sguardo della ragazza su di lui, non voleva illudersi, ma poteva giurare di vedere preoccupazione negli occhi della maggiore.

"È la tua psicologa wonwoo, è il suo lavoro preoccuparsi per te" ritornò coi piedi per terra.

Nonostante il pensiero che aveva rovinato l'atmosfera, lo sguardo della ragazza non lo aveva lasciato indifferente, sembrava genuinamente preoccupata ed interessata al suo benessere, i suoi occhi erano spalancati e cercavano di studiare qualsiasi espressione facciale da parte di Wonwoo, e quest'ultimo era quasi spaventato che dall'intensità con cui lo stava osservando avrebbe potuto leggere i suoi pensieri.
Le sue labbra tirate in un lieve sorriso incoraggiante.

Quasi quasi voleva parlarle, voleva dirle tutto ciò che pensava, si sentiva quasi in dovere, lei se lo meritava, era sempre stata così gentile con lui e lui non aveva fatto altro che evitare il suo aiuto.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora