~chapter 42~

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<<Allora, come è andata oggi?>> chiese sooyoung non appena wonwoo prese posto sul divano, tazza di caffè già davanti a lui.

Sembrava eccitata, nervosa e preoccupata tutto allo stesso tempo come se fosse lei quella che doveva fare qualcosa di difficile, wonwoo sorrise dato che questa era la prima cosa che aveva detto quando lo vide, non lo aveva neanche salutato.

<<È andata abbastanza bene devo essere onesto>> rispose, anche lui era alquanto incredulo, aveva passato l'ultima settimana isolato in casa sua, spaventato dall'idea di vedere qualcuno, non aveva neanche risposto ai loro messaggi, di certo non si aspettava sarebbe stato così facile.

Pensava sarebbe stato un incubo, invece era stato un giorno quasi ordinario, era vero che era un po' a disagio, ma neanche lontanamente terribile come se lo aspettava.

Quasi non poteva crederci.

<<me lo aspettavo>> rispose la maggiore finalmente sedendosi per bene orgogliosa.

<<hai preso l'antistress che ti ho prescritto vero?>> chiese lei nuovamente e wonwoo annuì in risposta.

<<gia, i farmaci giocano un grande ruolo nel gestione della tensione, forse è per questo che ti è sembrato "troppo facile">> cominciò a spiegare.

Wonwoo annuì, era d'accordo.

<<magari senza ti sarebbe venuto un attacco di panico>>

Wonwoo annuì nuovamente perché sapeva che lei aveva ragione, oggi si era sentito quasi rilassato per la prima volta in mesi, e sapeva che se non fosse stato per l'aiuto della pillola probabilmente non ce l'avrebbe fatta.

<<mi sembra di drogarmi>> disse il minore grattandosi il collo e la maggiore sorrise dispiaciuta.

<<wonwoo le tue medicine sono le più leggere che io abbia mai prescritto, purtroppo ci sono dei pazienti che devono prendere 5-6 diversi medicinali ogni giorno, quindi almassimo non ti stai drogando, fumi solo un po'>> cercó di consolarlo sorridendo.

<<ma so bene che non è facile affidarsi ciecamente ai medicinali, e non è neanche il mio obbiettivo; il mio obbiettivo è che tu riesca a gestire l'ansia e le tue emozioni senza bisogno di aiuto esterno>> continuò.

Wonwoo annuì anche se non era sicuro se sarebbe arrivato un giorno in cui sarebbe stato felice e rilassato, ma infondo non era neanche sicuro di volere essere sereno.

<<per riuscirci dobbiamo però risolvere la radice dei tuoi problemi e capire cosa ti causa ansia e cos'è che ti rende triste>> suggerì la maggiore attirando l'attenzione del minore.

Il minore si agitò un po' , parlare dei suoi problemi era sempre la parte più difficile.

<<che ne dici di cominciare a parlarmi di ciò che ti disturba in questo momento, per esempio, cos'è che ti vietava di uscire di casa la settimana scorsa, di cosa avevi paura? >>

Wonwoo pensò seriamente agli ultimi giorni, gli vennero i brividi al ricordo della sensazione che provava.
<<non lo so precisamente, più che altro mi sentivo scoperto>> ammise.

<<in che senso?>>

<<non lo so, mi sentivo come se avessero scoperto troppo?>>

<<Seungcheol? E chi altro?>>

<<Jeonghan e tutte le persone che mi hanno visto quando h-ho avuto l'attacco di panico>> sussurrò imbarazzato.

<<in che senso scoperto?>>

<<come se potessero usare la mia debolezza contro di me>>

Sooyoung scrisse sul quadernino.

<<che emozioni provavi a ripensare all'accaduto?>> chiese attentamente la maggiore.

<<imbarazzo, paura, ansia>> rispose più come una domanda alzando le spalle.

<<sei in grado di spiegarmi il perché dietro ognuna di queste emozioni?>>

Wonwoo la guardò confuso prima di provare ad esaudire il suo desiderio.
<<beh ero ovviamente imbarazzato, e lo sono ancora, di aver dato di matto di fronte a tutte quelle persone, devo essere sembrato ridicolo, io di solito sono una persona composta>> cominciò evitando gli occhi della maggiore, e quest'ultima prese nota.

<<avevo paura, paura di ricadere in quello stato, è vero che non mi prendo cura di me stesso e che non cerco disperatamente la felicità, ma avere un attacco di panico e così spaventoso>> wonwoo chiuse gli tremando al ricordo.

Sooyoung si mise sull'attenti, non disse una parola per non interrompere il ragazzo, ma aveva capito che non era rilassato.

<<non avere il controllo di me stesso, è come vedere me stesso dall'esterno senza essere capace di controllare niente di ciò che mi sta succedendo ne di quello che faccio>> il minore cominciò a tremare ricordandosi il sangue che colava dalle sue mani.

<<Wonwoo..>> la ragazza cercó di interromperlo, aveva abbastanza informazioni, non voleva agitarlo troppo, oppure avrebbe innescato un'altro attacco di panico, e non faceva per niente bene alla sua salute.

Il minore non la ascoltò e non si fermò, anzi non sentì neanche la sua voce.

Si ricordò seungcheol con il suo sangue in faccia.
<<e l'ansia, non so qual'è la differenza tra l'ansia e la paura, ciò che so è che tutti gli occhi puntati su di me mi ha reso, mi rende così nervoso, tutti mi guardano, tutti hanno la loro p-proria opinione su di me, magari mi trovano ridicolo, stannotuttiridendo di me e-e->>

<<wonwoo...>> sooyoung disse stringendo la mano del minore riportandolo alla realtà.

Si era alzata dalla sua poltrona mentre wonwoo stava ancora blaterando, lo aveva chiamato un paio di volte ma lui sembrava essersi dimenticato di avere qualcuno intorno, perciò sooyoung si sentì in dovere di intervenire, volendo distoglierlo dal suo stato di trans.

E funzionò dato che il ragazzo aveva smesso di parlare e la stava guardando attraverso occhi lucidi.

Il minore abbassò lo sguardo verso la direzione del calore che sentiva, e vide la mano della maggiore che stringeva la sua, un po' troppo quasi, ma non gli dava fastidio anzi.

Rialzò lo sguardo verso la maggiore che lo stava ancora osservando attentamente, come se stesse analizzando ogni singolo movimento che faceva.

<<wonwoo, è tutto finito>> disse a bassa voce.

<<non c'è nessuno qui che ti sta osservando, nessuno che ti deride, nessuno pronto a giudicarti, nessuno.>> wonwoo deglutì al tono dolce che stava usando la ragazza.

<<niente sangue, nessun dolore, sei al sicuro, ci siamo solo io e te qui, e io sono qui per aiutarti>> disse stringendo la sua mano con un po' più forza, come a fare sentire la sua presenza e facendo capire al minore che era davvero lì per lui.

<<è tutto finito, hmh? Io sono qui per aiutarti ad affrontare ciò che ti spaventava, okay?>>

Wonwoo deglutì nuovamente annuendo.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora