~chapter 45~

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Mezzogiorno, wonwoo aveva il primo shift al caffè, e non doveva andare all'università fino a tardo pomeriggio.

Jeonghan era seduto su un tavolino sul tavolino o come meglio dire si era addormentato mentre lui puliva il bancone, ma il minore non lo svegliò dato che al momento il coffee shop era vuoto.

Il biondo aveva una cera terribile, è da prima mattina che continuava a sbadigliare, e wonwoo decise di concedergli un po' di riposo.

Inoltre così wonwoo poteva godersi un po' di pace senza dover forzare un sorriso.

Non aveva ancora detto a nessuno riguardo il fatto che andava da uno psicologo, anche se sapeva che probabilmente tutti ne sarebbero stati contenti, ma non voleva dargli ragione, e non voleva che cominciassero a vederlo come pazzo o a trattarlo differentemente.

Anche se in fondo sapeva che probabilmente seungcheol lo sapeva già, lui e sooyoung sembravano vicini, e Seungcheol aveva contattato lei per prima persona quando aveva avuto un attacco di panico, ma wonwoo era comunque grato che il maggiore facesse finta di niente perché onestamente wonwoo non era pronto a parlarne.

C'erano tante cose che non aveva neanche detto a sooyoung stessa, non era pronto ad affrontare molti argomenti e solo l'idea gli faceva venire l'ansia.

Per quanto riguarda i medicinali li stava ancora prendendo quotidianamente, e anche se odiava ammetterlo ma ne era dipendente, era bastato un solo giorno in cui era stato smemorato e si era dimenticato di prendere la pillola prima di uscire per avere un attacco di panico nel bagno dell'università.

Da allora non l'avrebbe mai dimenticata, per nessuna ragione al mondo.

Il rumore del campanellino appeso sulla porta d'ingresso lo distolse dai suoi pensieri indicando che erano arrivati dei clienti.

<<benvenuti al cinnamon Cafè, cosa posso->> cominciò con la sua solita introduzione che sapeva a memoria talmente spesso la recitava; ma si fermò quando notò che non fosse un cliente sconosciuto a cui doveva rispetto, ma seungcheol.

Non fraintendete, wonwoo amava Seungcheol, ma quest'ultimo passava quasi più tempo di wonwoo stesso nel coffee shop, non c'era bisogno di onorificenze, ancora un po' e Seungcheol avrebbe cominciato a servirsi da solo.

Però sta volta il maggiore non era da solo, gli andò di traverso la propria saliva e quasi soffoccò quando vide una testa rossa che camminava vicino al suo hyung.

Beh parlando del diavolo.

Sooyoung aveva addosso i soliti vestiti costosi ed eleganti, un po' troppo per bere un caffè, indossava uno smoking color carne con una maglia rosa sotto, quindi wonwoo dedusse che si stava prendendo una pausa dal lavoro prima di tornare alla clinica.

I due non si erano neanche accorti del minore dato che erano troppi impegnati a ridacchiare insieme mentre procedevano verso il bancone.

Wonwoo quasi considerò scappare via, ma purtroppo non ebbe tempo dato che ormai i gomiti di Seungcheol erano già sul ripiano vicino alla cassa proprio davanti a lui.

Wonwoo roteò gli occhi.
<<hyung leva i gomiti ho appena lucidato il ripiano>> disse cercando di non lasciare il suo improvviso nervosismo insensato trasparire.

Seungcheol lo ignorò e Wonwoo colse l'opportunità di lanciare uno sguardo veloce alla rossa.

Anche lei sembrava sorpresa, non si aspettava di vederlo lì.

<<che benvenuto caloroso Wonwoo>> disse Seungcheol sorridente e questa volta fu il turno del minore di ignorarlo.

<<non sapevo che lavorassi qui>> disse lei rivolgendo l'affermazione al minore.

Glasses - Jeon WonwooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora