~chapter 21~

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Tornò a casa davvero frustrato, non sapeva se avrebbe potuto presentarsi alla clinica un'altra volta dopo l'accaduto.

Probabilmente non gli avrebbero mai permesso di rimettere piede lì dentro.

Soprattutto non in presenza di quel bodyguard muscoloso.

Era frustrato perché non aveva potuto parlare con lo psicologo, ma anche per via del suo comportamento.

Non si era mai comportato in una maniera del genere.
Era sempre stato una persona calma, gentile,amabile,composta ed educata, non si sarebbe mai aspettato di essere cacciato da un posto del genere, con la forza per di più.

Era imbarazzato, si sentiva come se si stesse trasformando in una nuova persona, una persona peggiore.

Era profondamente deluso da se stesso.

Aveva bisogno di una doccia fredda, e così fece.

Guidò fino al suo appartamento e non appena mise piede dentro, si fiondò in bagno, aveva bisogno di darsi una calmata.

Rimase sotto l'acqua fredda per venti minuti prima di sentire la frustrazione, la rabbia e la delusione lasciare il suo corpo.

L'acqua stava lentamente colmando i suoi nervi e sentiva come se tutta la tensione gli stesso scivolando di dosso.

Uscì dalla doccia e si sedette sulla veranda con i capelli bagnati ed il suo pigiama pulito a guardare la luna, rimase lì per un po' fino a che non ricevè una notifica.

Segretaria Dr Ahn:

Salve signor Jeon , Dr Ahn è stato informato dell'accaduto, e si scusa terribilmente per averla fatta attendere così allungo ma purtroppo non era al corrente della sua presenza.
Avrebbe fatto estremamente piacere al Dr Ahn incontrarla ma purtroppo doveva visitare qualcuno, e non poteva rimandare.

Per tanto ci scusiamo a nome della clinica Mental Health Care e le offriamo una seduta domani mattina alle otto in punto se a lei va bene.

Lesse il lungo messaggio, anche se lo psicologo non gli stava ancora simpatico, doveva ammettere che era ammirabile da parte loro dopo che lui aveva causato una scenata nella clinica.

Glielo aveva detto dall'inizio che lo psicologo non avrebbe avuto tempo per accoglierlo, ma lui era stato troppo cociutto per capire e tornare subito a casa.

Rispose velocemente al messaggio scusandosi a sua volta per l'accaduto e ringraziandola per l'offerta prima di spegnere il telefono e tornare ad osservare la luna.

Decise di andare a visitare Youngjae, e non fu sorpreso di incontrare Soo-young lì, a questo punto era abituato.

L'unica differenza era che l'ultima volta che l'aveva vista aveva sentito la sua ambigua confessione.
Non sapeva come comportarsi, doveva far finta di niente?
Lei non sapeva che lui aveva sentito.

Si sedette sulla panchina aspettando che lei finisse di parlare con Youngjae.

Lei era bella come al solito, era seduta lì a parlare con la lapide, esattamente come faceva Wonwoo, parlava e gesticolava anche se nessuno poteva vederla né sentirla, sembrava che ci tenesse a Youngjae, sembrava così affidabile, una brava ragazza, ma lui aveva sentito la verità, il che voleva dire che era solo una brava bugiarda.

Oppure si sentiva in colpa.

Quando finí mise le mani in maniera di preghiera e guardò verso l'alto chiedendo qualcosa a Dio prima di alzarsi pronta a lasciare il cimitero.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora